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L’Italia vista dai ragazzini. Il ritratto di un paese che cambia tracciato dai futuri protagonisti del cambiamento. Un documentario d’autore che senza salire in cattedra affronta con intelligenza e leggerezza le grandi domande di sempre esponendole alla luce tremolante e molto spesso rivelatrice dell’infanzia. Un viaggio dalla Sicilia al Piemonte per ascoltare i ragazzini fra i 10 e i 13 anni. Non più bambini, non ancora adolescenti. L’età della trasformazione “e del mistero” come l’ha definita Altan. Ogni domanda apre un campo illimitato di risposte sulla famiglia, la scuola, la religione la guerra, la gioia o la paura di diventare grandi. Ogni risposta spiazza e costringe a rivedere la logica e i presupposti della domanda. Una mappa insolita quanto sensibile del nostro paese, delle sue idiosincrasie, delle tensioni che lo attraversano, delle fantasie più o meno inconsce che nutrono i suoi abitanti.
Il ciclo "Il documentario non si rassegna"L'associazione Documè (
www.docume.org), in coordinamento con i cinema di dodici città del Piemonte, propone un ciclo di
otto documentari dedicati a
tematiche di carattere sociale, volti a stimolare l'
approfondimento in sala grazie alla presenza di ospiti di rilievo competenti sugli argomenti affrontati. L'iniziativa si inserisce nell'ambito di una azione di
promozione del cinema documentario in Italia, e intende svolgere un azione specifica sul territorio piemontese per
avvicinare il pubblico al cinema del reale, contribuendo a valorizzare sale cinematografiche di qualità.