Descrizione evento:
“onorare i propri genitori è si un comandamento, ma non è un qualcosa di scontato”, afferma don Dino Campiotti, sottolineando, all'inizio del dialogo con il pubblico, la differenza dei rapporti esistenti tra i figli e i genitori d’oggi e del passato. È quindi logico chiedersi “come i figli d’oggi possano rispettare i loro genitori; non certamente come avveniva in passato, visto che i rapporti nell’ambito familiare sono spesso caratterizzati da conflittualità e fragilità”.
La fragilità di relazione, unita sempre più alla tendenza a delegare ad altri l’educazione dei figli (ad esempio alla scuola), ha come risultato il "farli crescere ‘orfani dentro’; una generazione di adolescenti silenziosa, che non ama esibirsi nei movimenti di massa e che non eleva urla di protesta". "Quel che conta oggi per i giovani - secondo don Campiotti – è costruire la propria identità senza confrontarsi con il padre e la madre; la convivenza sembra più tranquilla, ma il momento del distacco dalla famiglia è sempre più lontano”. Non è però soltanto un fattore economico: i giovani crescono cercando i valori in se stessi, annullando il conflitto sociale dando vita a “una società narcisistica, globalizzata in cui si tenta di costruire la propria identità autonomamente attraverso forme virtuali (blog)”.
Questa tendenza ha come conseguenza il “vedere giovani annoiati con sentimenti deboli” che “non odiano, non amano ma sopportano i loro genitori”, e che danno grande importanza “ alla vita di gruppo”. Tuttavia lo psicologo lancia un messaggio di speranza: “questa – conclude don Dino – è la prima generazione che applica le pari opportunità e che sta trasformando il mondo più in fretta di quanto abbiano fatto le precedenti”.