Documentazione evento:
Introduzione al dibattito a conclusione del Convegno di Studi Veterotestamentari
a cura del prof. Gian Luigi Prato, responsabile del Convegno
1) La trattazione ha mostrato come il testo a Qumran sia fluido.
2) Rapproto iniziale di ordine culturale per cui una comunità si serve di uno scritto per determinati scopi è ciò che sta alla base della trasformazione di uno scritto in testo sacro.
3) Produzione di scritti intesa come rielaborazione: l'attività di Qumran può essere paragonata ad un centro di produzione di testi che necessariamente documenta un testo fluido.
4) Questa prospettiva di una funzionalità e produttività del testo che rende sempre più illusoria la fissità del testo stesso, tende a riformulare la concezione del testo biblico posto a fondamento di una tradizione religiosa. Questo non significa che il modello qumranico debba riprodursi in seguito e neppure ci si può basare sul fatto che la libertà qumranica di fronte al testo sia stata ridotta successivamente per reazione alla fluidità. La riduzione del testo che si constata a livello masoretico vale solo per l'ebraico perché il testo greco ha continuato a mantenersi più fluido. Si tratta di pensare come vada pensata una tradizione religiosa quando la tradizione si fonda su una funzionalità tradizionale di un testo. Tale cammino porterà all'autorevolezza del testo.
Quindi l'esempio storico di Qumran porta a riformulare la categoria della fissità del testo divenuta tale più sul fronte eologico.
Il dibattito che ne è seguito, documentato in audio e video in questa stessa pagina, ha messo in luce ulteriori aspetti emersi lungo i lavori del Convegno. |
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Documenti:
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07 set 2009
Ente Promotore:
A.B.I. Associazione biblica italiana
Ciclo di Incontri:
Convegno di Studi Veterotestamentari
Nel file zippato sono contenuti gli schemi di quasi tutte le relazioni, schemi che sono stati distribuiti ai partecipanti al XVI Convegno di studi Veterotestamentari tenutosi ad Ariccia (RM) dal 7 al 9 settembre 2009
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Audio:
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07 set 2009
Ciclo di Incontri:
Convegno di Studi Veterotestamentari
Gian Luigi Prato
Gianluigi Prato introduce la problematica degli studi di Qumran in relazione ai testi biblici evidenziando una forma di cortocircuito ermeneutico: che cosa è da ritenersi "biblico" a Qumran? Dal momento che la categoria di "canone biblico" è ancora estranea all'autocoscienza che si può reperire nei testi di Qumran.
Per questo occorre liberarsi da ogni anacronismo o influenza psicologica della categoria del Canone biblico che acquista senso dal momento in cui viene definito.
Come si studia l'autorevolezza che un testo può possedere? Una modalità è quella del confronto: come un altro testo considera un determinato testo. La correlazione di autorevolezza va esplorata come metodo di lavoro. Viene quindi illustrata la struttura dell'intero convegno con le singole relazioni.
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07 set 2009
Ciclo di Incontri:
Convegno di Studi Veterotestamentari
Florentino Garcia Martinez
Florentino Garcia Martinez dopo una serie di prolegomena alla sua relazione evidenzia i criteri presenti a Qumran per avvalorare l'autorevolezza degli scritti.
1) Riscrittura; 2) Reinterpretazione: il libro Deuteronomio e i libri delle Cronache documentano biblicamente questa riscrittura con reinterpretazione; 3) Interpretazione di scritti la cui autorità è riconosciuta, come ad esempio negli scritti profetici (relazione tra Proto-, Deutero- e Trito-Isaia).
Altro dato importante è l'attribuzione al testo di avere un'origine divina. Questo accade nel Rotolo del Tempio, che si riferisce al Deuteronomio. Lì è Dio stesso che dà ordini senza l'intermediario Mosè. Così pure emerge l'autorità di Mosè o di profeti non sempre facilmente individuabili. Modi diversi per evidenziare elementi autoritativi.
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07 set 2009
Ciclo di Incontri:
Convegno di Studi Veterotestamentari
Julio Trebolle Barrera
Julio Trebolle Barrera ha studiato la relazione tra il genere letterario e l'autorità dei libri che compongono la Scrittura. Emmanuel Tov elebora una suddivione di testi presenti a Qumran.
La relazione si divide nei seguenti punti: 1) Gradi di autorità a Qumran; 2)Autorità dei differenti testi di ciascun libro; 3) Diversità di generi e gradi di autorità; 4) Autorità dei libri deuterocanonici; 5) Generì di letteratura giudaica apocrifa
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07 set 2009
Ciclo di Incontri:
Convegno di Studi Veterotestamentari
David Volgger
David Volgger divide la sua relazione nei seguenti punti: dopo avere messo in evidenza il punto di partenza, entra a commentale la multiformità della Torah biblica a Qumran; quindi la multiformità della tora a Qumran con molteplici esempi.
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07 set 2009
Ciclo di Incontri:
Convegno di Studi Veterotestamentari
Ludwig Monti
Ludwig Monti introduce la relazione spiegando cos'è Scrittura profetica autorevole per gli uomini di Qumran e quale relazione essi intrattengono con la profezia biblica.
Passa quindi un'applicazione di esegesi di testi profetici in chiave comunitaria e un'esegesi di testi profetici in chiave teologica.
Conclusione: per gli uomini di Qumran l'intepretazione di testi profetici autorevoli del passato è una forma di riattualizzazione della profezia, è in qualche modo profezia stessa.
Segue dibattito sui temi della trattati lungo la giornata
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08 set 2009
Ciclo di Incontri:
Convegno di Studi Veterotestamentari
Luca Arcari
Luca Arcari ritiene che il dibattito sulla natura della letteratura apocalittica tra la scuola americana di Collins e quella di Torino di Paolo Sacchi non sia riuscito a convincere che esista una letteratura apocalittica. Occorre piuttosto collocare questa letteratura nel più ampio contesto religionistico collegato all'esperienza rivelativa ed estatica.
Quindi si prende in considerazione la letteratura enochica come base per comprendere questa letteratura di rivelazione fondata sull'idea del viaggio ultramondano.
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08 set 2009
Ciclo di Incontri:
Convegno di Studi Veterotestamentari
Corrado Martone
Corrado Martone sostiene che una delle principali caratteristiche della biblioteca qumranica in tutte le sue varie sfaccettature è sicuramente quella che si può definire la "fuidità" testuale delle varie opere che la compongono. La relazione tende a studiare tale fluidità in vista della definizione di una posizione ideologica delle scelte delle varianti testuali in atto.
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08 set 2009
Ciclo di Incontri:
Convegno di Studi Veterotestamentari
Florentino Garcia Martinez ,
Julio Trebolle Barrera
I proff. Florentino Garcia Martinez e Julio Trebolle Barrera si confrontano con i partecipanti al convegno su tematiche trasversali relative alle scoperte di Qumran e l'aggiornamento dello stato attuale degli studi di settore.
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09 set 2009
Ciclo di Incontri:
Convegno di Studi Veterotestamentari
Giancarlo Lacerenza
Giancarlo Lacerenza, assente per infortunio, ha consegnato la relazione che viene letta dal Paolo Merlo.
La relazione affronta l'uso dell'antica scrittura ebraica (anche detta "paleoebraica") nei manoscritti del Deserto di Giuda: principalmente in alcuni manoscritti di Qumran e secondariamente di Masada. Tale presenza verrà cosiderata in rapporto alla prassi scritturia generale, evidenziando gli usi speciali della scrittura "antica" per alcune categorie testuali apparentemente di rilievo speciale, la cui definizione non appare essere ancora stata oggetto di analisi in prospettiva comparativa.
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09 set 2009
Ciclo di Incontri:
Convegno di Studi Veterotestamentari
Elio Jucci
Elio Jucci ricorda che oggi per lo più gli studiosi condividono una qualche forma dell’ipotesi che identifica il sito di Qumran, come un insediamento di una comunità essena, o di una comunità che in qualche modo connessa con un più ampio movimento esseno. A questa comunità inoltre viene attribuita la produzione di una parte o più o meno ampia dei testi conservati nelle vicine grotte e la trasmissione della maggior parte dei rimanenti testi.
Negli ultimi anni si sono levate con maggiore frequenza e con più forza le voci che hanno messo in dubbio tale identificazione, che d’altra parte non è mai stata unanime, giungendo anche a negare ogni connessione tra il sito di Qumran e i MSS.
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09 set 2009
Ciclo di Incontri:
Convegno di Studi Veterotestamentari
Gian Luigi Prato ,
Rinaldo Fabris
Gian Luigi Prato riassume una serie di elementi di conclusione del convegno, partendo dal concetto di fuidità del testo. Rinaldo Fabris sottolinea invece il delicato problema della fluidità del testo in relazione alla teologia delll'ispirazione del testo sacro. Suggerisce di definire il problema nei termini di pluralità di testi in luogo della fluidità. Segue ampio dibattito in sala.
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Video:
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