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Cicli di lettura della Bibbia

Viene fornita di seguito tutta la documentazione presente nel sito relativa ai testi, ai files audio e ai video prodotti per le lezioni dei cicli di incontri del progetto "Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale" tenuti dal prof. don Silvio Barbaglia, docente di scienze bibliche.



Documenti:
Sono stati trovati 73 documenti
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20 mag 2008
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Atti degli apostoli - Sesto incontro: La prima missione e Atene apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Saulo è inviato in missione dalla comunità di Antiochia, in un contesto di vocazione guidata dallo Spirito Santo. La missione inizia, simbolicamente, con l’incontro con il proconsole Paolo, un pagano conteso tra il mago Bar-Iesu, rappresentante di un falso profetismo giudaico, e il giudaismo cristiano di Saulo, autenticamente profetico, conforme alla parola di Dio, che ha inevitabilmente la meglio su un paganesimo, che si mostra aperto all’accoglienza del Vangelo, mentre Bar-Iesu, simbolo del giudaismo, finisce con il brancolare nelle tenebre della ciecità. Saulo è chiamato da ora in poi Paolo, come a suggerire il compiersi della sua vocazione ad essere apostolo dei pagani. La visita ad Atene vede Paolo alle prese con i massimi vertici della religione e della cultura greca, a cui si accosta con intelligenza e competenza, smontando il sistema, in cui si insinua come un virus a partire dall’ara al dio ignoto. Ma Dio non accetta sacrifici, non è opera delle mani dell’uomo, ma il suo volto si trova in quelli degli uomini, creati a sua immagine, e chiamati a unificarsi nell’unico Dio, che ha resuscitato dalla morte l’uomo nuovo. Parole chiare e senza sconti, che ottengono il triplice effetto tipico della predicazione di Paolo: la divisione della platea in oppositori, dubbiosi e coloro che accolgono, tra i quali vi è nientemeno che uno dei membri dell’Areopago. Non si tratta quindi di un fiasco, come la tradizione interpretativa vorrebbe, ma di un successo, raccolto nel luogo della sfida culturale più alta.
29 ott 2008
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

La storia di Abramo: il sacrificio di Isacco apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Il libro dei Giubilei è un midrash della Torah, che accentua l’importanza del mondo degli angeli, intermedi tra Dio e l’uomo, e il valore simbolico del tempo nel contesto liturgico del calendario dei sabati. In esso, Abramo è presentato come l’uomo giusto sul quale, nei cieli, si gioca una sfida tra Dio è il principe Mastemà, simile a quella che nella Bibbia si svolge tra Dio e il Satan rispetto a Giobbe. Abramo è chiamato a offrire suo figlio in sacrificio su un monte, in luogo non nominato. Ma prima che Abramo stenda la mano sul figlio, l’angelo della presenza (io narrante del racconto) glielo impedisce, riconfermando la sua chiamata ad essere padre di moltitudini. Allora scopriamo che il monte del sacrificio è il Sion, il luogo del tempio, luogo della presenza di Dio cui Abramo dà nome “Il Signore ha visto”.
05 nov 2008
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

La storia di Abramo: alle Querce di Mamre e padre di Giacobbe apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Si apprende dagli angeli della presenza, che rivelano a Mosè la storia delle origini, che loro stessi sono i misteriosi tre personaggi apparsi ad Abramo alle Querce di Mamre. E si scoprono inediti retroscena circa la successione di Giacobbe nella linea della primogenitura: Giacobbe, che dimora presse le tende e ha appreso l’arte sacra della scrittura, è preferito dal nonno Abramo che intravede in lui il discendente benedetto da Dio, con le stesse benedizioni riservate a lui e ai precedenti patriarchi fino a partire da Adamo. Si allea quindi con Rebecca, e, in procinto di morire, “scavalca” Isacco, benedicendo lui stesso Giacobbe come suo successore. Un’importanza grandissima data alla figura di Abramo che può riecheggiare dibattiti tra Samaritani e Giudei dell’epoca in cui il libro è stato scritto. La morte di Abramo è spunto per riflettere sulla durata della vita umana, in chiave protologica ed escatologica: dai mille anni degli inizi si è giunti ai 70-80 di oggi, ma in futuro, dopo che l’abiezione umana sarà giunta alla massima profanazione del tempo e dello spazio santo, la vita umana, liberata dal peccato, tornerà a crescere, fino a vivere di nuovo mille anni.
12 nov 2008
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Giacobbe, Levi e Giuda al santuario di Betel apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Abbandonati gli idoli, Giacobbe e il suo popolo costruiscono in Betel il santuario in cui renderanno culto a Dio. E in occasione della sua consacrazione, Isacco benedice Levi e Giuda, figli di Giacobbe, fin da ora titolari, con la loro discendenza, del potere sacerdotale e del potere regale, strettamente connessi tra loro, con il primo preminente sull’altro. Levi è rivestito degli abiti sacerdotali e dimora in Betel come sacerdote. La narrazione prende così una posizione di sapore antigiudaico, che vede in Betel non una semplice tappa verso il definitivo santuario di Gerusalemme, in cui la tradizione biblica colloca l’unico culto legittimo. Dopo sette giorni di festa di dedicazione del santuario, nell’ultimo giorno aggiuntivo Giacobbe riceve da un angelo disceso dal cielo sette tavole che rivelano la futura storia di Israele, che egli dovrà trascrivere e tramandare. Gli si annuncia che andrà in Egitto, dove morirà.
19 nov 2008
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Giuseppe in Egitto e la discendenza di Giuda apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Giuseppe, venduto dai fratelli gelosi, finisce in Egitto ed è servo di Potifar, eunuco del faraone, che lo mette a capo di tutti i suoi averi perché capisce che Dio benedice tutto ciò che egli fa. Giuseppe rifiuta gli approcci sessuali della moglie di Potifar con motivazioni rinforzate, rispetto alla Genesi, dal divieto consegnato nella legge ricevuta dai padri, chi infrange la quale merita la morte. Giuda, al contrario, sceglie di unirsi in moglie a una straniera, ma un complicato svolgersi dei fatti fa sì che abbia discendenza dalla nuora Tamar, a cui si unisce credendola una prostituta. Questa unione sessuale – dipinta in Genesi come la semplice caduta di Giuda nel tranello di Tamar che lo incastra per avere da lui il figlio di cui ha diritto – è qui percepita come un grave infrangimento della Legge, per il quale Giuda è perdonato a causa del suo successivo profondo pentimento. Giuda è così riconciliato con Dio e la sua stirpe, a cui appartiene il re David, discende dall’ebrea Tamar e non dalla moglie straniera di Giuda.
26 nov 2008
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Israele in Egitto e la Pasqua apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Giacobbe scende in Egitto con i suoi figli, che incontrano Giuseppe, e si stabiliscono nel territorio di Goshen. Giacobbe muore, dopo aver consegnato a Levi tutte le cose scritte da lui e dai suoi padri, una sorta di tradizione dei padri che si unisce alla rivelazione che Mosè sta ricevendo dall’angelo della presenza. Il popolo di Israele cresce ma, con la morte di Giuseppe e con l’avvento di un nuovo faraone, il clima di pace tra Egitto e Canaan si incrina, e Israele, che proviene dalla terra stessa di Canaan, è visto come una minaccia in Egitto, e quindi oppresso. Ma Dio si vendica, come goel di Israele, che, guidato da Mosè, esce dall’Egitto, nonostante l’azione contraria di Mastemà, che viene imprigionato dagli angeli della presenza, ma liberato perché possa compiere la strage dei primogeniti d’Egitto, che ha valore simbolico di arresto della propagazione del male, simboleggiato dal faraone che vuole sostituirsi a Dio. La festa di Pasqua è memoria del rinnovarsi dell’alleanza con Dio del popolo che abbandona il Dio-faraone, e perciò prescritta con particolare solennità, sottolineata dal comando di celebrarla senza rimandi nel giorno prescritto e consumando nel tempio le carni degli agnelli sacrificati.
03 dic 2008
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Il tempo sacro, ritmo della storia di Israele apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Nell’ultimo capitolo del libro Mosè riceve un ammonimento finale sul rispetto del sabato, nel suo significato cultuale. Un giorno dedicato al Signore, “santo”, cioè separato dal resto del tempo, come Israele è chiamato ad essere santo per Dio, separato dagli altri popoli. Chi non rispetta questo giorno sacro si allontana da Dio, la fonte della vita, per avvicinarsi agli idoli, fonte della morte. È la legge scritta dall’angelo della presenza sulle tavole del cielo, consegnate a Mosè, le tavole con il calendario liturgico. Il calendario dei sabati ritma in modo evidente il libro dei Giubilei ma anche i testi biblici, dalla Genesi a II Re, come emerge – ad esempio – da una lettura attenta del libro dell’Esodo. La visione della storia dell’Antico e del Nuovo Testamento è permeata da un significato liturgico del tempo, fondamentale per la comprensione dei test e ben lontano dalle supposte visioni ciclica e rispettivamente lineare che molti studiosi hanno voluto vedere rispettivamente nel pensiero ebraico e cristiano. Questa visione del tempo, affidata alla sapienza di Dio, è anche presente nel libro del Qoelet, che affianca alla logica ciclica di ciò che accade “sotto il sole” la visione di speranza illuminata dalla logica di ciò che accade “sotto il cielo”.
25 feb 2009
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

La distruzione di Gerico apri file pdf

don Silvio Barbaglia

La distruzione di Gerico è presentata in un contesto liturgico, con riferimenti alla Pasqua e alla Pentecoste, memoria rispettivamente della liberazione dall’Egitto e della consegna dalla Torah. Il popolo, guidato dall’arca dell’alleanza in una solenne processione, attraversa il Giordano, le cui acque si ritraggono, come 40 anni prima quelle del mar rosso. Dodici pietre estratte dal letto del fiume serviranno da perenne ricordo, erette nel santuario di Galgala a formare un altare. I maschi vengono circoncisi, a costituire il nuovo popolo di Israele in alleanza con Dio. I popoli insediati nella Terra santa sanno che Dio è con il suo popolo e che loro non avranno scampo. Dio stesso tramite un suo misterioso messaggero istruisce Giosuè su come affrontare Gerico, la città fortificata, che – nella sua autosufficienza e umana autoesaltazione – si oppone a Dio. E Gerico crolla da sé, in giorno di sabato, al termine di una processione rituale del popolo di Israele guidato dall’arca dell’alleanza, che simboleggia l’anno giubilare, l’anno in cui la terra torna ad essere di Dio. Le mura cadono a terra, e Israele offre tutto ciò che è in essa in olocausto a Dio. Gerico sarà ricostruita sotto il re Acab, segno del ritorno di Israele all'idolatria.

28 ott 2009
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Giuseppe, padre adottivo di Gesù apri file pdf

don Silvio Barbaglia

“… Ella partorirà un figlio, e lo chiamerai Gesù”. Giuseppe riceve il compito di accogliere il figlio misteriosamente generato nel grembo di sua moglie, che l’angelo gli mostra essere il punto di arrivo delle profezie messianiche. Una gravidanza inattesa, a cui Giuseppe vorrebbe reagire, con un licenziamento senza clamore, secondo la via di giustizia che Gesù predicherà. Ma l’annuncio dell’angelo spinge Giuseppe ad andare ben oltre, riconoscendo Gesù come proprio figlio a pieno diritto, secondo un istituto che anticipa la moderna adozione. Gesù diviene quindi figlio di Giuseppe e perciò figlio di Davide. E Giuseppe, rinunciando ad avere altri figli, rinuncia a vedere nella prole la continuazione della propria esistenza per porre in Dio la propria speranza di vita eterna, come “eunuco per il regno dei cieli”.

28 ott 2009
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Giuseppe nelle relazioni parentali umano-divine apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Finalità della relazione è posizionare la figura di Giuseppe, lo sposo di Maria e “padre” di Gesù all’interno delle relazioni umane e divine che lo riguardano. Dal sistema di relazioni che interessano la figura di Giuseppe faremo scaturire l’identità del “personaggio narrativo” che non ha la pretesa di corrispondere al “personaggio storico”.

04 nov 2009
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Maria, vergine e madre apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Vergine e madre. I due sostantivi incompatibili si congiungono in Maria, come affermato dai primi concili della storia della Chiesa. Il testo di Mt 1,22-23 cita una profezia di Isaia: una “giovane donna”, in età da marito, darà alla luce un discendente di Davide, segno della presenza di Dio con il suo popolo. Ma il testo greco di Matteo attualizza la profezia e parla di una “vergine”, che concepirà un Figlio. Un figlio generato da Dio, senza intervento di uomo, e quindi presenza reale di Dio nella storia. Ma cosa significa “vergine”? A differenza della cultura ellenistica, la tradizione ebraica non è interessata al rapporto sessuale in sé, e alla relativa perforazione dell’imene, ma alla possibilità di generare figli, quindi alla fertilità della donna e alla presenza di flusso mestruale. Con questa lettura, più coerente con il senso complessivo del testo biblico, Maria potrebbe essere, nel testo di Matteo, una ragazza “vergine” nel senso di “non ancora fertile”, impossibilitata a generare, che viene invece resa tale nell’incontro con Dio. La concezione di Gesù sarebbe quindi un evento unico sia per l’assenza di intervento maschile, sia per l’impossibilità di generare di Maria, che Dio rende fertile come Elisabetta per la nascita di Giovanni Battista e con altre donne per le nascite miracolose narrate nell’Antico Testamento.

18 nov 2009
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

La visita dei Magi-profeti apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Con rapidi cenni alla nascita di Gesù, Matteo incentra subito la sua attenzione alla visita dei magi. Provenienti “da oriente”, come il profeta Balaam, e come lui profetizzanti la nascita di un re in Israele, annunciato dal sorgere di una stella. La visita a Gerusalemme consente di spiegare la visione astrale, grazie alla profezia di Michea, che mette in subbuglio la città e i suoi centri di potere, come avverrà ai tempi dell’esecuzione pubblica di Gesù. La stella riappare, carica ora di nuovi significati, e guida i magi a Betlemme, dove Maria e Giuseppe appaiono stabilmente accasati. Qui i magi si prostrano, come i re delle nazioni nella profezia di Isaia, e donano oro, incenso e mirra, segni pasquali di gloria regale e divina, segnata dalla sofferenza e dalla morte violenta.

25 nov 2009
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

In Egitto, in fuga da Erode-Faraone apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Sogni e angeli. Non elementi irrealistici per sottolineare il tono fiabesco nella vicenda, ma interventi retorici tesi a potenziare l’universalità dell’esperienza dei magi e di Giuseppe, avvalorata dal compiersi delle Scritture. Grazie ad essi, Giuseppe è chiamato a fuggire in Egitto, in un contesto che ripropone l’uccisione dei figli di Israele perpetrata da Erode, novello Faraone. E Gesù torna nella terra promessa, come nuovo Mosè, rifugiandosi a Nazaret, al nord, dove Giuseppe e Maria, prima risiedenti a Betlemme, si trasferiscono per timore del successore di Erode.

02 dic 2009
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Gesù, il nazareno apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Gesù è “nazareno”, in quanto cresciuto a Nazaret. Questa l’interpretazione più scontata del brano di Mt 2,23, che recenti studi hanno però cercato di contraddire. Nazaret infatti è citata nei Vangeli, ma scarsamente in fonti “laiche”, e l’aggettivo “nazoraios” usato da Matteo suona diverso dal più naturale “nazarenos”, creando qualche sospetto. Infine il racconto di Lc 4 fa pensare a una Nazaret collocata sulla cima di un monte e al bordo di un precipizio, contraddicendo la topografia della città che oggi chiamiamo Nazaret. Ma Nazaret esisteva realmente ai tempi di Gesù? E Gesù non potrebbe essere invece un nazireo, o un membro della setta dei Nazorei, attestata storicamente? Un’intrigante questione, che richiede sforzi filologici, archeologici e di esegesi, grazie ai quali si può giungere a riaffermare la tradizionale lettura del testo come fondata e plausibile.

09 dic 2009
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Fratelli di Gesù apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Fratelli di Gesù. Un espressione usata nei Vangeli e in altri passi del Nuovo Testamento, che potrebbe far pensare a successivi o precedenti parti di Maria. Così lascerebbe supporre il termine greco adelfos, usato in questi testi per parlare dei “fratelli” di Gesù. Ma il greco dei Vangeli appare un greco di traduzione dall’ebraico, come quello della Bibbia dei LXX. In esso adelfos traduce un termine ebraico che indica, in senso lato, vari rapporti di parentela ,oltre a quello di figli degli stessi genitori. Non “fratelli” di Gesù, perciò, ma “parenti”, membri di quella “famiglia del Signore” che guiderà la Chiesa di Gerusalemme. E in particolare Giacomo e Giuseppe sarebbero figli di una Maria parente della madre di Gesù, e Simone e Giuda sarebbero figli di Cleofa, fratello del Giuseppe padre adottivo di Gesù.

13 gen 2010
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Introduzione al libro dei Giudici apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Un libro un po’ “indigesto” da leggere, per pesantezza della narrazione e per episodi moralmente problematici, che – fin dai tempi antichi – hanno scoraggiato lettori e studiosi. Il libro dei Giudici ci parla del popolo di Israele, alla morte di Giosuè, si trova privo di un leader, e alle prese con un territorio che è ancora occupato da popolazioni, che debbono essere scacciate per fare posto a Israele. All’inizio del libro, Giuda è scelto da Dio come guida in quest’opera di conquista, segno presago del ruolo guida di Davide, la cui famiglia appartiene appunto alla tribù di Giuda. Ma presto il Signore denuncerà l’infedeltà del popolo, che – malgrado la solenne promessa di Sichem – non ha saputo astenersi dal fascino delle divinità dei popoli circostanti. Morto Giosuè e la generazione che con lui ha vagato nel deserto, i nuovi Israeliti hanno smarrito la spiritualità maturata dalla generazione precedente, non hanno conosciuto il Signore, e facilmente si allontanano da lui. Per questo il Signore manda dei giudici – cioè delle guide – per risollevarli e riportarli al legame vitale con Dio, unica fonte di salvezza e speranza. Ma invano: morto un giudice, il popolo torna a peccare con i Baal. Una visione spietata del popolo “bue”, bisognoso di guida ed educazione continua, elaborato dall’intellighenzia culturale e teologica di Israele che riflette sulla storia lontana, cercandovi già in essa le cause dell’esilio babilonese.

04 mag 2010
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

La vita nello Spirito, soffocata dalla carne: un caso di incesto apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Non è plasmato sull’uomo e sui suoi desideri, ma dettato interiormente dallo Spirito e proveniente da Cristo. È questa l’origine del Vangelo annunciato da Paolo, che non persuade grazie all’abilità di chi parla, ma per sua intima forza. Chi lo accoglie ne è trasformato, inizia a pensare a sentire come Cristo stesso e, unito a Cristo, diviene come lui capace di discernimento e giudice della storia umana. Non certo i Corinti che, – dice Paolo – , sono divisi da discordie interne legate a logiche “carnali”, non a preoccupazioni “spirituali”, come il parteggiare per Paolo o per Apollo. Paolo infatti, con suo annuncio, ha piantato il seme del Vangelo; Apollo ha irrigato la terra con il suo insegnamento, ma è Cristo che opera il miracolo della nascita di un nuovo fedele, nuova pianta che arricchisce la Chiesa, campo di Dio. Paolo, fondando la comunità di Corinto, ne è stato l’architetto, ma il fondamento su cui essa poggia è Cristo, grazie all’opera dello Spirito, affinché essa diventi nuovo Tempio di Dio, luogo del suo incontro con gli uomini. Occorre quindi imitare Cristo, prendendo esempio da Paolo e dai suoi collaboratori, e ascoltando il rimprovero che Paolo rivolge come padre. Perché, oltre alla divisione in partiti, nella comunità è tornato in auge – tra gli uomini – il malcostume di divertirsi ad andare a donne, al punto tale che una giovane è stata messa incinta dal padre, fatto inaccettabile addirittura tra i pagani. L’uomo che ha commesso questo atto deve essere allontanato dalla comunità, e con lui tutti coloro che vivono con una condotta contraria allo Spirito. Ciò che infatti si può tollerare tra i pagani, non può essere accettato tra i rinati in Cristo.

12 mag 2010
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Il corpo spirituale, unito a Cristo apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Chiamati a giudicare il mondo e gli angeli ribelli, insieme con Cristo giudice nell’ultimo giorno, in cui il male verrà annientato. I battezzati perciò sono incaricati anche di vegliare sul rispetto della regola di vita della comunità cristiana. Perché allora – chiede Paolo – i membri della comunità di Corinto si rivolgono, per risolvere contese e divisioni interne, ai tribunali dei pagani, i tribunali di coloro che vivono lontani dalla giustizia di Dio? Liti e contrasti debbono essere risolti tornando a Cristo, con la perseveranza necessaria a un reale cambiamento di vita coerente con il battesimo. Cristo è la norma della vita comunitaria, cui il cristiano deve uniformarsi, conciliandola con il rispetto delle leggi dello stato, cui appartiene come cittadino.
Tra i peccati, in particolare occorre fuggire l’andare con prostitute. Se infatti gli altri peccati infangano l’uomo dall’esterno, l’unione intima con la prostituta – che rende lei e l’uomo un’unica carne – è un peccato che coinvolge tutta la dimensione corporale e ne rinnega la nuova identità ricevuta nel battesimo: un corpo “risorto” e “spirituale”, unito fin d’ora a Cristo risorto e al suo corpo in una relazione sponsale, che si compirà definitivamente nell’ultimo giorno. Riscattato a prezzo del sacrificio di Cristo, l’uomo non è più schiavo del male, ma servo di Dio, anzi, suo figlio. E come figlio, egli non appartiene più a se stesso, ma riceve la sua nuova identità dalla relazione con il Padre.
Se non si riesce a vivere nel celibato, piuttosto che andare per prostitute è meglio sposarsi. E nel rapporto a due, moglie e marito sono chiamati a donarsi reciprocamente identità. Ciascuno infatti fa emergere nell’altro quel corpo spirituale che appartiene a Cristo, il corpo che ciascuno mantiene in relazione con Cristo attraverso la preghiera.

27 ott 2010
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Un resoconto ordinato: verità e retorica nel racconto di Luca apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Un “resoconto ordinato” degli eventi, frutto di ricerche accurate e del racconto di testimoni oculari. È l’obiettivo ambizioso enunciato nel prologo del Vangelo Luca, che sembra purtroppo tradito un attimo dopo, nel racconto—inverosimile sul piano storico—di Zaccaria, che nel tempio è visitato da un angelo. Una sorta di “favola”, agli orecchi del lettore odierno, erede dei concetti di storia e storiografia elaborati dal pensiero positivista. Ma il “teofilo”, cui il Vangelo è rivolto, respira un’altra cultura, e coglie nel testo l’eco dei racconti fondativi della storia di Israele, che illuminano con straordinaria efficacia la vicenda di Cristo. Un testo che—con sapiente retorica—costruisce le vicende originarie di Cristo e di Giovanni Battista, intrecciandole fra loro e diversificandole in alcuni punti nodali. I nomi stessi di Zaccaria e di Elisabetta—genitori di Giovanni—, la loro appartenenza alla tribù sacerdotale e l’assenza di figli forniscono importanti indizi nella costruzione della rete di senso offerta dal testo.

03 nov 2010
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Il concepimento di Giovanni, racconto midrashico apri file pdf

don Silvio Barbaglia

“Storia” o “fantasia”? Avvicinarsi al testo evangelico con i nostri criteri—moderni ma molto ingenui—su cosa è “storia” rischia di portarci fuori strada. Ma anche il pensare che il contenuto del testo si fermi alla lettera è un grave errore. Occorre invece far parlare il testo di Luca per quello che effettivamente vuol dire, nel suo stile di raffinato midrash di testi dell’Antico Testamento, che—ben lontano da un “cut and paste” casuale—richiama gli antichi racconti per riplasmarne il significato nell’annuncio del nuovo. Il racconto del concepimento di Giovanni il Battista riecheggia infatti i testi della nascita di Isacco, Giacobbe, Sansone e Samuele. Conoscerli e comprenderli in profondità rende eloquenti aspetti del testo di Luca, altrimenti inspiegabili.

17 nov 2010
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Una visione nel Tempio: con Ezechiele e Daniele, in attesa di Elia apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Il Tempio. Un luogo speciale, unico in Israele, quello in cui Zaccaria riceve in visione l’annuncio divino. È lo stesso luogo in cui il profeta Daniele, immerso nella preghiera, riceve—anch’egli da Gabriele—l’annuncio della fine della schiavitù di Israele. Il figlio annunciato ha un nome speciale—Giovanni—, che significa “il Signore ha misericordia”. Come il padre egli sarà sacerdote, ma oltre a ciò sarà consacrato al Signore come nazireo sin dal seno materno, come è accaduto a Sansone. E sarà inviato al popolo di Israele per preparare la venuta del Signore, realizzando la missione affidata a Elia, il profeta, rapito al cielo alla fine dei suoi giorni, di cui Malachia ha predetto il ritorno, quando si compiranno le promesse di Dio. Ma prima Zaccaria sarà muto, incapace di parlare. Come accadde al profeta Ezechiele, cui il Signore apparso in visione comanda il silenzio, fino al giorno della disfatta di Gerusalemme, quando Israele, toccato il fondo del baratro della sua storia sventurata, potrà tornare a sperare nella salvezza operata da Dio.

24 nov 2010
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Rallegrati, figlia di Sion! Gesù, concepito in Maria, è Cristo che entra in Gerusalemme apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Nella remota Galilea, nell’ignoto villaggio di Nazaret, in un umile casa e a una donna, per giunta vergine! L’annuncio di Gabriele risuona nel contesto più misero e umile, così lontano da quello rivolto a Zaccaria, sacerdote, maschio, che officia nel Tempio—il luogo più sacro che esista—, nel cuore di Gerusalemme, centro della Giudea, la terra del grande re Davide. Ma proprio qui Dio si renderà presente, come lo è nell’arca dell’alleanza conservata nel Santo dei Santi, grazie all’ingresso del messia nella storia dell’uomo. “Rallegrati, piena di grazia!”, annuncia Gabriele a Maria. Parole che riecheggiano l’invito alla gioia dei profeti Zaccaria e Sofonia, che annunciano a Gerusalemme la misericordia di Dio di cui sarà colma, il ritorno dall’esilio, la ricostruzione e l’avvento del regno di Dio. Maria riceve l’annuncio rivolto alla “figlia di Sion”, all’Israele fedele che attende il suo Dio. Per questo le parole dell’angelo risuonano pregne di senso ai suoi orecchi. E la riempiono di turbamento, perché Gesù—il Figlio annunciato—non sarà il messia trionfante che tutti attengono, ma il messia sofferente, inchiodato alla croce. E se Elisabetta è resa feconda da Dio, che rimedia alla sua innaturale sterilità, qui Dio viene a turbare, con il suo intervento, il normale decorso della vita di sposa e—si spera—di madre cui Maria è già promessa, generando in lei un figlio nel modo che mai prima la Scrittura ha narrato. Maria, la Gerusalemme fedele, vede così “entrare” in sé il messia, secondo le profezie, che si realizzano in modo inatteso e simbolico nel suo corpo, con la gravidanza.

01 dic 2010
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

La danza di Giovanni, nuovo Davide e nuovo Elia, saltellante di gioia nel ventre della madre apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Maria saluta Elisabetta, e il piccolo Giovanni “saltella” nel petto della madre. Nulla di strano, nella fisiologia della maternità, se non fosse per quel che accade a Elisabetta, che a quel gesto—riempita di Spirito Santo—intuisce il mistero che abita in Maria. Il saltello di Giovanni nel ventre della madre diviene così simile alla danza di David davanti all’arca che entra in Gerusalemme, e all’esultare di Elia, che—secondo la profezia di Malachia—annuncerà l’arrivo del Signore, accogliendolo come i giusti di Israele, che usciranno “saltellanti come vitelli dalla stalla”. E Maria si fa interprete dell’Israele fedele, e scioglie a Dio un canto di lode—il Magnificat—, sintesi delle attese della Scrittura. Maria si appresta quindi a fare le valigie per tornare a Nazaret. Non prima, probabilmente, di aver assistito alla nascita di Giovanni e aver prestato i primi aiuti alla cugina partoriente.

15 dic 2010
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Nelle case di Zaccaria e di Giuseppe, due nascite miracolose apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Johannan, “Il Signore ha misericordia”. È il nome della svolta, che Elisabetta chiede per il figlio appena nato, e che compie l’attesa espressa nel nome del padre Zaccaria, “Dio si è ricordato”. E Zaccaria torna a parlare, come Ezechiele che profetizza l’avvento del Messia. A lui Giovanni preparerà la strada, come Elia che annuncia il “sole di giustizia” promesso nel libro di Malachia. Giuseppe intanto apprende che Maria è rimasta incinta quando – benché sposati – non sono ancora conviventi. La situazione è spinosa, e la esporrebbe con il Figlio a vergogna ed emarginazione. Ma Giuseppe, avvertito in sogno, si conferma suo sposo, diventando anche padre – adottivo – di Gesù, Giuseppe quindi da Betlemme giunge a Nazaret, per darvi inizio, prima del previsto, alla convivenza famigliare. Ma la coppia si dirige presto verso Betlemme – la casa di Giuseppe – a motivo del censimento, verso la casa del marito, che è dimora naturale di una nuova famiglia nel costume ebraico. E qui nasce Gesù. Ma dove? Tra gli animali, nella stalla al “piano terra” della casa di Giuseppe, in cui egli e Maria si sono sistemati già da tempo, e dove resteranno per circa due anni ancora. Una lettura, certo, lontana dalla tradizione, che vede Giuseppe giungere in Betlemme, con Maria in preda alle doglie, e bussare inutilmente alle porte dell’albergo per rifugiarsi quindi in fretta in una grotta, dove la moglie partorisce. Un quadro poetico, simbolo di povertà ed emarginazione sociale. Ma il testo, incrociato col contesto, pare andare in un’altra direzione. Quella della vita quotidiana e “normale” di una famiglia di Giuda, nella piccola Betlemme, in cui il Figlio di Dio si fa presente.

22 dic 2010
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Tra i pastori e nel Tempio, il Natale celebra la Pasqua apri file pdf

don Silvio Barbaglia

In veglia nella notte, a guardia del gregge. I pastori, che attendono il messia annunciato da Ezechiele, sono visitati dal messaggero di Dio e vedono la gloria del Signore, mentre una liturgia celeste celebra i promessi doni messianici: gloria a Dio, e pace agli uomini. Nella città di Davide è nato il Messia, che dovranno riconoscere in un segno: un bimbo avvolto in fasce, deposto tra gli animali della stalla. Come il Cristo che, morto e avvolto nel sudario, è vivo nella sua Chiesa. È il mistero pasquale, di cui loro – i pastori della Chiesa nascente – sono custodi e testimoni. È il mistero che annunciano a Maria, e che riecheggia nel Tempio, in cui Simeone, intuendo il compimento delle attese, rivela a Maria il prezzo di dolore e morte che Gesù e lei stessa dovranno sopportare. Ma lo sgomento di Maria raggiunge il culmine quando Gesù dodicenne, raggiunta la maggiore età, nella festa di Pasqua scompare per tre giorni, e, ritrovato nel Tempio, chiede “perché mi cercavate?”. Sintomo di un “arrancare” umano di Maria, in difficoltà nel comprendere e accettare la logica di Dio nel percorso difficile del Figlio.

19 gen 2011
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Rut, da Meghilla di Pentecoste a a premessa messianica alla storia di David apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Dodici. Il numero delle tribù di Israele scandisce la successione dei testi nel canone biblico ebraico. Dodici infatti sono i suoi primi libri (5 della Torah e i 7 Profeti anteriori), dodici – riuniti in un unico rotolo – i Profeti posteriori, e infine dodici gli Scritti, che completano la raccolta. Una scelta non casuale, che esprime l’anelito di Israele – disperso nella diaspora – a ritrovare la sua unità di popolo santo. Tre, invece, è il numero delle sezioni in cui il testo è diviso, con programmatico intento rivolto ai lettori, chiamati all’ascolto fedele della Parola di Dio contenuta nella Torah, alla sua attualizzazione nella storia sull’esempio dei Profeti, e – leggendo gli Scritti – a riportare alla vita la Parola divenuta Scrittura. E in questa terza sezione di Scritti è collocato il libro di Rut dal canone ebraico, che ad esso dedica un ruolo speciale, fra le cinque Meghillot – i testi letti nelle feste di pellegrinaggio –, come testo liturgico della festa di Pentecoste. Ma il rigido ordine numerico e tripartito del canone ebraico viene sconvolto dalla nascente tradizione cristiana, nella “sua” Bibbia in lingua greca della versione dei LXX. In essa Rut è collocata fra libri storici, tra Giudici e il primo libro dei Re. Una scelta non casuale, che valorizza elementi del testo riletti in chiave cristiana. E Rut così finisce col diventare il prologo cristiano alla storia di David, istruendo il lettore perché ne legga la vicenda in chiave messianica.

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31 ott 2006
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

La letteratura gnostica e il Nuovo Testamento - Secondo incontro ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Uno dei problemi più complessi nello studio dei testi gnostici consiste nell'individuare la genesi storica dei movimenti di pensiero documentati attraverso detta letteratura. Nel secondo incontro del ciclo di Introduzione al Nuovo Testamento di "Prendi e leggi!" si cerca di stabilire una linea di provenienza genetica dei movimenti interpretativi del dato cristiano contrastati dai Padri del II sec., in primis da Ireneo di Lione. Attraverso gli Esseni, il movimento di pensiero apocalittico, i Terapeutici si giunge ai movimenti gnostici.
21 nov 2006
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Lettura e interpretazione del testo del Vangelo di Giuda (I) - Quarto incontro ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Il testo del Vangelo di Giuda viene letto e commentato nella sua prima parte seguendo la traduzione tratta dall'edizione di: KASSER, Rodolphe - MEYER, Marvin - WURST, Gregor, Il Vangelo di Giuda. Estratto dal Codex Tchacos, National Geographic - Whit Star S.p.a. 2006.


05 dic 2006
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Lettura e interpretazione del testo del Vangelo di Giuda (II) - Quinto incontro ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Continua la lettura del testo del Vangelo di Giuda alla ricerca dei sistemi di riferimento gnostici entro i quali si colloca il racconto.
12 dic 2006
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

L'elaborazione biblica della figura di Giuda Iscariota - Sesto incontro ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Il sesto e ultimo incontro sui vangeli gnostici e, in specie, sul Vangelo di Giuda è stato dedicato ad una rivisitazione della figura di Giuda nella tradizione biblica, alla ricerca di tipologie atte ad illuminare l'elaborazione biblica del personaggio tanto discusso.
16 gen 2007
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Introduzione al libro dei Numeri: funzione e suddivisione - Primo incontro ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Inizia la seconda serie del quarto ciclo di lettura della Bibbia, dedicata alla lettura del libro dei Numeri. Don Silvio ne esamina il titolo e ne presenta la collocazione all'interno del testo biblico, sorretta dall'ipotesi di lavoro che l'arco testuale compreso tra la Genesi e il Secondo libro dei Re costituisca un continuum unito da un'unica tensione narrativa. Si analizza poi il significato della scansione temporale del testo, la cui struttua narrativa è ritmata da annotazioni che rimandano a un significato sacro del tempo, che conferiscono all'intero libro l'atmosfera di una solenne liturgia.


23 gen 2007
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Num 1-10: tribù e accampamento - Secondo incontro ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Nel secondo incontro di analisi del Libro dei Numeri si approfondisce la portata numerologica in relazione alla disposizione delle dodici tribù d'Israele. Emerge un'ideologia della redazione guidata dalla classe sacerdotale all'interno della tribù di Levi.
13 feb 2007
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Num 13-19: proteste e rivolte nel tempo del deserto - Quarto incontro ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Un intermezzo nella narrazione, dedicato ai sacrifici, è occasione per riflettere sul senso dell'offerta delle primizie a Dio e sulla sacralità del sabato. La ribellione dei Leviti che vogliono sottrarre a Mosè e ad Aronne le sue prerogative evidenzia la consacrazione sacerdotale di cui Aronne e i suoi figli sono destinatari e il ruolo di mediazione del sommo sacerdote, che assume su di sé i peccati del popolo nell'espiazione dello Yom Kippur ed è usato nelle Lettera ai Romani come chiave di lettura della missione salvifica di Cristo.
20 feb 2007
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Num 20-25: verso Moab e l'asina di Balaam - Quinto incontro ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Continuano le mormorazioni nel deserto, e tra esse appaiono episodi emblematici: la roccia percossa da Mosè contrariamente al comando di Jhwh che ordinava di parlarle per farne scaturire acqua, i serpenti – simboli delle divinità dell’Egitto rimpianto – che danno morte e da cui ci si salva guardando al serpente di bronzo innalzato da Mosè, le benedizioni di Balaam che predice il futuro di Israele e della dinastia davidica


06 mar 2007
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Num 25-36: le frontiere della terra di Canaan - Sesto incontro ascolta audio

don Silvio Barbaglia

L'ultimo incontro di esegesi del Libro dei Numeri ha messo in evidenza il problema dei matrimoni misti legati all'idea di idolatria tra Moab e Madian. Il tema del "Dio violento" più volte evidenziato emerge con urgenza in questa parte finale, laddove troviamo anche un'analessi a forma di riassunto di tutte le tappe di attraversamento del deserto, memoria raccolta da Mosè. La divisione del territorio della conquista, distribuito sulle dodici tribù e la parte garantita per la tribù di Levi con le città dei leviti (42) e le città di rifugio o d'asilo (6).


17 apr 2007
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Introduzione al Vangelo secondo Giovanni ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Si forniscono indicazioni bibliografiche e elementi relativi alla datazione, al luogo di scrittura e al lessico del Vangelo, per dedicarsi infine al problema relativo all’autore del testo, che non sarebbe da identificare con Giovanni figlio di Zebedeo, ma sarebbe un membro dell’aristocrazia sacerdotale di Gerusalemme, segretamente discepolo di Gesù e unitosi al gruppo dei discepoli in seguito alla sua morte e risurrezione.


24 apr 2007
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Gv 1,1-2,11: la settimana inaugurale (parte prima) ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Si tracciano gli elementi fondamentali per un’esegesi del Vangelo che ne faccia emergere i significati più profondi senza perdere il senso primo. Il Vangelo diventa così istruttivo, intuito nella sua stessa modalità narrativa, della fede cristiana, che procede dai segni visibili per intuire l’invisibile. Si interpreta poi il Prologo del Vangelo situandolo nel contesto di una lettura del primo capitolo della Genesi effettuata secondo la tradizione ebraica. Emerge così chiara l’identità delle espressioni Logos (verbo), phos (luce) e zoè (vita) riferite alla persona di Cristo, che nella sua persona e nell’incarnazione inaugura una nuova alleanza di Dio con l’umanità che porta a compimento e risignifica la storia precedente e il futuro.
22 mag 2007
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Gv 13-17: i discorsi d'addio ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Il discorso di Gesù dei capitoli 13 e 16, con la preghiera del capitolo 17, prepara la comprensione del racconto della passione, morte e risurrezione di Gesù. Ascolto, fede, obbedienza ai comandamenti e amore sono configurati come un tutt’uno – conformemente alla mentalità biblica – in cui la comunità dei discepoli diventa profondamente solidale con Gesù nella sua unione al Padre. Il camminare nella giustizia sulle orme del Giusto e la fedeltà incondizionata a Dio portano alla vera vita e alla pace, come esuberanza di vita data da Dio e non dal mondo.
29 mag 2007
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Gv 20: la risurrezione ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Il discepolo amato, Pietro e gli altri discepoli, Tommaso e Maria Maddalena: figure diverse che illustrano modalità diverse di venire alla fede, dono del Risorto. Il discepolo amato crede vedendo i segni nel sepolcro. Pietro e gli altri credono vedendo Gesù che appare loro la sera e dona loro lo Spirito. Tommaso riceve la fede e attinge lo Spirito alla sua stessa fonte, le piaghe del Signore. Maria Maddalena è figura di Israele, che si pone alla ricerca del Signore, come Eva che cerca il nuovo Adamo nel giardino del sepolcro, custodito dai cherubini, che rimanda al giardino di Eden e al Santo dei Santi. La storia di Israele e dell’umanità intera riparte dalle origini, in fedeltà piena al Signore, liberata dall’insidia del legame con gli idoli.
06 nov 2007
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Libro dei Giubilei - Introduzione ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Il Libro dei Giubilei è presentato nella sua genesi, probabilmente riconducibile alla comunità essena, e nella sua ossatura fondamentale, in cui il tempo cronologico assume significato teologico, volto a narrare la salvezza offerta da Dio attraverso un computo degli anni retto da una logica perfetta, basata sul Calendario dei sabati.
Si leggono il primo e gli ultimi tre capitoli del libro per cogliere come la storia narrata da Genesi, Esodo, Levitio e Numeri sia ripensata e ridetta in questa teologia del tempo.
13 nov 2007
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Libro dei Giubilei - Il racconto di creazione (Parte prima) ascolta audio

don Silvio Barbaglia

L’angelo della presenza racconta a Mosè gli avvenimenti operati da Dio nei primi sette giorni del mondo. Il racconto che, in Genesi, dice la liberazione dalla minaccia di morte è riletto due secoli dopo, nel libro dei Giubilei, in prospettiva creazionistica, facendo emergere un esplicito tessuto numerico che spiega il senso della narrazione, aiutando a prendere coscienza della pregnanza teologica degli spazi, dei tempi e dei numeri, detti o celati nella Sacra scrittura e consegnati ai lettori come chiave per una corretta interpretazione dei testi.
20 nov 2007
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Libro dei Giubilei - Il racconto di creazione (Parte seconda) ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Il “secondo racconto della creazione”, nella rilettura midrashica dal libro dei Giubilei, è scandito da tempi simbolici che vedono la “costruzione” di Eva dal fianco di Adamo e l’ingresso nel giardino di Eden, il luogo sacro in cui si entra dopo la purificazione rituale, per rendere servizio a Dio, come si fa nel tempio. Il serpente, simbolo degli idoli cananaici, in cui Israele è tentato di cercare l’origine della vita, seduce la donna, inducendola a mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male, rappresentato dal fico, simbolo dalla Torah, che l’uomo non può conquistare da sé, ma deve ricevere da Dio. L’uomo, l’israelita, consapevole del bene e del male, si copre le pudende, sacre alla trasmissione della vita, a differenza degli animali e dei pagani, che non conoscono la Torah.
04 dic 2007
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Libro dei Giubilei - Oltre l'Eden. Caino, Abele e la discendenza fino a Noè (Gn 4-5) ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Genesi e il libro dei Giubilei presentano la storia di Caino, Abele e i patriarchi fino a Noè confermandosi a vicenda nel presentare la linea peccaminosa di Caino e la discendenza di Set, vicino a Dio. Caino si allontana da Dio, rifiutandogli le primizie della terra, non riconoscendo nel fratello – che uccide – il volto di Dio e fondando la sua sicurezza nella città che costruisce in alternativa all’affidamento a Dio. Set, il terzogenito che succede ad Abele, inaugura la discendenza fedele a Dio, che culmina, tramite Iared, in Enoch – destinatario dei segreti del cielo, rivelato dagli angeli della presenza – che viene attirato verso Dio, cioè nel giardino di Eden, il luogo santo, Gerusalemme, dove sorge il Tempio. Nasce infine Noè, che prosegue la generazione di Set dopo lo sterminio del Diluvio, che elimina dalla terra la generazione perversa di Caino, morto “lapidato” dalle pietre della sua casa-città.


11 dic 2007
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Libro dei Giubilei - Il diluvio e la storia di Noè nella Genesi e nel libro dei Giubilei ascolta audio

don Silvio Barbaglia

I figli degli dei, ribelli a Dio, scendono sulla terra per portarvi il male, unendosi sessualmente alle figlie degli uomini. Un’unione sessuale diversa da quella tra uomo e donna, benedetta da Dio, per riprodurre nei figli l’immagine di Dio creatore. Da essa hanno origine i giganti, che diffondono male e morte sulla terra, prima di essere incatenati nello Sceol. Dio si pente del suo atto di creazione, a motivo del male radicale che si è impossessato degli esseri di carne, e il cosmo è sconvolto da un atto di de-creazione, in cui le acque sopra al cielo e quelle degli abissi si ricongiungono a ripristinare il caos iniziale. Una sorta di purificazione – scandita dalle date del calendario dei sabati –, che purifica il creato, come il battesimo salva l’uomo dal male radicale. Discese le acque, il sacrificio di Noè, sintesi degli atti sacrificali del tempio di Gerusalemme, effonde profumo gradito a Dio, che promette di non far mai più tornare il diluvio sulla terra e ripristina la creazione riaffermando la scansione temporale di giorno e notte e delle stagioni. Si esprime il precetto di non mangiare il sangue, simbolo di vita, e si introducono la festa delle Settimane e dello Jom Kippur. Ma gli uomini – si predice – mangeranno sangue, e dimenticheranno di celebrare le feste, che scandiscono la vita dell’uomo nel tempo di Dio, per seguire gli idoli cananei.
18 dic 2007
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Libro dei Giubilei - La torre di Babele nel libro dei Giubilei ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Nel flusso delle generazioni – simbolo della vita che si trasmette dalle origini all’eternità –, che organizzano la temporalità e la geografia della narrazione biblica, incontriamo i figli di Noè. Sem, il figlio benedetto, riceve in eredità Eden, identificato con Gerusalemme, e darà origine al popolo di Israele, che rappresenta il volto di Dio nella storia. Cam, il figlio maledetto per avere profanato la nudità del padre, dà origine ai popoli dell’Egitto e di Canaan e di Babele-Babilonia, una discendenza segnata dal male. Nimrod sarà re di Babele, la città i cui costruttori, allontanatisi da Dio, cercano di salire al cielo con una torre edificata dalle loro mani. Il progetto ha come esito la confusione delle lingue, che dice la crisi delle relazioni tra gli uomini generata dalla relazione degli uomini con il male. Canaan attratto dalla terra tra il Giordano e il mare – la Palestina – la sottrae ingiustamente a Sem, attirandosi così una maledizione.
08 gen 2008
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Introduzione al libro del Deuteronomio ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Deuteronomio, il titolo greco del libro, si riferisce al duplicato della legge, che in un passo del libro si dice il futuro re di Israele dovrà far eseguire e custodire nel suo palazzo; una custodia non “statica”, ma vitale, come è suggerito dal dinamismo intrinseco nella parola ebraica shana e nella scrittura stessa consonantica ebraica, che richiede che il testo sia letto ad alta voce e la parola diventi vita nel cuore di chi la legge. Il titolo ebraico “discorsi” pone l’accento sulla parola, pronunciata da Dio e riproposta da Mosè, in un atto di rielaborazione nella fedeltà. La “deuterosi”, lettura che rinnova la comprensione del testo con operazione di interpretazione creativa, è riconosciuta come una delle caratteristiche saliente del libro, come la struttura del testo, articolato in grandi discorsi, che predominano quantitativamente sui brevi frammenti di narrazione, che ne forniscono però l’insostituibile chiave di lettura.
15 gen 2008
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Libro del Deuteronomio - Secondo incontro: le dieci Parole di Dio ascolta audio

don Silvio Barbaglia

In un sesto giorno della settimana, giorno che rimanda alla creazione dell’uomo e al rinnovamento della creazione nel grande perdono dello Yom Kippur, alle pendici del Monte Nebo, da cui si contempla la terra promessa da Dio, Mosè si rivolge al popolo, alla seconda generazione che metterà in pratica le parole ascoltate dai padri, riassumendo, nel suo primo discorso, la storia che li ha condotti fin lì. Mosè poi si rivolge al popolo facendo sintesi e memoria della Legge ricevuta. Il decalogo – la parola pronunciata da Dio e scritta dal suo dito – è ridetta con nuove parole, nella logica della deuterosi reinterpretante, affermando l’amore di un Dio, innamorato e geloso del suo popolo, che lo vuole salvare dalle tentazioni degli idoli, che conducono alla morte, l’odio della vita, punita nelle generazioni future, per invitarlo nella via della vita, che procura una benedizione eterna.
29 gen 2008
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Esegesi dell'Antico Testamento. Il libro del Deuteronomio - Terzo incontro: le dieci Parole di Dio (2° parte) ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Il nome di Dio, consegnato a Mosè sull’Oreb, esprime la sua identità e la relazione di alleanza tra lui e il suo popolo: l’uomo non può invocarlo al di fuori di questa alleanza, sarebbe ridurlo a sé stesso e strumentalizzarlo. Il rispetto del sabato richiama alla necessità che l’uomo dedichi a Dio il giorno che gli appartiene, astenendosi dalla sue attività, consapevole che la storia del mondo è affidata a Dio, che la sostiene, fedele alla sua alleanza, anche quando l’uomo non lavora; l’uomo lavorerà negli altri sei giorni con le sue braccia, prestate a Dio perché continui la sua opera di creazione del mondo. Onorare il padre e la madre è onorare la vita come dono ricevuto da Dio; per questo è premessa per il futuro della propria vita nel paese che Dio donerà al popolo. L’adulterio e il rubare le proprietà altrui sono il frutto del desiderare ciò che appartiene all’altro uomo, una spinta ad appropriarsi di tutto quasi a voler essere onnipotente, facendo di sé stessi il Dio della propria vita. Le dieci parole, rivolte al popolo tutto, interpellano innanzitutto la responsabilità della linea maschile, per la sua rilevanza nell’organizzazione sociale.
05 feb 2008
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Esegesi dell'Antico Testamento. Il libro del Deuteronomio - Quarto incontro ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Si analizza il capitolo 6 del libro del Deuteronomio, con le parole "Shemach Israel".
19 feb 2008
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Esegesi dell'Antico Testamento. Il libro del Deuteronomio - Quinto incontro: il terzo discorso di Mosè ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Nel terzo discorso di Mosè, l’autore del Deuteronomio anticipa la storia di Israele. Prima ancora di entrare nella terra promessa, le imprecazioni contro il tradimento dell’alleanza con il Signore mostrano la rovina che ad essa seguirà nella storia del popolo. Israele sarà in grado di seguire la Legge di Dio solo quando questa verrà scritta nel cuore, l’organo del corpo che dice l’adesione radicale alla Legge, che dovrà essere circonciso, a indicare Dio come la fonte della vita, come per la circoncisione del membro maschile. Dio allora benedirà il popolo con lo shalom, e radunerà attorno a sé tutta l’umanità. La vita sta nel seguire Dio, la morte nell’allontanarsi da lui per seguire gli idoli, che rappresentano la religione ridotta alla ricerca della sicurezza della pagnotta quotidiana: una sfida micidiale per un popolo, portato – come tutti – all’attaccamento morboso alle sicurezze sempre cercate dall’uomo.
15 apr 2008
Ciclo di incontri: Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale

Atti degli Apostoli - Primo incontro: introduzione al libro degli Atti degli Apostoli ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Atti degli Apostoli, o meglio “azioni di apostoli”: questo è il titolo più indicato per il libro, che si pone in diretta continuità con il Vangelo secondo Luca. Si tratta infatti di cogliere la dinamica in divenire di azioni di apostoli, intesi in senso più ampio rispetto ai soli Dodici, che sono destinate a proseguire e a rinnovarsi in tutta la storia futura della Chiesa, grazie a nuove effusioni dello Spirito Santo, che perpetua l’azione di Dio nel mondo. Lo Spirito Santo ha in questo libro ruolo di grande protagonista, e, come nel terzo Vangelo, è il regista delle azioni degli uomini che rende presente nella storia il piano di Dio – che si esplica dall’antica alla nuova alleanza – e diviene in Gesù il principio che rinnova profondamente la creazione. Comunicato alla Chiesa, lo Spirito costituisce, come nel battesimo di Gesù, il motore che dà nuovo impulso alla storia, e guida l’azione della Chiesa precorrendo l’opera degli apostoli e continuando a discendere sugli uomini.
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