Descrizione evento:
Il "Capodanno liturgico"
"Dimmi in che anno vivi..., e ti dirò chi sei!". Anno solare, anno scolastico, anno accademico... Immersi nelle nostre occupazioni lavorative e scolastiche, le nostre vite personali e familiari sono scandite dal loro ritmo, e dai calendari che ne regolano i giorni. Il cristiano vive però ogni dimensione della sua vita alla luce della salvezza donata da Cristo e inaugurata dalla sua incarnazione, morte e risurrezione, celebrate nella liturgia eucaristica, "fonte e culmine della vita cristiana". Il vero "anno del cristiano" è perciò l'anno liturgico, l'anno di grazia del Signore, memoriale della salvezza. Questa è la dimensione temporale autentica, quella di un tempo "benedetto", che deve risignificare tutte le altre dimensioni del tempo in cui siamo chiamati a vivere.
«Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà» (Mt 14,42), esortano le parole del Vangelo proclamato nella liturgia eucaristica della prima domenica dell'anno liturgico, che dà inizio al tempo di Avvento. Vogliamo dare traduzione concretamente tangibile a queste parola in una veglia di preghiera, seguita dalla celebrazione dell'eucarestia, per ringraziare il Signore dell'anno trascorso e salutare il nuovo anno che ci è dato, in cui egli ci offre nuove occasioni per avvicinarci a lui.
La veglia offre l'occasione per gustare alcuni brani della Parola di Dio letti nel nuovo anno liturgico (ciclo festivo A, dedicato alla lettura del Vangelo secondo Matteo) e per leggere la storia dell'anno trascorso alla luce di un'opera di Antonio Rosmini, solennemente proclamato beato a Novara il 18 novembre scorso: "Delle cinque piaghe della Santa Chiesa". Un testo pervaso di grandissimo amore e passione per la Chiesa, e ancora ricchissimo di spunti per la nostra cultura e società attuale.