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Esegesi del Nuovo Testamento: I Vangeli della nascita e dell'infanzia di Gesù - 2 |
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Documentazione evento:
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Documenti:
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04 nov 2009
Ente Promotore:
La Nuova Regaldi (Associazione Culturale Diocesana)
Ciclo di Incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Vergine e madre. I due sostantivi incompatibili si congiungono in Maria, come affermato dai primi concili della storia della Chiesa. Il testo di Mt 1,22-23 cita una profezia di Isaia: una “giovane donna”, in età da marito, darà alla luce un discendente di Davide, segno della presenza di Dio con il suo popolo. Ma il testo greco di Matteo attualizza la profezia e parla di una “vergine”, che concepirà un Figlio. Un figlio generato da Dio, senza intervento di uomo, e quindi presenza reale di Dio nella storia. Ma cosa significa “vergine”? A differenza della cultura ellenistica, la tradizione ebraica non è interessata al rapporto sessuale in sé, e alla relativa perforazione dell’imene, ma alla possibilità di generare figli, quindi alla fertilità della donna e alla presenza di flusso mestruale. Con questa lettura, più coerente con il senso complessivo del testo biblico, Maria potrebbe essere, nel testo di Matteo, una ragazza “vergine” nel senso di “non ancora fertile”, impossibilitata a generare, che viene invece resa tale nell’incontro con Dio. La concezione di Gesù sarebbe quindi un evento unico sia per l’assenza di intervento maschile, sia per l’impossibilità di generare di Maria, che Dio rende fertile come Elisabetta per la nascita di Giovanni Battista e con altre donne per le nascite miracolose narrate nell’Antico Testamento.
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Audio:
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04 nov 2009
Ciclo di Incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Vergine e madre. I due sostantivi incompatibili si congiungono in Maria, come affermato dai primi concili della storia della Chiesa. Il testo di Mt 1,22-23 cita una profezia di Isaia: una “giovane donna”, in età da marito, darà alla luce un discendente di Davide, segno della presenza di Dio con il suo popolo. Ma il testo greco di Matteo attualizza la profezia e parla di una “vergine”, che concepirà un Figlio. Un figlio generato da Dio, senza intervento di uomo, e quindi presenza reale di Dio nella storia. Ma cosa significa “vergine”? A differenza della cultura ellenistica, la tradizione ebraica non è interessata al rapporto sessuale in sé, e alla relativa perforazione dell’imene, ma alla possibilità di generare figli, quindi alla fertilità della donna e alla presenza di flusso mestruale. Con questa lettura, più coerente con il senso complessivo del testo biblico, Maria potrebbe essere, nel testo di Matteo, una ragazza “vergine” nel senso di “non ancora fertile”, impossibilitata a generare, che viene invece resa tale nell’incontro con Dio. La concezione di Gesù sarebbe quindi un evento unico sia per l’assenza di intervento maschile, sia per l’impossibilità di generare di Maria, che Dio rende fertile come Elisabetta per la nascita di Giovanni Battista e con altre donne per le nascite miracolose narrate nell’Antico Testamento.
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Video:
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