LA NUOVA REGALDI - Documentazione Evento - <i>Sulle strade del mondo: pellegrini o turisti?</i> Narrazioni, spiritualità ed esperienze del viaggiare di ieri e di oggi

Documentazione evento:

SULLE STRADE DEL MONDO: PELLEGRINI O TURISTI?
Al Turistico “Ravizza” giovani ed esperti in dialogo sul viaggio come esperienza di vita

Viaggiare: solo svago dalla routine, o esperienza di crescita personale? È la domanda posta venerdì scorso nell’incontro “Sulle strade del mondo: pellegrini o turisti?” – organizzato da La Nuova Regaldi e dalla commissione novarese di Pastorale Giovanile presso l’Istituto Professionale per il Turismo Ravizza di Novara – a Manuela Bolchini (Associazione italiana per il turismo responsabile), a don Sergio Chiesa (teologo) e Sara Sturmhoevel (organizzatrice GMG di Madrid per la diocesi di Novara), intervistati dal giornalista Paolo Usellini. Il viaggiatore di oggi – spiega Manuela Bolchini – non è più solo il tradizionale “turista”, ospite di villaggi vacanze iperaccessoriati e “cacciatore” di panorami indimenticabili. Cresce infatti costantemente il numero di coloro che vivono l’esperienza del viaggo con una consapevolezza diversa, per avvicinarsi ai luoghi visitati con attenzione e rispetto, per stabilire un contatto con la popolazione, conoscerne la cultura, capirne le problematiche sociali. Un accostarsi alla realtà cercando con essa una sintonia spiritale, che accomuna il moderno turista al pellegrino, che si muove alla scoperta di simboli e di testimonianze di fede. È un modo di viaggiare nuovo, che ha la sua anima ispiratrice nell’esperienza del “turismo responsabile”, cifra sintetica di un gruppo di operatori turistici che, da alcuni anni, si sono distinti per scelte precise che connotano i viaggi proposti nel segno dell’attenzione per le realtà visitate. Come l’impiego di guide locali (cui è riservato lo stesso trattamento finanziario del personale italiano) e la preparazione dei viaggiatori grazie a incontri formativi preliminari, per facilitare il contatto con la cultura e le problematiche sociali del paese. Il viaggio così diventa un’esperienza di reale conoscenza, di dialogo e di scoperta dei luoghi veramente significativi per la storia degli abitanti, anche se spesso sconosciuti ai normali itinerari turistici. E si aprono nuovi orizzonti, che “cambiano” interiormente il viaggiatore, spinto a uscire dai cliché della propria cultura di provenienza. Un “portarsi a casa” che è assai più significativo degli abituali “souvenir” del turista tradizionale. Ed è appunto il mutamento interiore l’obiettivo dell’ “avventura” dei giovani novaresi, che dal 16 al 21 agosto parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid. Una settimana che sarà vissuta nell’incontro con le famiglie ospitanti e con ragazzi di tutte la nazioni, in un clima di festa, riflessione e accoglienza reciproca nella fede e nella ricerca di Gesù. Un pellegrinaggio moderno – spiega Sara Sturmhoevel – che si ricollega all’antica esperienza dei pellegrini diretti a Santiago ereditandone i tradizionali simboli – bastone, bisaccia e conchiglia –, risignificati ad esprimere il mondo interiore del giovane, sostegno e bagaglio del cammino, chiamato a rinforzarsi e arricchirsi per rinascere a una fede rinnovata e intraprendere nuovi cammini alla sequela di Cristo. Il pellegrinaggio è in effetti pervaso dalla dimensione simbolica – afferma don Sergio Chiesa. Esso è “una immersione in un luogo in cui si incontrano i simboli, le testimonianze di coloro che hanno vissuto intensamente la loro fede. Ad esso ci si accosta nella dimensione del silenzio, vivendo l’incontro con il mistero”. Per questo le mete tradizionali dei pellegrinaggi sono luoghi antichi, carichi di vita vissuta, “dove le pietre portano le impronte delle migliaia di persone che sono passate”. Così l’esperienza autentica del pellegrinaggio, compiuto a piedi, lungo il sentiero di Santiago, permette di uscire dal proprio piccolo mondo, per riscoprire in sé ciò che è essenziale nella vita e ritornare alla fede.