“Imago veritatis”, un bilancio
«Successo al di là di ogni aspettativa con centinaia di presenze nei tre giorni»
Un successo che ha superato le aspettative del Comitato organizzatore quello riscosso dalla prima edizione di “Imago veritatis – L’arte come via spirituale”, il festival che per tre giorni ha animato la città di Varallo e il suo Sacro Monte con l’obiettivo di recuperare il significato spirituale e religioso delle opere d’arte, troppo spesso emarginato da un approccio puramente estetico.
Dall’inaugurazione, venerdì 13 giugno al Teatro civico, alla chiusura, domenica 15, con l’oratorio musicale in prima mondiale “Haec Nova Jerusalem”, sono state centinaia le persone che hanno partecipato agli eventi proposti dal programma. Da citare, fra quelli che hanno ottenuto maggiori consensi, le visite guidate di Vittorio Sgarbi in Pinacoteca e al Sacro Monte: in entrambi i casi il critico ha dovuto trasformare le visite in conferenze in sala (134 persone) e in basilica (quasi 200 persone) per poter essere udito da tutti. Inaspettata partecipazione anche alle riflessioni davanti alla Parete gaudenziana seguite dal pellegrinaggio: in tutto, nonostante le temperature basse, sono state presenti 250 persone. Grande ma scontato successo di pubblico la lectio magistralis di Timothy Verdon (200 persone) e l’oratorio “Haec Nova Jerusalem” (quasi mille spettatori). Quest’ultimo, per motivi di meteo, è stato spostato nella Collegiata di San Gaudenzio, che si è riempita già un’ora prima dell’inizio dello spettacolo. Il pubblico è stato allora dirottato al Teatro civico dove era stato predisposto un grande schermo con collegamento in diretta, ma anche il Civico si è ben presto riempito costringendo numerosi spettatori a restare in piedi. Lo spettacolo ha schierato quasi 300 cantori e una trentina di orchestrali tra Cappella vocale e strumentale del Duomo di Novara e la maggior parte dei cori presenti sul territorio diocesano, che sono stati anche premiati dall’Associazione cori piemontesi con un diploma di partecipazione per aver preso parte con entusiasmo al progetto.
Numeri elevati anche per il concerto inaugurale di Massimo Giuseppe Bianchi e Bruno Canino al Teatro Civico (250 persone circa) e alla proiezione in alta definizione del film di Elisabetta Sgarbi al cinema di Sottoriva (300 persone).
Buona partecipazione, soprattutto nell’orario pomeridiano, anche alle iniziative di letture abbinate alla musica, dislocate in vari angoli della città, e all’intensa e commovente “Passione di Clermont-Ferrand” andata in scena alla chiesa di Santa Maria delle Grazie (un centinaio di spettatori in due spettacoli).
Hanno visto, inoltre, un pubblico attento e motivato le conferenze di sabato e domenica mattina al Centro congressi per le quali sono state messe in campo alcune delle più affermate autorità italiane nell’ambito della storia e critica dell’arte sacra (130 persone circa).
La giornata di domenica ha visto l’arrivo di sua Eminenza il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di stato della Santa Sede, che ha celebrato la messa nella Collegiata di San Gaudenzio portando alla comunità i saluti di papa Benedetto XVI e segnando in questo modo l’attenzione riservata dalla Chiesa all’evento di Varallo. Al suo fianco il vescovo di Novara, Monsignor Renato Corti, e il vescovo ausiliare di Milano, Monsignor Franco Giulio Brambilla. La visita del cardinale è proseguita nel pomeriggio con una Lectio magistralis nella Basilica dell’Assunta (200 persone).
«Siamo davvero soddisfatti di come siano andati i tre giorni – commenta la presidente del Comitato, Rosangela Canuto – Non avendo confronti, non sapevamo cosa aspettarci, invece, nonostante il freddo e la pioggia, sono venuti in moltissimi, sia dalla Valsesia che da tutto il Piemonte, Lombardia e oltre. Tutti fortemente motivati e interessati, e a loro volta entusiasti sia della città che dell’accoglienza e del programma. Da parte nostra abbiamo messo il massimo impegno affinché l’evento riuscisse bene ma fosse anche una vetrina per il territorio. La promozione è stata fatta a livello nazionale. Sono usciti articoli sui più importanti quotidiani e mensili italiani; abbiamo inviato depliant di “Imago veritatis” a tutte le diocesi d’Italia, alle università, ai circoli culturali, ai club di servizio, a uffici del turismo, ad associazioni. Noi siamo stati premiati dalla partecipazione che ha dimostrato come moltissime persone abbiano creduto al messaggio che abbiamo voluto trasmettere, sia quello legato alle bellezze naturali e artistiche, sia quello legato alla sacralità dell’arte; ci auguriamo una uguale ricaduta sul territorio».
Intanto, chi non ne ha avuto ancora l’occasione potrà visitare le tre mostre di Varallo che resteranno aperte fino ad agosto: “Imago Fidei”, documenti, libri antichi, immagini legati al Sacro Monte e all’epoca nella biblioteca civica “Farinone-Centa”; “Le stimmate di Francesco” Gaudenzio, Tanzio e Guercino a confronto in Pinacoteca; “Ars et Labor” sulla tradizione e devozione in Valsesia a palazzo D’Adda.
Di “Imago Veritatis” restano anche tre significative pubblicazioni: “La Parola si fa Arte” di Damiano Pomi, guida al Sacro Monte che, oltre a illustrare la storia e il significato delle singole opere d’arte, mette in evidenza l’interessante parallelismo con i luoghi sacri in Terra Santa; complementare è “Imago Fidei”, il volume curato da Pier Giorgio Longo e Piera Mazzone a coronamento dell’omonima mostra, nel quale vengono spiegati le preziose testimonianze esposte in biblioteca. Porta la firma di Timothy Verdon, Lucetta Scaraffia e Filippo Rossi il libro “La salita a Cristo. Arte del Sacro Monte ieri e oggi”. I volumi sono in vendita al Centro libri di Varallo.
«Per concludere, l’accenno più importante fra tutti – chiude la presidente, Canuto -: il grande coinvolgimento di tutta la città nell’organizzazione dei tre giorni. E intendo sia da parte di enti e istituzioni, sia, e soprattutto, da parte delle associazioni di volontariato e della gente comune ai quali abbiamo chiesto un aiuto per l’accoglienza e la logistica. Tutti hanno aderito con un entusiasmo e una serietà davvero rimarchevoli, aiutandoci a presentare la città e l’evento nel migliore dei modi. E’ anche grazie a loro, dunque, se il ricordo dei tanti visitatori sarà buono. Molti degli elogi che ci sono stati rivolti hanno sottolineato il piacere per la disponibilità con la quale sono stati seguiti nelle loro visite».