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Anno 2007 |
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Sono stati trovati 116 video
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10 set 2007
Ciclo di incontri:
Convegno di Studi Veterotestamentari
Sintesi dei lavori dei due gruppi sulle relazioni della giornata. Il primo sulle relazioni della mattinata, l'altro sui contributi del pomeriggio.
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10 set 2007
Ciclo di incontri:
Convegno di Studi Veterotestamentari
Marco Nobile
E' un dato oggi sufficientemente acquisito che vada fatta una distinzione decisa tra la religione extra-bbilica d'Israele e quella testimoniata dalla letteratura veterotestamentaria. La fede religiosa dei due ambiti non coincide né cronologicamente né nei contenuti, anche se è evidente che vi siano dei punti di contatto. La relazione prende in considerazione le figure profetiche di Elia (1Re 17-2Re1) di Eliseo (2Re 2-13) e di Ezechiele (Ez 8-11)
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10 set 2007
Ciclo di incontri:
Convegno di Studi Veterotestamentari
Paolo Merlo
L’usuale e generica accezione del termine ‘profeta’ non aiuta a comprendere il fenomeno religioso del profetismo negli antichi regni vicino orientali. Nella relazione si è cercato di effettuare alcune precisazioni sul termine ‘profeta’ e sul fenomeno del ‘profetismo’ esplicitando i problemi che si incontrano nella definizione di ‘profeta’ in queste antiche culture.
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10 set 2007
Ciclo di incontri:
Convegno di Studi Veterotestamentari
Francesco Cocco
I recenti studi di carattere archeologico, integrati dall'apporto interdisciplinare di scienze umane quali la sociologia e la demografia, hanno seriamente messo in questione la storicità di quel processo di centralizzazione del culto e delle istituzioni religiose d'Israele che va sotto il nome di "riforma di Giosia". In particolare, il fatto che un santuario d'importanza capitale come Betel esistesse e prosperasse tra il VII e il VI sec. a.C. e che una comunità quale quella di Elefantina in Egitto praticasse un culto yahwistico al di fuori di Gerusalemme ancora nel IV sec. a.C.
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10 set 2007
Ciclo di incontri:
Convegno di Studi Veterotestamentari
Rinaldo Fabris,
Gian Luigi Prato
Saluto iniziale a tutti i partecipanti al XV Convegno di studi veterotestamentari del prof. don Rinaldo Fabris, presidente dell'ABI.
Presentazione delle istanze teoriche del Convegno curata dal prof. Gian Luigi Prato, responsabile del comitato organizzativo: "Religione biblica e religione storica dell'antico Israele: le aporie della ricerca e la metodologia del confronto"
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08 set 2007
Corso di formazione per operatori del Centro Aiuto alla Vita di Novara e volontari che operano nel sociale sul territorio, allo scopo di progettare un lavoro in rete e rendere più efficaci gli interventi di aiuto. Relazioni di sabato:
- “Carta di intenti: il volontariato” finalizzata al recupero delle più profonde motivazioni che inducono all’attività di volontariato – Relatore don Dino Campiotti, direttore Caritas Diocesana
- “Germogli di radici lontane. L’esperienza della maternità nelle donne immigrate” per delineare il vissuto emotivo di donne che affrontano la gravidanza lontane dal loro paese, della famiglia e dalle tradizioni di origine – Relatrice dott.ssa Linda Marchetti, laureata in Psicologia
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05 lug 2007
Ciclo di incontri:
Origini del cristianesimo
don Silvio Barbaglia
In risposta alla conferenza di Luigi Cascioli tenuta a Venezia, mercoledì 16 maggio 2007. L'esistenza storica di Cristo sarebbe, secondo Luigi Cascioli, una "favola" inventata dalla Chiesa per dare fondamento alla nascente religione cristiana, posizione sostenuta in assoluta controtendenza con tutta la tradizione storica degli studi sulle origini del cristianesimo.
Don Silvio Barbaglia, docente di Scienze bibliche al Seminario San Gaudenzio di Novara, rispondendo alla provocazione più volte avanzata dal Cascioli contro la Chiesa cattolica, scrive un fascicolo in formato elettronico intitolato "La favola di Cascioli" per confutare proprio quelle testi che lo stesso Cascioli definisce "inconfutabili".
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01 lug 2007
Valter Maccantelli
Walter Maccantelli esamina l’attacco mediatico che la Chiesa cattolica sta subendo negli ultimi anni, (dal libro e film Il codice Da Vinci, alla pubblicazione clamorosa del Vangelo di Giuda allo scandalo dei crimini sessuali commessi da sacerdoti con il documentario Sex crimes and the Vatican) descrivendolo come un attacco “a due tenaglie”. La prima “tenaglia” volta a negare la storicità della figura di Gesù Cristo, la seconda a delegittimare gli uomini di Chiesa in generale, in particolare il Papa. Il risultato verso cui convergono entrambe le azioni è quella di un indebolimento dell’immagine pubblica della fede cristiana e in particolare della Chiesa cattolica, colpendola nella credibilità del suo fondamento storico (la storicità di Cristo e l’autenticità dei Vangeli canonici) e nell’autorevolezza delle sua dottrina relativa alla famiglia e alla morale sessuale (non a caso forse Sex crimes and the Vatican è apparso in Internet sottotitolato in italiano pochi giorni dopo la manisfestazione Family day tenutasi a Roma il 12 maggio 2007). L’attacco mediatico e culturale in atto chiama tutti i cristiani cattolici – nessuno escluso – a difendere, preservare e tramandare il patrimonio prezioso della fede, in uno sforzo che si contrapponga alla sua denigrazione, unendosi nel compito – cui la Chiesa deve dedicare le proprie migliori energie – di riproporre al mondo, con nuove modalità e linguaggi, la fede e la visione cristiana del mondo.
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11 giu 2007
Ciclo di incontri:
Scripta volant. Dalla viva voce dell'Autore
Rinaldo Martelli
Rinaldo Martelli presenta i suoi libri "Non gettate il treno dal finestrino. Riflessioni in memoria dell'amico... treno" e "Ti dico la verità (... e sono tornato a casa). In viaggio alla ri-scoperta delle proprie origini. Un romentinese si racconta". "Non gettate il treno dal finestrino" è frutto della trentennale esperienza di Rinaldo come utente quotidiano del servizio delle Ferrovie dello stato e di ricerche volte all'approfondimento dell'organizzazione e delle strategie di sviluppo del trasporto su rotaia in Italia. Nel suo primo libro "Ti dico la verità (... e sono tornato a casa)" Rinaldo ripercorre le proprie origini, gli anni della propria formazione giovanile e dell'impegno lavorativo, sociale e politico mettendo in evidenza luci e ombre della realtà di Romentino e della provincia Novarese.
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09 giu 2007
Mons. Renato Corti
Mons. Renato Corti ordina sacerdoti i diaconi Fabrizio Cammelli e Marco Masoni, alunni del Seminario diocesano, e Piergiacomo Zanetti SJ.
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07 giu 2007
Ciclo di incontri:
Effetto Notte3 Vipforum
Claudio Malaponti
Il regista e il produttore del film "7 km da Gerusalemme" presentano la loro opera e, successivamente alla proiezione, rispondono a domande e osservazioni del pubblico.
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04 giu 2007
Ciclo di incontri:
inMEDIA, Laboratorio permanente di aggiornamento multidisciplinare
Pasqua Elisa Pascucci,
Renzo Stievano,
Rinaldo Martelli
La situazione politica, economica e culturale della Turchia sono presentate con l'ausilio di documentazione reperita attraverso i mezzi di comunicazione di massa.
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29 mag 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Il discepolo amato, Pietro e gli altri discepoli, Tommaso e Maria Maddalena: figure diverse che illustrano modalità diverse di venire alla fede, dono del Risorto. Il discepolo amato crede vedendo i segni nel sepolcro. Pietro e gli altri credono vedendo Gesù che appare loro la sera e dona loro lo Spirito. Tommaso riceve la fede e attinge lo Spirito alla sua stessa fonte, le piaghe del Signore. Maria Maddalena è figura di Israele, che si pone alla ricerca del Signore, come Eva che cerca il nuovo Adamo nel giardino del sepolcro, custodito dai cherubini, che rimanda al giardino di Eden e al Santo dei Santi. La storia di Israele e dell’umanità intera riparte dalle origini, in fedeltà piena al Signore, liberata dall’insidia del legame con gli idoli.
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27 mag 2007
Ciclo di incontri:
Largo ai giovani, pianeta da esplorare
don Dino Campiotti,
Nicoletta Barbera
Una psicoterapeuta e un insegnante dialogano con adolescenti, giovani e genitori intorno alla tematica della maturazione affettiva di ragazzi e ragazze: un percorso complesso e affascinante, da vivere gradualmente, nella scoperta e accettazione della propria identità e imparando a vedere nell'altro un soggetto a cui donarsi. Non bruciare le tappe, nella rincorsa frenetica del piacere "veloce" cui i media ci sollecitano, è condizione essenziale per non cadere nelle secche dell'aridità affettiva, che rallentano e rischiano di impedire la maturazione piena e armoniosa della propria e dell'altrui personalità.
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25 mag 2007
Ciclo di incontri:
Voci e immagini per un dialogo interculturale
Magdi Cristiano Allam
Magdi Allam individua nell'odio verso Israele lo strumento di affermazione di un atteggiamento di intolleranza di un islamismo estremista che ha gradualmente esteso la sua ostilità a danno dei cristiani e degli stessi musulmani eterodossi, minacciando quotidianamente la convivenza pacifica in Magreb e Medio Oriente, innescando una spirale di violenza, il cui esito ultimo è l'affermarsi del terrorismo islamico globalizzato. La via per tornare alla pace è il riconoscimento della sacralità della vita di tutti e della dignità personale di ogni uomo, a partire dal riconoscimento del diritto di esistere al popolo di Israele. Questa è la premessa indispensabile perché sia possibile il dialogo tra i popoli e le religioni e una convivenza tra le culture, fondata sull'equilibrio tra diritti e doveri, e non prigioniera del miope buonismo tutto occidentale che si approccia al nemico come chi "nutre il coccodrillo sperando di essere mangiato per ultimo".
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22 mag 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Il discorso di Gesù dei capitoli 13 e 16, con la preghiera del capitolo 17, prepara la comprensione del racconto della passione, morte e risurrezione di Gesù. Ascolto, fede, obbedienza ai comandamenti e amore sono configurati come un tutt’uno – conformemente alla mentalità biblica – in cui la comunità dei discepoli diventa profondamente solidale con Gesù nella sua unione al Padre. Il camminare nella giustizia sulle orme del Giusto e la fedeltà incondizionata a Dio portano alla vera vita e alla pace, come esuberanza di vita data da Dio e non dal mondo.
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21 mag 2007
Ciclo di incontri:
inMEDIA, Laboratorio permanente di aggiornamento multidisciplinare
Gabriele Garavaglia,
Cristiana Popoli,
don Silvio Barbaglia
Gabriele Garavaglia, Cristiana Popoli e don Silvio Barbaglia, moderati da Luciana Graceffo, propongono una presentazione metodologica dell'opera "Gesù di Nazaret" di Joseph Ratzinger, contrapponendole l'articolo del filosofo Paolo Flores D'Arcais su Micromega 3/2007 alle pp. 3-52 dal titolo: "Gesù e Ratzinger tra storia e teologia". Si affronta quindi il problema sotteso alle ricerche storiche su Gesù: il rapporto tra storia e fede. La trattazione è condotta con il seguente indice di inverventi:(1) il punto di appoggio teorico di Benedetto XVI: il contributo di Rudolf Schnackenburg(Gabriele Garavaglia); (2) sintesi della posizione metodologica di Joseph Ratzinger in "Introduzione al cristianesimo" e in "Gesù di Nazaret" (Cristiana Popoli); e (3) presentazione della declinazione del metodo di Papa Benedetto XVI nel suo testo e reazione critica di Paolo Flores D'Arcais. Valutazione delle posizioni (Silvio Barbaglia).
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15 mag 2007
Luciano Eusebi
Il paziente può capire che è incurabile, ma non può accettare di essere abbandonato; ha il diritto di non soffrire e che si guardi con attenzione alla qualità della sua vita. Un intervento terapeutico sproporzionato, in cui a scarsi benefici si accompagnano eccessive menomazioni e sofferenze, non è dovuto. Ma come giudicare quando la terapia è sproporzionata? Posizioni culturali improntate al relativismo valoriale suggeriscono che il giudizio debba spettare al solo paziente, su basi puramente soggettive. Nella misura in cui però si accetta la possibilità di un confronto su cosa è bene e male per l'uomo, autenticamente fondato sull'esperienza e sulla realtà, la decisione sulla cura dei mali che affliggono l'uomo è affidata a una condivisione di criteri di fondo che la sottraggono all'arbitrio della volontà dei singoli. Occorre allora constatare che un'ampia letteratura mostra che il chiedere di morire è l'appello di aiuto lanciato da un paziente che rivendica il diritto di non soffrire e di essere considerato come interlocutore, e che l'attenzione al paziente nella sua dimensione umana e il ricorso a terapie palliative rappresentano una risposta adeguata a tale appello. Occorre inoltre valutare l'importanza cruciale, come punto di equilibrio di tutto il Diritto, dell'impossibilità di legittimare relazioni interpersonali giocate per la morte, al di fuori della legittima difesa e dell'uccisione del nemico in guerra (che ci auguriamo presto scompaia!). È questo un caposaldo su cui si fonda il convivere democratico, ispirato alla considerazione dell'intangibile dignità di ogni uomo, indipendentemente dalle capacità e qualità che ha o esprime. Se lo si negasse ne avrebbero discapito i soggetti più deboli e in difficoltà, che, in condizione di vita precaria, potrebbero sentirsi spinti dalla società, come dovere morale, a decidere nella solitudine della propria autodeterminazione, a fare un passo indietro, rinunciando a una vita vista come peso inutile, come gesto di "solidarietà all'incontrario". La relazione terapeutica scadrebbe a mero rapporto contrattualistico, in cui il medico si limita a prendere atto della volontà del paziente, e privo del carattere di condivisione delle scelte che è il fondamento della dignità sia del medico che del paziente e della loro reciproca collaborazione.
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15 mag 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Si elabora una teoria del “discepolo che Gesù amava” nel Vangelo secondo Giovanni, questione molto complessa e discussa. Si passano in rassegna i passi che presentano la sua figura. Il discepolo che Gesù amava appare nel capitolo 13 del Vangelo di Giovanni, con tratti che appaiono la rielaborazione della figura di Lazzaro di Betania e che vanno definendo la figura esemplare del discepolo, in cui ogni membro della comunità giovannea è chiamato a identificarsi. Lui, passato grazie a Gesù dalla morte alla vita, è indissolubilmente legato a Gesù e partecipe del suo destino, ed è capace di leggere i segni della storia grazie all’intimo legame con il Signore. Lui, ai piedi della croce, viene indicato alla comunità – l’Israele della promessa – come il modello del discepolato, e a lui la comunità è presentata come madre. Lui riceve lo Spirito nella sua prima effusione, dall’acqua e dal sangue del Crocifisso, e viene alla fede pur senza aver visto il Risorto, ma avendone visto le bende a terra nel sepolcro. Lui, e con lui l’intera comunità, è chiamato a seguire il Signore finché egli venga e a testimoniare nel mondo la sua resurrezione che ha sperimentato rinnovata nel battesimo.
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14 mag 2007
Ciclo di incontri:
Scripta volant. Dalla viva voce dell'Autore
M. Rosa Panté
Costanza Daffara legge e interpreta alcuni brani del libro "Noi che non fummo muse", di Maria Rosa Panté, che spiega come partendo da alcune notizie storiche, da scritti e da racconti, ha costruito, con la sua fantasia creativa, i dialoghi e monologhi di donne o intorno a donne che hanno vissuto vicino a importanti artisti, convidendo con loro momenti gioisi e difficili e talvolta ispirando le loro opere. Il dialogo con il pubblico è occasione per raccontare il suo cammino di artista e delineare i tratti della sua poetica.
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13 mag 2007
Ciclo di incontri:
Che cos'è la Verità? Percorso di ricerca con il Vangelo secondo Giovanni
don Silvio Barbaglia
Ai discepoli intenti all’occupazione della pesca Gesù risorto, riconosciuto dal discepolo amato, si manifesta come colui che dà nuovo significato alla loro lavoro quotidiano di pescatori; la vita quotidiana è resa nuova dalla presenza del Risorto, che chiede a Pietro di abbandonare le sue sicurezze terrene per pascere il gregge degli agnelli – i discepoli conformati a lui, nuovo Agnello pasquale – e delle pecore – chiamate alla sua sequela – pronto ormai, confermato dallo Spirito, ad offrire la vita per Gesù, l’Amico che l’ha offerta per lui.
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10 mag 2007
Poco dopo la sua ordinazione, S. Luigi Maria da Montfort sognò "una piccola compagnia di sacerdoti" - la Compagnia di Maria - consacrati alla predicazione di missioni ai poveri sotto la bandiera della Vergine Santa. Col passare degli anni crebbero i suoi sforzi per assicurarsi delle reclute che si dedicassero a tale compito. La preghiera che egli stesso compose, probabilmente verso la fine della sua vita e che porta il nome di "Preghiera Infuocata", è un grido del cuore che rivolge a Dio perché realizzi il suo sogno. La preghiera descrive il genere di "apostoli" che va cercando e che, nella sua visione dell’avvenire, saranno particolarmente necessari quando giungerà l’epoca che nel Trattato della vera devozione (nn. 35, 45-58) chiama gli "ultimi tempi". In questa preghiera, che premette alle regole dei missionari della Compagnia di Maria, il Montfort tocca il vertice della sua esperienza spirituale. È una preghiera che è allo stesso tempo una rivelazione e una memoria, più esattamente una memoria di rivelazione. Una rivelazione che è intuizione di verità raggiunta attraverso un’assidua contemplazione e ispirata dalla Scritture, e una memoria che, scandita dal ritmo incalzante del Salmo 73 «Ricordati, Signore .. della comunità che ti sei acquistato nei tempi antichi», torna agli eventi costitutivi della salvezza per chiedere l’intervento divino, a cui si chiede con insistenza: «Rinnova i segni e compi altri prodigi». La missione della «Nuova Compagnia» è così dilatata alle dimensioni della storia della salvezza, radicata nel dinamismo di amore e di missione salvifica della Santissima Trinità, rivelatasi appieno nell’incarnazione del Figlio. Si rimane stupiti dall'ansia ecumenica ed universale che prorompe dagli accenti di questa preghiera, e dall'attesa di un’imminenza di grazia che ci sovrasta e sfocia nella fede, nella speranza di un rinnovamento di tutta la Chiesa. Accenti e toni che hanno meritato a questa preghiera l’attuale titolo di “Preghiera infocata”, attribuitale per la prima volta in un’edizione olandese del 1818 del “Trattato della vera devozione a Maria” del Montfort.
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