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Sviluppo umano, sete di energia. Chimica, fisica e tecnologia alla ricerca di fonti energetiche sicure e sostenibili |
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Documentazione evento:
Fonti di energia: cambiare si può e si deve. E alla svelta, se non si vuole tornare bruscamente, tra qualche decennio, al tenore di vita di centinaia di anni fa. È quanto sostiene Nicola Armaroli, dirigente di ricerca del CNR e autore del libro “Energia per l’astronave terra” (Zanichelli, 2008), invitato a parlare agli studenti dell’ITIS Omar di Novara nell’ambito del percorso “Tra timori e speranze. Giovani in dialogo sul futuro”. L’energia, oggi tratta dai combustibili fossili, era un tempo fornita dal lavoro muscolare umano e animale, cosicché oggi ciascuno, nel “nord” del mondo, ha a disposizione – in proporzione – migliaia di “schiavi energetici”, pronti a servirlo al semplice gesto quotidiano di girare la chiave di avviamento dell’automobile. Ma i combustibili fossili – scoperti circa 100 anni fa e sfruttati da allora a piene mani – si stanno esaurendo gradualmente, mentre i bisogni di energia vanno crescendo costantemente, e sono destinati a raddoppiare entro il 2050. Dove trovare l’energia necessaria a consentire questa tendenza evolutiva? Il nucleare, tornato recentemente alla ribalta nel dibattito politico italiano, non appare una soluzione praticabile, causa gli altissimi costi di impianto, il problema – tutt’ora insoluto – dello smaltimento delle scorie e i rischi connessi a imprevedibili usi militari. Il futuro sta invece nello sfruttamento delle energie rinnovabili. Cioè innanzitutto l’energia del sole (l’unica energia davvero “extra-terrestre”, che ci è data senza lasciare emissioni inquinanti sul nostro pianeta), e l’energia geotermica. Con pannelli fotovoltaici, pompe di calore geotermiche, forni solari. Soluzioni che rappresentano una piccola ed efficiente rivoluzione nell’approvvigionamento di energia. Ma il vero progetto alternativo, cui gli scienziati stanno lavorando, è la “fotosintesi artificiale”, capace di ottenere idrogeno da anidride carbonica e acqua. Chissà se un giorno ci si arriverà? L’energia intanto, è bene imparare a risparmiarla, come le altre risorse del pianeta. Perché non c’è nessun’altra “astronave”, nell’universo, in cui sia possibile la vita. |
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Documenti:
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18 feb 2011
Ente Promotore:
La Nuova Regaldi (Associazione Culturale Diocesana)
Ciclo di Incontri:
Tra timori e speranze. Giovani in dialogo sul futuro
Nicola Armaroli
Fonti di energia: cambiare si può e si deve. E alla svelta, se non si vuole tornare bruscamente, tra qualche decennio, al tenore di vita di centinaia di anni fa. È quanto sostiene Nicola Armaroli, dirigente di ricerca del CNR e autore del libro “Energia per l’astronave terra” (Zanichelli, 2008), invitato a parlare agli studenti dell’ITIS Omar di Novara nell’ambito del percorso “Tra timori e speranze. Giovani in dialogo sul futuro”. L’energia, oggi tratta dai combustibili fossili, era un tempo fornita dal lavoro muscolare umano e animale, cosicché oggi ciascuno, nel “nord” del mondo, ha a disposizione – in proporzione – migliaia di “schiavi energetici”, pronti a servirlo al semplice gesto quotidiano di girare la chiave di avviamento dell’automobile. Ma i combustibili fossili – scoperti circa 100 anni fa e sfruttati da allora a piene mani – si stanno esaurendo gradualmente, mentre i bisogni di energia vanno crescendo costantemente, e sono destinati a raddoppiare entro il 2050. Dove trovare l’energia necessaria a consentire questa tendenza evolutiva? Il nucleare, tornato recentemente alla ribalta nel dibattito politico italiano, non appare una soluzione praticabile, causa gli altissimi costi di impianto, il problema – tutt’ora insoluto – dello smaltimento delle scorie e i rischi connessi a imprevedibili usi militari. Il futuro sta invece nello sfruttamento delle energie rinnovabili. Cioè innanzitutto l’energia del sole (l’unica energia davvero “extra-terrestre”, che ci è data senza lasciare emissioni inquinanti sul nostro pianeta), e l’energia geotermica. Con pannelli fotovoltaici, pompe di calore geotermiche, forni solari. Soluzioni che rappresentano una piccola ed efficiente rivoluzione nell’approvvigionamento di energia. Ma il vero progetto alternativo, cui gli scienziati stanno lavorando, è la “fotosintesi artificiale”, capace di ottenere idrogeno da anidride carbonica e acqua. Chissà se un giorno ci si arriverà? L’energia intanto, è bene imparare a risparmiarla, come le altre risorse del pianeta. Perché non c’è nessun’altra “astronave”, nell’universo, in cui sia possibile la vita.
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Audio:
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