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Notiziabilità: che cosa fa notizia e cosa no?
Documentazione
Documentazione evento:
Perché un fatto diventa "notizia"
La selezione delle notizie da pubblicare tra criteri, costumi e vizi del giornalismo italiano

Un breve brano dello scrittore Baricco, dallo stile pungente e sferzante, è lo spunto con cui Marco Deriu - docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e direttore del settimanale Il Resegone -  dà inizio all'incontro del progetto in media dedicato al tema delal "notiziabilità" dei fatti. Al giorno d’oggi il giornalismo - in particolar modo quello italiano - sembra essere affetto”da una sindrome di "iperinformazione". Le notizie che riceviamo sono tantissime, a tutte le ore del giorno, ma la loro qualità e la qualità della nostra ricezione lasciano a desiderare. Frequentemente gli organi di informazione si fermano alla quantità delle notizie senza preoccuparsi di come le trasmettono, quali sono le fonti, e affidando la loro selezione non in base a ciò che è veramente utile e importante comunicare al pubblico, ma lasciandosi guidare prevalentemente dai criteri - di ovvia pertinenza ma meno nobili - di novità, eccezionalità, prossimità, esclusività e contenuto emotivo dei fatti.
Molteplici le fonti: anzitutto le agenzie di stampa, le fonti istituzionali (ufficio stampa o portavoce delle istituzioni), le fonti confidenziali o "non ufficiali", mentre gli inviati speciali, le  fonti proprie e i corrispondenti in loco diminuiscono sempre di più, a causa dei costi elevati che comportano e delle intrinseche difficoltà dell'arrivare sul luogo prima e meglio delle agenzie. I giornalisti "free lance" riescono ancora a conservare una maggiore autonomia per la raccolta, la selezione e la pubblicazione delle informazioni, movimentando il settore con un giornalismo che ha una presa più diretta sulla realtà.
Ogni buon articolo dovrebbe rispettare la cosiddetta regola delle 5 W (cioè indicare il who (chi), what (che cosa), where (dove), when (quando), e why (perché) del fatto narrato). Questa regola ha lo scopo di fornire le informazioni principali nell’attacco dell’articolo per attirare l’attenzione. Ma decisivo è spesso il "come" una notizia è trasmessa per decidere la risposta da parte del pubblico.  Le forme brevi permettono di narrare i fatti in maniera sintetica, il servizio invece ci presenta un testo più lungo e approfondito. Seguono il resoconto, l’inchiesta, il reportage, la corrispondenza e l’intervista. Vi sono anche alcune forme particolari come rubrica (periodiche, su temi specifici), “coccodrillo” (biografia postuma), pezzi di colore (aspetti minori o curiosi), articoli di costume (cronaca leggera) ed elzeviro (articolo letterario solitamente collocato in “terza pagina”).
Un altro elemento importante, nel sistema informatvo, è il ruolo del lettore, il quale ha anch'egli le sue responsabilità. E'chiamato a scegliere le testate che preferisce leggere, partecipa con lettere, e-mail e telefonate in redazione, può diventare protagonista (più o meno reale) nel momento in cui è interpellato per interviste, sondaggi o test, collabora fornendo elementi utili per la ricostruzione di una caso di "Chi l'ha visto?". Il lettore di conseguenza diventa testimone oppure mandante quando chiede informazioni su un fatto oppure assistenza su un problema. Ciò non gli toglie il diritto di essere informato in modo sano, genuino e veritiero. Il giornalismo manipolato dagli interessi politici, economici e personali dovrebbe scomparire e per svolgere al meglio il lavoro a noi affidato é necessario ritrovare il senso dell’informazione mediatica. Per garantire il modo di fare una notizia adeguata il relatore infine ha consigliato le "massime di Grice", da seguire nello scrivere il pezzo: fornire la giusta quantità d’informazioni, esprimersi con chiarezza, senza ambiguità, e con stile conciso e ordinato nell’esposizione del pezzo.

Edlira Macovila
Corso inMEDIA
 

Presenze (n. 42)
 

AIROLDI LAURA
ARPINO ELENA
BAZZANI NICOLETTA (Video)
BIANCHI MARCO
BORDINI LUCA
BRUNO CLAUDIA
CANNATA LUIGI
CATTIVERA ANTONIO (Video)
CAVIGIOLI ELENA
CRESPI MAURO
DELLUPI RICCARDO
GARAVAGLIA GABRIELE
GIACOMONI VALERIO (Video)
GIANELLA SARA
GIARDA VALERIA
GRACEFFO LUCIA (LUCIANA)
KLUN CLAUDIO ANDREA
LATTANZIO FILIPPO
MACOVILA EDLIRA
MAFFIOLINI DON ALESSANDRO
MARTELLI RINALDO

MIGLIORINI MARCO (Video)
MILAN ANDREA
MILANI ESTER
MILAZZO GIUSEPPA
MONTINO RAFFAELLA
MOSSINA CLAUDIA
MUSSETTA MARCO
PAGANINI ELISABETTA
PANGALLO DAVIDE
PASCUCCI PASQUA LUISA
PIGA GAVINUCCIA
POLITI in UBEZIO LAURA
POPOLI CRISTIANA
ROSINA BENEDETTA
SANTORO ELENA
STIEVANO RENZO
TAMBUSSI FRANCESCA
TOLOTTI MARCO (Video)
TRUPIA MARIA ANTONIETTA
ZANARI ALESSIA


Documenti:
05 mag 2007
Ente Promotore: La Nuova Regaldi (Associazione Culturale Diocesana)
Ciclo di Incontri: inMEDIA, Corso di formazione all'uso dei mezzi di comunicazione

Notiziabilità: che cosa fa notizia e cosa no? - Presentazione apri file pdf

Marco Deriu

Diapositive di presentazione.

Novità, eccezionalità, utilità, importanza, prossimità al pubblico, scoop, emotività: questi gli elementi che rendono i fatti “notizie”, cioè eventi di interesse e degni di essere comunicati al pubblico, con una modalità redazionale in cui oltre al mero contenuto che risponde alle cinque domande elementari “chi cosa quando dove perché?” è fondamentale il “come”, l’editing con cui la notizia viene detta e trasmessa. In un panorama caratterizzato dalla sovrabbondanza quantitativa di informazioni diffuse dai media e da una parallela diminuzione qualitativa della loro efficacia informativa, il giornalista è chiamato a una sapiente opera di selezione delle notizie, guidata anche da criteri etici, per un’informazione che non punti alla curiosità morbosa del pubblico, a un irrealistico coinvolgimento del pubblico come coautore dell’informazione e a un vuoto decoro di immagini costruite appositamente per rendere plausibile e attraente la narrazione.
05 mag 2007
Ente Promotore: La Nuova Regaldi (Associazione Culturale Diocesana)

Notiziabilità: che cosa fa notizia e cosa no? - appunti apri file pdf

Solitamente si definisce notizia il racconto di elementi di un evento o un fatto la cui conoscenza si ritiene interessante. Ma che cosa esattamente fa notizia? Si può parlare di notizia quando un fatto è caratterizzato ad esempio da qualcosa di nuovo, imprevedibile o eccessivo. Inoltre è fondamentale il modo in cui un evento è presentato. In televisione una notizia accompagnata da immagini fa molta più presa sul pubblico, che è portato a credere di più a quello che vede. Sono le immagini a fare la differenza. Questo è ciò che viene definito editing, una rappresentazione efficace e spettacolare di una notizia. Se si ha la notizia, ma manca un supporto iconico, questo viene costruito. Ma il pubblico si aspetta che sia ciò che è vero a fare notizia: ci si pone dunque un problema di etica, dal momento che la ricerca della verità dovrebbe essere il fine e il metodo di chi fa informazione.
Audio:
05 mag 2007
Ciclo di Incontri: inMEDIA, Corso di formazione all'uso dei mezzi di comunicazione

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05 mag 2007
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