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La preghiera infocata di San Luigi Maria Grignion da Montfort
Documentazione
Documentazione evento:

Preghiera infocata di San Luigi Maria Grignion da Montfort (1673-1716)


Musica e preghiera, una lunga invocazione, intreccio di voci oranti come note su un pentagramma.
Storie, domande, attese, invocazioni e memoria di un tempo antico… Anzitutto, una voce:
“Ricordati, Signore, della comunità!”

Con queste tre parole, corde vibranti di un arpeggio, si apre una delle preghiere più intense che la storia della spiritualità occidentale ha raccolto e tramandato: La Preghiera infocata di San Luigi Maria Grignion da Montfort (1613-1716).
Voce rivolta al Padre, sguardo centrato sul Figlio, canto allo Spirito Santo per la Comunità che Dio si è scelta per mandare missionari, come gli apostoli, ancora oggi tra la gente.
Perché domandare a Dio di ricordarsi? Come può Dio, l’onnisciente, l’onnipotente dimenticare qualcosa, tralasciare alcunché?
Già l’antico libro santo, scrittura di Israele e della Chiesa, nella sua raccolta dei Salmi esponeva l’orante ad usare quell’imperativo rivolto a Dio: “Ricordati!”. In questa invocazione che attraversa tutta la lunga Preghiera infocata cresce mirabilmente la coscienza che se Dio non si ricorda della sua alleanza, del suo dono, della sua salvezza, noi nulla conosciamo, nulla siamo e svanisce con questo il senso dell’esistenza.
Figli suoi noi siamo, «Liberos», nella lingua latina: non schiavi ma figli liberi nella famiglia di Dio, plasmati a immagine del Figlio, la cui Verità ci farà liberi, figli!
Fino all’ultima invocazione, dopo l’Amen finale, che è come un ritorno all’essenziale, frutto di un itinerario complesso, come complessa è la vita, molteplici le relazioni, sofferti gli incontri con Lui: DIO SOLO! Sembra di ascoltare parole simili a quelle della fede di San Giovanni della Croce e di Santa Teresa d’Avila: solo Dio basta. Senza di lui, nulla ha senso di ciò che esiste e per questo, occorrono tanti missionari nel mondo per annunciare.
Sì, una preghiera, quella «Infocata», per la missione perché nata dalla comunione intima con il Dio Trinitario.

Realizzare una composizione musicale su questo testo così ampio e profondo è apparsa una sfida impervia da principio. Ma l’operazione è riuscita nella volontà esplicita di concepire l’opera non tanto come un concerto, quanto come un servizio della più alta espressione musicale alle armoniche di senso che emergono nel testo stesso della preghiera. Una musica al servizio della parola che è fiorita a contatto con la storia di Dio, in luogo di una parola, come sovente accade, svuotata di risonanza perché schiacciata dall’esuberanza musicale del compositore.
Spiritualità e cultura combaciano come in un racconto nuovo della Visitazione, dove suoni e musica danzano nel grembo dell’arte perché accolgono il venire loro incontro dell’Evento-Parola. La Preghiera infocata è un’offerta all’arte musicale perché questa possa gioire e far gioire della Verità chi vive e ricerca la vita in Dio.
Così lo stesso anelito profondo di San Luigi Maria Grignon da Montfort è approdato a queste parole che diventano storia narrata, musicata e celebrata ancora, con tutta la sua forza e attualità:
«Ricordati ancora oggi Signore di questa Comunità!».


Documenti:
10 mag 2007
Ente Promotore: Fondazione Amici della Cattedrale

Preghiera infocata apri file pdf

Poco dopo la sua ordinazione, S. Luigi Maria da Montfort sognò "una piccola compagnia di sacerdoti" - la Compagnia di Maria - consacrati alla predicazione di missioni ai poveri sotto la bandiera della Vergine Santa. Col passare degli anni crebbero i suoi sforzi per assicurarsi delle reclute che si dedicassero a tale compito. La preghiera che egli stesso compose, probabilmente verso la fine della sua vita e che porta il nome di "Preghiera Infuocata", è un grido del cuore che rivolge a Dio perché realizzi il suo sogno. La preghiera descrive il genere di "apostoli" che va cercando e che, nella sua visione dell’avvenire, saranno particolarmente necessari quando giungerà l’epoca che nel Trattato della vera devozione (nn. 35, 45-58) chiama gli "ultimi tempi". In questa preghiera, che premette alle regole dei missionari della Compagnia di Maria, il Montfort tocca il vertice della sua esperienza spirituale. È una preghiera che è allo stesso tempo una rivelazione e una memoria, più esattamente una memoria di rivelazione. Una rivelazione che è intuizione di verità raggiunta attraverso un’assidua contemplazione e ispirata dalla Scritture, e una memoria che, scandita dal ritmo incalzante del Salmo 73 «Ricordati, Signore .. della comunità che ti sei acquistato nei tempi antichi», torna agli eventi costitutivi della salvezza per chiedere l’intervento divino, a cui si chiede con insistenza: «Rinnova i segni e compi altri prodigi». La missione della «Nuova Compagnia» è così dilatata alle dimensioni della storia della salvezza, radicata nel dinamismo di amore e di missione salvifica della Santissima Trinità, rivelatasi appieno nell’incarnazione del Figlio. Si rimane stupiti dall'ansia ecumenica ed universale che prorompe dagli accenti di questa preghiera, e dall'attesa di un’imminenza di grazia che ci sovrasta e sfocia nella fede, nella speranza di un rinnovamento di tutta la Chiesa. Accenti e toni che hanno meritato a questa preghiera l’attuale titolo di “Preghiera infocata”, attribuitale per la prima volta in un’edizione olandese del 1818 del “Trattato della vera devozione a Maria” del Montfort.
Audio:
10 mag 2007

Preghiera infocata ascolta audio

Poco dopo la sua ordinazione, S. Luigi Maria da Montfort sognò "una piccola compagnia di sacerdoti" - la Compagnia di Maria - consacrati alla predicazione di missioni ai poveri sotto la bandiera della Vergine Santa. Col passare degli anni crebbero i suoi sforzi per assicurarsi delle reclute che si dedicassero a tale compito. La preghiera che egli stesso compose, probabilmente verso la fine della sua vita e che porta il nome di "Preghiera Infuocata", è un grido del cuore che rivolge a Dio perché realizzi il suo sogno. La preghiera descrive il genere di "apostoli" che va cercando e che, nella sua visione dell’avvenire, saranno particolarmente necessari quando giungerà l’epoca che nel Trattato della vera devozione (nn. 35, 45-58) chiama gli "ultimi tempi". In questa preghiera, che premette alle regole dei missionari della Compagnia di Maria, il Montfort tocca il vertice della sua esperienza spirituale. È una preghiera che è allo stesso tempo una rivelazione e una memoria, più esattamente una memoria di rivelazione. Una rivelazione che è intuizione di verità raggiunta attraverso un’assidua contemplazione e ispirata dalla Scritture, e una memoria che, scandita dal ritmo incalzante del Salmo 73 «Ricordati, Signore .. della comunità che ti sei acquistato nei tempi antichi», torna agli eventi costitutivi della salvezza per chiedere l’intervento divino, a cui si chiede con insistenza: «Rinnova i segni e compi altri prodigi». La missione della «Nuova Compagnia» è così dilatata alle dimensioni della storia della salvezza, radicata nel dinamismo di amore e di missione salvifica della Santissima Trinità, rivelatasi appieno nell’incarnazione del Figlio. Si rimane stupiti dall'ansia ecumenica ed universale che prorompe dagli accenti di questa preghiera, e dall'attesa di un’imminenza di grazia che ci sovrasta e sfocia nella fede, nella speranza di un rinnovamento di tutta la Chiesa. Accenti e toni che hanno meritato a questa preghiera l’attuale titolo di “Preghiera infocata”, attribuitale per la prima volta in un’edizione olandese del 1818 del “Trattato della vera devozione a Maria” del Montfort.
Video:
10 mag 2007

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Poco dopo la sua ordinazione, S. Luigi Maria da Montfort sognò "una piccola compagnia di sacerdoti" - la Compagnia di Maria - consacrati alla predicazione di missioni ai poveri sotto la bandiera della Vergine Santa. Col passare degli anni crebbero i suoi sforzi per assicurarsi delle reclute che si dedicassero a tale compito. La preghiera che egli stesso compose, probabilmente verso la fine della sua vita e che porta il nome di "Preghiera Infuocata", è un grido del cuore che rivolge a Dio perché realizzi il suo sogno. La preghiera descrive il genere di "apostoli" che va cercando e che, nella sua visione dell’avvenire, saranno particolarmente necessari quando giungerà l’epoca che nel Trattato della vera devozione (nn. 35, 45-58) chiama gli "ultimi tempi". In questa preghiera, che premette alle regole dei missionari della Compagnia di Maria, il Montfort tocca il vertice della sua esperienza spirituale. È una preghiera che è allo stesso tempo una rivelazione e una memoria, più esattamente una memoria di rivelazione. Una rivelazione che è intuizione di verità raggiunta attraverso un’assidua contemplazione e ispirata dalla Scritture, e una memoria che, scandita dal ritmo incalzante del Salmo 73 «Ricordati, Signore .. della comunità che ti sei acquistato nei tempi antichi», torna agli eventi costitutivi della salvezza per chiedere l’intervento divino, a cui si chiede con insistenza: «Rinnova i segni e compi altri prodigi». La missione della «Nuova Compagnia» è così dilatata alle dimensioni della storia della salvezza, radicata nel dinamismo di amore e di missione salvifica della Santissima Trinità, rivelatasi appieno nell’incarnazione del Figlio. Si rimane stupiti dall'ansia ecumenica ed universale che prorompe dagli accenti di questa preghiera, e dall'attesa di un’imminenza di grazia che ci sovrasta e sfocia nella fede, nella speranza di un rinnovamento di tutta la Chiesa. Accenti e toni che hanno meritato a questa preghiera l’attuale titolo di “Preghiera infocata”, attribuitale per la prima volta in un’edizione olandese del 1818 del “Trattato della vera devozione a Maria” del Montfort.

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