torna alla home page
Area riservata             |             Mappa del sito             |             Contatti
Il Progetto Culturale
 in Diocesi di Novara
L'Associazione
Attività
Calendario
Diocesi di Novara
Passio 2010
Area multimedia
Biblioteca
Emeroteca
Mediateca
Link
Newsletter

  Ricerca nel sito
 
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente
Documentazione
Documentazione evento:

Al via domenica 18 ottobre le Giornate di spiritualità e cultura 2009–2010 della Nuova Regaldi
Da isola a cuore pulsante del mondo
Nell’abbazia di San Giulio il primo appuntamento del percorso di riscoperta del Credo come simbolo della fede cristiana

ISOLA DI SAN GIULIO – Da luogo isolato a cuore pulsante del mondo. Domenica 18 ottobre l’abbazia benedettina Mater Ecclesiae dell’Isola di San Giulio (Orta) ha spalancato i cancelli a una trentina di pellegrini per il primo appuntamento della Giornate di spiritualità e cultura 2009–2010 organizzate dall’associazione culturale diocesana La Nuova Regaldi e dedicate al tema “Nessun uomo è un’isola… Il Credo alle sorgenti della fede della Chiesa”. Un percorso di riscoperta della preghiera “simbolo” della religione cristiana fondato sul binomio fede e cultura: «Per evitare che il cammino sia di pura e astratta teologia – ha spiegato don Silvio Barbaglia, docente di scienze bibliche al seminario teologico San Gaudenzio di Novara – abbiamo voluto abbinare all’aspetto intellettuale della fede la spiritualità attraverso la presenza in questo luogo che permette di entrare profondamente nella riflessione, ma anche di percepire che non è sganciato dall’esistenza». Per questo motivo i partecipanti alla Giornata di spiritualità e cultura hanno preso parte alla messa e alla Liturgia delle ore assieme alla comunità monastica benedettina. Già il tragitto in battello, attraversando lo specchio di lago tinto dai colori dell’autunno che da Pella conduce all’Isola di San Giulio, prepara il pellegrino a lasciar dietro di sé i rumori per predisporsi al silenzio e al raccoglimento.
A dare il benvenuto ai partecipanti e a svolgere l’introduzione al tema del percorso è stata l’abbadessa Anna Maria Canopi. Nella Sala dell’ascolto, l’inferriata che la separa dalla Clausura si apre ma solo per far spazio al piccolo banco dove madre Canopi prende posto, il resto della cancellata rimane a proteggere l’isolamento del monastero. Il microfono quasi non basta ad amplificare la sua voce, delicata e senza età. Chi è seduto fra i primi banchi ha la fortuna di incontrare i suoi occhi di un azzurro profondo, illuminati dalla pace e dalla gioia di chi ha fatto autenticamente l’incontro con Dio e lo rinnova ogni giorno. «La liturgia monastica è una risposta alla chiamata di Dio, una risposta totalitaria, monaco è chi cerca veramente Dio con occhi aperti alla Sua luce e orecchie tese all’ascolto della Sua voce, credendo nella presenza divina» ha spiegato l’abbadessa, ricordando che fede e obbedienza sono alla base della regola di san Benedetto. «Se crediamo, la preghiera dà frutto: nelle grandi catastrofi e nelle sofferenze dei singoli, con la preghiera si è immediatamente là, anche senza elicottero, per invocare su quella sofferenza l’onnipotenza divina: il Credo è vissuto in questo modo in un atteggiamento che ci mette ogni momento nella consapevolezza di essere figli di Dio, fratelli e una cosa sola con il Cristo» ha concluso madre Canopi.
Dopo l’introduzione dell’abbadessa, don Barbaglia ha esaminato il tema della giornata “Credo in un solo Dio, Padre Onnipotente” alla luce delle sue origini bibliche. Il docente di sacra scrittura è partito dalla constatazione che l’Antico Testamento condanna l’idolatria intesa come un Dio costruito a propria immagine e somiglianza, per poi addentrarsi nell’aspetto più propriamente teologico proponendo alcune valutazioni terminologiche. «Le due idolatrie fondamentali – ha proseguito don Barbaglia – sono di pensare Dio come uno solo, e poi di pensare Dio come tanti. La Scrittura elimina sia le visioni radicalmente monoteistiche di Dio e quelle politeistiche, in favore di una figura originariamente relazionale di Dio: Dio è sempre in relazione con, non è mai solo. Ma unico sì. E anche la Chiesa è unica: una collettività e molteplicità, ma nella categoria dell’unità, guai se vuol dire solitudine».
La mattinata si è conclusa con la celebrazione eucaristica nella basilica di san Giulio. Le monache vestite di nero e con il copricapo nero – eccetto le novizie in bianco e le postultanti a capo nudo –, dopo essere entrate dalla porta loro riservata reggendo ognuna tra le mani un’icona sacra o il Libro dei Salmi, hanno animato la messa con canti in latino e la preghiera liturgica dell’Ora sesta, una soave salmodia cantata che conserva la radice profonda del canto gregoriano ma si ispira anche a canti della liturgia orientali.
Dopo il pranzo, la giornata è proseguita con la preghiera liturgica dell’Ora nona celebrata nella cappella interna dell’abbazia. Il pomeriggio è stato poi animato dalla relazione di don Flavio Campagnoli, docente di teologia fondamentale e direttore degli studi teologici in seminario a Novara, che ha ricostruito i dibattiti teologici che hanno portato all’attuale formulazione del primo articolo del Credo. La domenica di spiritualità si è conclusa con la preghiera liturgica dei Vespri con la comunità delle monache benedettine.

Claudio Andrea Klun


Documenti:
18 ott 2009
Ente Promotore: La Nuova Regaldi (Associazione Culturale Diocesana)
Ciclo di Incontri: Nessun uomo è un'isola

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente apri file pdf

don Silvio Barbaglia , Flavio Campagnoli

Credo in Dio… o in un idolo? La tentazione di costruirsi un Dio a proprio immagine e misura è sempre presente, dagli inizi della storia di Israele fino a oggi, sotto la spinta di una naturale e istintiva ricerca di noi stessi e del nostro tornaconto, da cui la Parola di Dio cerca di distoglierci. Il testo della Genesi ci mostra un Dio creatore, unico ma non “solo”, in costante relazione con il creato e in lotto contro gli attenti di morte che lo minacciano. Ogni riduzione a uno della realtà di Dio è una tentazione idolatrica nel segno di una semplificazione rassicurante.
La teologia trinitaria è un gioiello, elaborato dai primi concili, in difesa della fede rivelata da Cristo dalle tentazioni di riduzione e semplificazione sorte nei primi secoli dell’era cristiana. Essa vede la relazione tra un Padre, che ama gratuitamente e per primo, un Figlio che accetta l’amore del Padre e lo ricambia con creatività, e lo Spirito Santo che è amore che sa tirarsi indietro per consentire che Padre e Figlio siano amati. La loro azione ci spinge ad essere simili al Figlio, amando come lui il Padre.

Audio:
18 ott 2009
Ciclo di Incontri: Nessun uomo è un'isola

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente - Parte prima: Introduzione alla vita monastica ascolta audio

Madre Anna Maria Canopi

La fede nell'amore di Dio, espressa nel Credo, trova risposta totalitaria nella vita del monaco, in cui i rapporti reciproci, tra abate e monaci, tra i monaci stessi e tra i monaci e i visitatori del convento sono ispirati all'amore per Cristo.


18 ott 2009
Ciclo di Incontri: Nessun uomo è un'isola

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente - Parte seconda: parte biblica ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Credo in Dio… o in un idolo? La tentazione di costruirsi un Dio a proprio immagine e misura è sempre presente, dagli inizi della storia di Israele fino a oggi, sotto la spinta di una naturale e istintiva ricerca di noi stessi e del nostro tornaconto, da cui la Parola di Dio cerca di distoglierci. Il testo della Genesi ci mostra un Dio creatore, unico ma non “solo”, in costante relazione con il creato e in lotto contro gli attenti di morte che lo minacciano. Ogni riduzione a uno della realtà di Dio è una tentazione idolatrica nel segno di una semplificazione rassicurante.


18 ott 2009
Ciclo di Incontri: Nessun uomo è un'isola

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente - Parte terza: sezione teologica ascolta audio

Flavio Campagnoli

La teologia trinitaria è un gioiello, elaborato dai primi concili, in difesa della fede rivelata da Cristo dalle tentazioni di riduzione e semplificazione sorte nei primi secoli dell’era cristiana. Essa vede la relazione tra un Padre, che ama gratuitamente e per primo, un Figlio che accetta l’amore del Padre e lo ricambia con creatività, e lo Spirito Santo che è amore che sa tirarsi indietro per consentire che Padre e Figlio siano amati. La loro azione ci spinge ad essere simili al Figlio, amando come lui il Padre.


18 ott 2009
Ciclo di Incontri: Nessun uomo è un'isola

Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Una domanda ardita, quella che Giacomo e Giovanni rivolgono a Gesù nel Vangelo presentato dalla liturgia odierna, motivata dall'entusiasmo trascinante dei momenti iniziale dell'esperienza di gruppo dei discepoli. Ma neanche Gesù ha il posto assicurato, perché è donato dal Padre...


Video:
18 ott 2009
Ciclo di Incontri: Nessun uomo è un'isola

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente guarda il video

don Silvio Barbaglia Flavio Campagnoli ,



Appuntamenti di oggi lunedì 03 ottobre 2016 - nessuno - -- Appuntamenti di domani martedì 04 ottobre 2016 - nessuno - -- Appuntamenti di mercoledì 05 ottobre 2016 - nessuno -
Copyright 2007 La Nuova Regaldi - Per info: info@lanuovaregaldi.it
La Nuova Regaldi - Via Dei Tornielli, 6 - 28100 Novara
Tel.: 0321 331039 (Sede dell'Associazione) - Fax: 0321 682853
Web Agency, Sviluppo Mobile, Servizi Cloud, Social Marketing