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I linguaggi dell'informazione |
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Documentazione evento:
“I linguaggi dall’informazione” questo il tema affrontato durante l’incontro con il giornalista Giuseppe Ceretti, capo redattore della redazione on-line del Sole 24 ore, sabato 14 aprile presso la sede della Associazione Culturale Diocesana La Nuova Regaldi, a Novara, nell’ambito del Corso InMedia. Il tema è stato affrontato dal relatore partendo da quattro punti focali per poi dare spazio al dibattito con i partecipanti. Ceretti inizia la sua esposizione trattando il problema della selezione delle notizie e presentando un inquadramento storico delle varie tecniche di selezione adottate. Fino agli anni ’80 la visione della stampa era univoca, ricondotta alla tecnica dei caratteri mobili inventata da Gutenberg nel ‘400 e la costruzione della pagina era il frutto di un “collage” di più sezioni redatte dai diversi giornalisti che venivano organizzate e messe in contatto dalla figura del capo redattore, l’unico in grado di esercitare il controllo finale sul “menabò” e la definitiva redazione della pagina. Dagli anni ’80 muta la professione giornalistica a partire dalla figura dell’editore: agli editori tradizionali “puri” si affiancano editori “impuri” entrati nel mondo della stampa dopo aver realizzato fortune economiche in altri campi, si tratta non solo di industriali, ma anche di gruppi finanziari. Accanto a questo cambiamento l’avvento delle nuove tecnologie ed in primo luogo di Internet, fa sì che i giornalisti possano entrare a pieno titolo nella costruzione della pagina intervenendo in qualsiasi momento nel processo produttivo e mutando articoli già inseriti nella pagina pronta per la stampa. L’adozione di nuove tecnologie ha mutato radicalmente il meccanismo di creazione della notizia introducendo nel mondo giornalistico masse di informazioni inconcepibili fino a pochi anni prima e facendo scomparire la figura del capo redattore generico. E’ oggigiorno impensabile che un gruppo ristretto possa fare da catalizzatore ad un numero così imponente di notizie. Questo cambiamento genera il problema della qualità delle fonti: troppe notizie mal filtrate non sono buone notizie. All’interno di un mondo professionale diventato così complesso si inserisce la figura del giornalista. Ceretti fornisce una sua personale definizione indicando il giornalista come un nobile artigiano, entrando quindi nel merito delle tematiche dell’informazione. La bella scrittura è un requisito prezioso ma non necessario, il giornalista non è uno scrittore e perciò deve seguire un modo di scrivere non solo subordinato alla confezione di belle frasi. La notizia deve risultare un prodotto utile al lettore, basata sulla regola delle “cinque W” (who, where, when, what, why), deve fornire una informazione veritiera, non creare un caso procedendo per campagne ossessive e dimenticando il giusto peso dei fatti. Sebbene i canali di costruzione e diffusione della notizia si siano moltiplicati deve restare immutato il valore della notizia come risultato di un capillare lavoro di ricerca, di raccolta di quante più fonti possibili, di verifica e di elaborazione. Alla luce di queste considerazioni il relatore affronta il problema della natura dei quotidiani presenti oggi sul mercato editoriale. Ci troviamo di fronte a quotidiani popolari o d’élite? La risposta è fornita dal risultato di un dibattito proposto tempo fa dal periodico di approfondimento politico e culturale Reset che chiese a quattro direttori di giornale se ci si trovasse di fronte ad un giornalismo senza identità. Gli interpellati si assolsero da questa accusa asserendo di non produrre un giornalismo imperfetto ma di seguire la forma del “giornale omnibus”. Il tentativo di liberare i giornali dalla rigidità del passato ha finito per produrre una negativa omologazione: non un giornalismo fondato sulla chiarezza, ma sull’appiattimento dei temi. L’accantonamento di temi seri ha prodotto l’emergere di una stampa volgare, desiderosa di stupire, di un giornalismo “urlato”, non popolare in quanto chiaro e accessibile, ma di cattiva qualità. Sebbene sia vero che restano oggi pochissimi buoni giornali di nicchia e che la televisione si è trasformata in un contenitore di prodotti alquanto discutibili, non dobbiamo dimenticare come in passato questi mezzi di comunicazione abbiano rappresentato un valido strumento di acculturazione di massa ed abbiano esercitato una funzione di controllo sul paese scavando nella notizia e sollevando verità che altrimenti non sarebbero mai venute alla luce. Ceretti confida infine ai presenti il sogno – irrealizzabile, ma stimolante – di poter redigere un giornale totalmente diverso in cui ridurre le pagine ed eliminare le futilità, individuare le novità e dare forma critica alla notizia, bandire le frasi fatte ed i luoghi comuni, prendere una chiara posizione sui fatti, dare grande peso al linguaggio, al valore delle parole, a titoli lunghi ed esplicativi e soprattutto in cui esercitare il rispetto della persona troppe volte dimenticato.
Elena Frontini Corso inMEDIA
Audio già disponibile, video in fase di preparazione, appunti in corso di revisione a cura di Francesca Andorno. Presto sarà caricata traccia dell'esposizione elaborata da Giuseppe Ceretti.
Presenze (n. 49)
AIROLDI LAURA (Video) ANDORNO FRANCESCA BARBAGLIA DON SILVIO (Video) BAZZANI NICOLETTA (Video) BELLODI CESARE BELLOTTI PAOLA BERGAMASCHI FRANCESCA BESATI ENRICA BIANCHI LUCIA BIANCHI MARCO BORDINI LUCA BOVI SARA BRUNO CLAUDIA CANNATA LUIGI CATTIVERA ANTONIO (Video) CAVIGIOLI ELENA CHIESA PAOLA CRESPI MAURO DELLUPI RICCARDO FONTANA MARCO (Video) FRONTINI ELENA MARIA GARAVAGLIA GABRIELE GIARDA VALERIA GIACOMONI VALERIO (Video) |
GRACEFFO LUCIA (LUCIANA) GUGLIELMETTI FRANCESCA (Video) KLUN CLAUDIO ANDREA MACOVILA EDLIRA MAFFIOLINI DON ALESSANDRO MARTELLI RINALDO MIGLIORINI MARCO (Video) MILAN ANDREA MILANI ESTER MONTINO RAFFAELLA MOSSINA CLAUDIA MUSSETTA MARCO OMARINI MASSIMO PAGANINI ELISABETTA PIGA GAVINUCCIA POLITI in UBEZIO LAURA (Video) POPOLI CRISTIANA RAVAROTTO SERENA ROSINA BENEDETTA SANTORO ELENA SEMPIO LUIGI TAMBUSSI FRANCESCA TOLOTTI MARCO (Video) TRUPIA MARIA ANTONIETTA (Video) |
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Documenti:
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14 apr 2007
Ente Promotore:
La Nuova Regaldi (Associazione Culturale Diocesana)
Ciclo di Incontri:
inMEDIA, Corso di formazione all'uso dei mezzi di comunicazione
Giuseppe Ceretti
Forte di un’esperienza maturata in trent’anni di lavoro, Giuseppe Ceretti, giornalista del Sole 24 Ore, ci descrive le problematiche di una professione che, con i mutamenti introdotti dalle tecnologie informatiche, è divenuta sempre più complessa, chiamata alla gestione e alla verifica di una grandissima mole di notizie in tempi molto brevi. Ad essa occorre dedicarsi come a un “nobile artigianato”, evitando di scivolare in un giornalismo “facile”, volgare e urlato per ricercare un giornalismo di qualità, autenticamente popolare, che, con semplicità e chiarezza consenta ai lettori di essere correttamente informati.
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14 apr 2007
Ente Promotore:
La Nuova Regaldi (Associazione Culturale Diocesana)
Ciclo di Incontri:
inMEDIA, Corso di formazione all'uso dei mezzi di comunicazione
Giuseppe Ceretti
Forte di un’esperienza maturata in trent’anni di lavoro, Giuseppe Ceretti, giornalista del Sole 24 Ore, ci descrive le problematiche di una professione che, con i mutamenti introdotti dalle tecnologie informatiche, è divenuta sempre più complessa, chiamata alla gestione e alla verifica di una grandissima mole di notizie in tempi molto brevi. Ad essa occorre dedicarsi come a un “nobile artigianato”, evitando di scivolare in un giornalismo “facile”, volgare e urlato per ricercare un giornalismo di qualità, autenticamente popolare, che, con semplicità e chiarezza consenta ai lettori di essere correttamente informati.
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Audio:
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Video:
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