.
“Mio Padre era stato sette anni sotto le armi da alpino, in Francia, Albania e Russia. Era uno dei pochi ritornato vivo dalla disfatta. Nel suo archivio trovai diari, annotazioni, lettere, fotografie. Andai a conoscere Nuto Revelli e Martio Rigoni Stern (mio padre era un devoto di Rigoni Stern, era stato diverse volte ad Asiago a incontrarlo), cercai amici e commilitoni di mio padre.
E infine la Russia, il fiume Don, mille chilometri a sud di Mosca, dove il fascismo aveva mandato gli italiani a combattere e morire.” Il documentario racconta la storia della progressiva comprensione da parte di un figlio della vicenda del padre: un percorso che parte da una completa mancanza di comunicazione e giunge dopo una lunga strada a un profondo “capirsi” che riesce a superare differenti idee e scelte di vita.
Il ciclo "Il documentario non si rassegna"L'associazione Documè (
www.docume.org), in coordinamento con i cinema di dodici città del Piemonte, propone un ciclo di
otto documentari dedicati a
tematiche di carattere sociale, volti a stimolare l'
approfondimento in sala grazie alla presenza di ospiti di rilievo competenti sugli argomenti affrontati. L'iniziativa si inserisce nell'ambito di una azione di
promozione del cinema documentario in Italia, e intende svolgere un azione specifica sul territorio piemontese per
avvicinare il pubblico al cinema del reale, contribuendo a valorizzare sale cinematografiche di qualità.