Con:
Silvia Buganza (Liceo artistico-musicale-coreutico Casorati, Novara),
Susanna Galfrè (Liceo artistico-musicale-coreutico Casorati, Novara),
Giulio Tosatti (Gruppo
musicale Pop James, Novara - Percussioni),
Benedetto Degli Innocenti (Gruppo
musicale Pop James, Novara - Basso),
Konstantin Gukov (Gruppo
musicale Pop James, Novara - Chitarra),
Riccardo Milo (Gruppo
musicale Pop James, Novara - Voce)
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Descrizione evento:
«Penetra nel materiale sonoro come un ago, ma poi è il “filo” della tecnica che permette di scrivere la musica». È l’immagine che Riccardo Milo, cantante dei Pop James, suggerisce per spiegare le dinamiche dell’intuizione artistica al pubblico riunito sabato 11 aprile a Novara nella Sala Maddalena del Palazzo dei Vescovi, per l’incontro Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che… nasce! Giovani artisti novaresi si raccontano, condotto da don Silvio Barbaglia a conclusione del ciclo di conferenze Questioni di Principio.
Domande e riflessioni sull’inizio, proposte dall’Associazione Culturale Diocesana La Nuova Regaldi e Comitato per Passio in collaborazione con il Comune di Novara e la Fondazione Teatro Coccia in abbinamento alla mostra In Principio da poco terminata all’Arengo. Oltre a Milo, presenti in sala Benedetto Degli Innocenti al basso, Konstantin Gukov alla chitarra e Giulio Tosatti alle percussioni per raccontare con le parole e con i suoni come un gruppo di giovani artisti, con diverse esperienze e gusti musicali, abbiano iniziato a scrivere ed eseguire insieme nuova musica, suggestionati dalle sonorità “smooth jazz” del pianista americano Bob James. Una ricerca creativa condivisa, sul fronte dell’arte figurativa, dagli allievi delle classi IV del Liceo artistico-musicale-coreutico “Casorati” di Novara, rappresentati da Silvia Buganza e Susanna Galfrè, che illustrano al pubblico il percorso e gli esiti di un lavoro di riflessione collettivo, guidato dalle professoresse Galli e Borlandelli e nato proprio a partire dalla mostra In Principio.«Prima di stupire lo spettatore, è necessario stupire se stessi. Emozionarsi per i propri colori, per le proprie parole, per le proprie note» recita - proiettata in sala - una delle frasi scritte dagli studenti del Liceo. È l’espressione di una sensibilità individuale chiamata a confrontarsi con le provocazioni della realtà sociale in cui l’artista opera, e con i linguaggi elaborati dalla tradizione che l’ha preceduto.
«L’arte si nutre di altra arte - commentano i Pop James -. Quando creiamo, non ci preoccupiamo di scrivere qualcosa di assolutamente nuovo e inedito: l’originalità sta nelle nuove connessioni tra le idee, che apre piste innovative di ricerca».
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