Documentazione evento:
Il ciclo delle Giornate di Spiritualità e Cultura dedicata da La Nuova Regaldi alla lettura dei Salmi si è chiuso il 24-25 maggio a St. Oyen, in Val d’Aosta.
La due giorni è stata scandita dalle ore liturgiche delle Monache del Monastero Benedettino, con la partecipazione a tutte le celebrazioni, tra queste il solenne Ufficio delle Letture che accompagna gli oranti dalla notte al sorgere del sole, in un orario insolito per gli ospiti della Comunità.
Don Silvio Barbaglia ha condotto le riflessioni a partire dal sabato con un’introduzione, in occasione della solennità del Corpus Domini, al capitolo 11 della prima Lettera ai Corinzi di Paolo, in cui l’Apostolo ammonisce la chiesa greca contro il decadimento della celebrazione dell’Eucaristia, che ha addirittura provocato morte e infermità nella comunità. Quando si accetta l’ingresso del male nella nostra vita, le conseguenze possono estendersi anche a chi ci circonda. Da qui ne deriva una forte responsabilità.
La domenica, Don Barbaglia ha proposto la riflessione sul Salmo 88 Perché mi respingi, Signore?. Si tratta del Salmo più problematico, quello che affronta il problema fondamentale dell’esistenza umana: la sofferenza inutile, e il silenzio di Dio alle invocazioni umane. Il salmista si sente vicino alla morte, che per gli Israeliti rappresentava la rottura del rapporto con Dio, per scendere in un mondo, lo sheol, dove il dialogo con il Signore era escluso. Il salmista invoca, portando davanti a Dio una sofferenza che è cronica, che è durata una vita intera. Il senso d’angoscia della preghiera non viene rotto nemmeno alla fine: sembra che davvero la speranza sia morta. Anche se Don Silvio ha proposto come soluzione la lettura del Salmo 89, che segue questo momento di angoscia ed è preghiera di lode. Quasi che l’unica consolazione del sofferente –diciamo noi- sia il sapere che ci sono altri esseri umani che non si trovano nella sua condizione.
Ce lo ha ricordato Don Stefano Rocchetti, gradito ospite, che durante l’omelia ci ha anche mostrato Gesù Eucaristia, ricordandoci che Dio non è più lontano. La sua presenza è un’ulteriore speranza.
Madre Agnese, badessa del Monastero, ha dato indicazioni sulla Liturgia delle Ore e sulla preghiera in generale: la preghiera liturgica fa sì che l’orante non si ripieghi su se stesso, e preghi con parole impregnate di verità, di Parola di Dio.
Nell’incontro conclusivo delle giornate di spiritualità, è stata ribadita l’attualità dei Salmi che, nella preghiera liturgica, guidano la preghiera del credente verso la lode di Dio, anche se questa deve passare per la prova e per l’angoscia.
Francesco Platini