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Le regole del gioco. "Pillole" di economia e finanza |
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Documentazione evento:
HOMO OECONOMICUS, LONTANO DAL VANGELO?
Eliana Baici mostra punti di forza e limiti del modello economico vincente
Razionale, egoista e individualista. Questo il ritratto di uomo dipinto dalle scienze economiche, che sta alla base del modello liberista. Una visione dell’uomo che difficilmente si concilia con l’atteggiamento di fraternità, che Benedetto XVI indica come obiettivo imprescindibile per un autentico sviluppo della società umana. Questa la provocazione che Eliana Baici, docente e preside della facoltà di Economia dell’Università Amedeo Avogadro di Novara, rivolge agli oltre 50 partecipanti al secondo incontro del corso “Per la cruna dell’ago”, tenutosi sabato scorso presso La Nuova Regaldi. Cercare di “Ricucire Vangelo ed Economia”, l’obiettivo che il corso di propone è allora un impresa impossibile? In un mondo in cui le risorse scarseggiano – spiega Eliana Baici –, l’uomo è obbligato all’efficienza, per soddisfare i propri bisogni. Per questo ogni attività economica è naturalmente orientata al massimo profitto, e contribuisce ad incrementare il bene comune, in una sorta di meccanismo perfetto in cui l’azione indipendente di ogni operatore economico si somma a quelle degli altri, realizzando inconsapevolmente il raggiungimento del massimo benessere. Questo è ciò che promette la teoria dell’economia di mercato. Un modello che però semplifica la realtà, spesso ben distante dalle condizioni ideali di perfetta concorrenza e trasparenza del mercato. E che “dimentica” che la qualità della vita non si misura solo con il reddito e con il prodotto interno lordo nazionale. Per questo le teorie economiche sono strumenti preziosi, ma insufficienti. Esse sono affidate alla responsabilità e alla valutazione etica di ogni uomo, delle formazioni sociali e delle istituzioni, chiamati a vegliare e ad agire per rimediare agli squilibri sociali e per garantire a tutti beni essenziali – come salute, giustizia e istruzione – che l’economia di mercato non potrà mai garantire a livelli sufficienti. Nel prossimo incontro dal titolo "Investire o risparmiare?" (9 gennaio 2010), il prof. Davide Maggi offrirà elementi per capire come gestire l'economia per creare sviluppo. |
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Documenti:
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12 dic 2009
Ciclo di Incontri:
Per la cruna dell'ago
Eliana Baici
Razionale, egoista e individualista. Questo il ritratto di uomo dipinto dalle scienze economiche, che sta alla base del modello liberista. Una visione dell’uomo che difficilmente si concilia con l’atteggiamento di fraternità, che Benedetto XVI indica come obiettivo imprescindibile per un autentico sviluppo della società umana. Cercare di “Ricucire Vangelo ed Economia”, è allora un impresa impossibile? In un mondo in cui le risorse scarseggiano, l’uomo è obbligato all’efficienza, per soddisfare i propri bisogni. Per questo ogni attività economica è naturalmente orientata al massimo profitto, e contribuisce ad incrementare il bene comune, in una sorta di meccanismo perfetto in cui l’azione indipendente di ogni operatore economico si somma a quelle degli altri, realizzando inconsapevolmente il raggiungimento del massimo benessere. Questo è ciò che promette la teoria dell’economia di mercato. Un modello che però semplifica la realtà, spesso ben distante dalle condizioni ideali di perfetta concorrenza e trasparenza del mercato. E che “dimentica” che la qualità della vita non si misura solo con il reddito e con il prodotto interno lordo nazionale. Per questo le teorie economiche sono strumenti preziosi, ma insufficienti. Esse sono affidate alla responsabilità e alla valutazione etica di ogni uomo, delle formazioni sociali e delle istituzioni, chiamati a vegliare e ad agire per rimediare agli squilibri sociali e per garantire a tutti beni essenziali – come salute, giustizia e istruzione – che l’economia di mercato non potrà mai garantire a livelli sufficienti.
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Audio:
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12 dic 2009
Ciclo di Incontri:
Per la cruna dell'ago
Eliana Baici
Razionale, egoista e individualista. Questo il ritratto di uomo dipinto dalle scienze economiche, che sta alla base del modello liberista. Una visione dell’uomo che difficilmente si concilia con l’atteggiamento di fraternità, che Benedetto XVI indica come obiettivo imprescindibile per un autentico sviluppo della società umana. Cercare di “Ricucire Vangelo ed Economia”, è allora un impresa impossibile? In un mondo in cui le risorse scarseggiano, l’uomo è obbligato all’efficienza, per soddisfare i propri bisogni. Per questo ogni attività economica è naturalmente orientata al massimo profitto, e contribuisce ad incrementare il bene comune, in una sorta di meccanismo perfetto in cui l’azione indipendente di ogni operatore economico si somma a quelle degli altri, realizzando inconsapevolmente il raggiungimento del massimo benessere. Questo è ciò che promette la teoria dell’economia di mercato. Un modello che però semplifica la realtà, spesso ben distante dalle condizioni ideali di perfetta concorrenza e trasparenza del mercato. E che “dimentica” che la qualità della vita non si misura solo con il reddito e con il prodotto interno lordo nazionale. Per questo le teorie economiche sono strumenti preziosi, ma insufficienti. Esse sono affidate alla responsabilità e alla valutazione etica di ogni uomo, delle formazioni sociali e delle istituzioni, chiamati a vegliare e ad agire per rimediare agli squilibri sociali e per garantire a tutti beni essenziali – come salute, giustizia e istruzione – che l’economia di mercato non potrà mai garantire a livelli sufficienti.
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Video:
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