|
|
|
|
Il Vangelo dell'infanzia di Gesù secondo Luca - 4 |
|
|
|
|
Documentazione evento:
|
|
|
Documenti:
|
24 nov 2010
Ente Promotore:
La Nuova Regaldi (Associazione Culturale Diocesana)
Ciclo di Incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Nella remota Galilea, nell’ignoto villaggio di Nazaret, in un umile casa e a una donna, per giunta vergine! L’annuncio di Gabriele risuona nel contesto più misero e umile, così lontano da quello rivolto a Zaccaria, sacerdote, maschio, che officia nel Tempio—il luogo più sacro che esista—, nel cuore di Gerusalemme, centro della Giudea, la terra del grande re Davide. Ma proprio qui Dio si renderà presente, come lo è nell’arca dell’alleanza conservata nel Santo dei Santi, grazie all’ingresso del messia nella storia dell’uomo. “Rallegrati, piena di grazia!”, annuncia Gabriele a Maria. Parole che riecheggiano l’invito alla gioia dei profeti Zaccaria e Sofonia, che annunciano a Gerusalemme la misericordia di Dio di cui sarà colma, il ritorno dall’esilio, la ricostruzione e l’avvento del regno di Dio. Maria riceve l’annuncio rivolto alla “figlia di Sion”, all’Israele fedele che attende il suo Dio. Per questo le parole dell’angelo risuonano pregne di senso ai suoi orecchi. E la riempiono di turbamento, perché Gesù—il Figlio annunciato—non sarà il messia trionfante che tutti attengono, ma il messia sofferente, inchiodato alla croce. E se Elisabetta è resa feconda da Dio, che rimedia alla sua innaturale sterilità, qui Dio viene a turbare, con il suo intervento, il normale decorso della vita di sposa e—si spera—di madre cui Maria è già promessa, generando in lei un figlio nel modo che mai prima la Scrittura ha narrato. Maria, la Gerusalemme fedele, vede così “entrare” in sé il messia, secondo le profezie, che si realizzano in modo inatteso e simbolico nel suo corpo, con la gravidanza.
|
|
|
|
|
Audio:
|
24 nov 2010
Ciclo di Incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Nella remota Galilea, nell’ignoto villaggio di Nazaret, in un umile casa e a una donna, per giunta vergine! L’annuncio di Gabriele risuona nel contesto più misero e umile, così lontano da quello rivolto a Zaccaria, sacerdote, maschio, che officia nel Tempio—il luogo più sacro che esista—, nel cuore di Gerusalemme, centro della Giudea, la terra del grande re Davide. Ma proprio qui Dio si renderà presente, come lo è nell’arca dell’alleanza conservata nel Santo dei Santi, grazie all’ingresso del messia nella storia dell’uomo. “Rallegrati, piena di grazia!”, annuncia Gabriele a Maria. Parole che riecheggiano l’invito alla gioia dei profeti Zaccaria e Sofonia, che annunciano a Gerusalemme la misericordia di Dio di cui sarà colma, il ritorno dall’esilio, la ricostruzione e l’avvento del regno di Dio. Maria riceve l’annuncio rivolto alla “figlia di Sion”, all’Israele fedele che attende il suo Dio. Per questo le parole dell’angelo risuonano pregne di senso ai suoi orecchi. E la riempiono di turbamento, perché Gesù—il Figlio annunciato—non sarà il messia trionfante che tutti attengono, ma il messia sofferente, inchiodato alla croce. E se Elisabetta è resa feconda da Dio, che rimedia alla sua innaturale sterilità, qui Dio viene a turbare, con il suo intervento, il normale decorso della vita di sposa e—si spera—di madre cui Maria è già promessa, generando in lei un figlio nel modo che mai prima la Scrittura ha narrato. Maria, la Gerusalemme fedele, vede così “entrare” in sé il messia, secondo le profezie, che si realizzano in modo inatteso e simbolico nel suo corpo, con la gravidanza.
|
|
|
|
Video:
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|