Descrizione evento:
Ricordando Madre Emmanuel Henry.
Il 23 ottobre 1913, giunge a Ghiffa, dalla Germania, una monaca di 44 anni: Madre Emmanuel di San Giuseppe, al secolo Virginia Henry.
Madre Emmanuel, di padre francese e di madre tedesca, è stata una musicista di talento, chiamata da Madre Caterina Lavizzari a perfezionare la formazione musicale e vocale della ormai numerosa comunità monastica di Ghiffa. Ma è stata anche un’autentica monaca, che senza esitare, per obbedienza ha lasciato il suo Monastero a Bonn per approdare in una comunità a lei sconosciuta e in un paese di cui ignorava la lingua.
Dotata di uno straordinario talento musicale, in gioventù studia pianoforte e canto con ottimi risultati.
In monastero può mettere a frutto le sue doti musicali attraverso la pratica del canto gregoriano e la grande cura per la liturgia. Organista, cantora, diventa l’anima del coro monastico per il quale compone mottetti e pezzi strumentali per l’animazione liturgica che scaturiscono dalla sua profonda pietà.
Seduta all’organo, durante la liturgia si trasfigura: l’intensità dei suoi sentimenti passa dal cuore alle dita, donando alla Comunità e alle persone che frequentano la chiesa monastica, autentici momenti di paradiso e di bellezza.
La melodia della sua vita di monaca si riflette nelle composizioni ed esecuzioni.
Si tratta di brani ad uso monastico che coprono tutto l’arco dell’anno liturgico, prevalentemente in lingua latina a 1, 2 e 3 voci femminili con organo.
Dal punto di vista strettamente musicale, esse rivelano la piena padronanza di Madre Emmanuel della tecnica compositiva secondo il gusto della sua epoca.
La cantabilità della melodia e l’efficacia delle scelte armoniche operate, fanno di questi mottetti dei piccoli gioielli musicali.
A tutto ciò si unisce la qualità della “funzionalità liturgica”, che favorisce un perfetto inserimento dei brani musicali nell’azione sacra.
Analizzando le partiture in tutte le loro componenti, si evince che esse furono costruite su misura per un coro monastico dalla solida formazione musicale e dalle doti canore degne di rilievo.
I mottetti di Madre Emmanuel sono musicalmente molto gradevoli, ma ciò che dà loro valore sono la profonda spiritualità che traspare, l’intenso e ardente amore per l’adorazione che ne fanno pagine di autentica preghiera: un canto d’amore per Dio e per i fratelli.
Il concerto vuole ricordare il primo centenario dell’arrivo a Ghiffa di madre Emmanuel.
Lo vogliamo fare nel raccoglimento e nell’ascolto attraverso l’alternanza di musiche e appropriati commenti spirituali.
Verranno inoltre eseguiti alcune composizioni corali del Maestro Fausto Fenice, scritte prevalentemente per il coro monastico in questi vent’anni di collaborazione musicale con la Comunità monastica, in continuità con l’opera svolta a suo tempo da Madre Emmanuel.
Le composizioni del Maestro Fenice sono destinate alla liturgia e si esprimono con il linguaggio musicale della nostra epoca, pur facendo spesso riferimento alla modalità e a quella perla preziosa rappresentata dal canto gregoriano.
La vera ed autentica protagonista del concerto è però madre Emmanuel, la cui vita si è intrecciata per 26 anni con la storia di questo monastero dove, il pomeriggio del 28 agosto 1939, terminò il suo canto terreno.
In quel giorno sul pentagramma della sua esistenza il Signore sembrava aver segnato la parola “fine”. Si trattava, in realtà, di un semplice segno di “pausa”, perché la melodia della sua vita continua a risuonare negli immensi spazi di quell’eternità che le sue musiche e i suoi canti fanno pregustare e intravedere ancora oggi…….