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Il vangelo quadriforme.
Raccontare Gesù tra storia e teologia |
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Documentazione evento:
Daniel Marguerat, pastore riformato presso diverse parrocchie del Cantone di Vaud (CH), si è successivamente dedicato all'attività accademica universitaria, e dal 1984 insegna Esegesi del Nuovo Testamento all'Università di Losanna, avendo collaborato anche con l'Università Cattolica di Friburgo. Biblicamente parlando, si è formato nella temperie del metodo storico-critico, coltivandolo sempre al passo con il suo sviluppo, come dimostra la tesi dottorale Le jugement dans l'évangile de Matthieu (1981; 19952), ispirata al metodo della storia della redazione, ma già aperta alla narratologia e al ruolo del lettore, successivamente coltivati a contatto con l'esegesi d'oltreoceano. Dal 1993 l'integrazione che articola ricerca storica e analisi narrativa dei testi biblici diventa una sua cura costante. Sotto il profilo pastorale, insieme a colleghi, nel 1989 ha fondato e dato impulso alla rivista Lire et Dire, impegnata nel produrre solide basi bibliche di predicazione. Autore fecondo (nel 2003 si contano oltre cento voci), Marguerat è noto al pubblico italiano soprattutto per preziose pubblicazioni, anche di carattere divulgativo (come Paolo di Tarso; Risurrezione; Per leggere i racconti biblici, con Y. Bourquin), apprezzate anche dai lettori più esigenti. Attualmente il suo impegno principale si concentra sul commentario degli Atti degli Apostoli per la prestigiosa collana dell'editore ginevrino Labor et Fides (il primo volume su At 1-12 già apparso quest'anno, il secondo è previsto per il 2012).
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Documenti:
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29 ott 2007
Ente Promotore:
Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale
Ciclo di Incontri:
I convegni della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale
Daniel Marguerat
N.B.: la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale mette a disposizione il seguente testo per le persone interessate ma si riserva di pubblicarlo su Teologia 2008/1 e qualunque uso deve rispettare le leggi vigenti. La relazione ha voluto mostrare che ogni narratore ha in vista un lettore che il suo proprio testo nella sua forma e strategia narrativa contribuisce a costruire. Umberto Eco dice che il testo è un meccanismo, che per funzionare ha bisogno del lettore. Possiamo dire anche che il lettore ha bisogno del testo per esistere. E soprattutto che il testo non pone in essere qualunque lettore, a meno che il lettore non si ribelli alla proposta di lettura, il che rientra nel suo sacrosanto diritto. Il vangelo di Matteo, con il suo lettore edificato, ha giocato un ruolo decisivo nella strutturazione del catechismo e della dottrina nella teologia della chiesa latina. Il vangelo di Giovanni ha nutrito molte letture esoteriche, più degli altri prestandosi alle meditazioni spirituali. Luca-Atti ha fornito alla cristianità la sua strutturazione storico-salvifica come pure il suo calendario liturgico. Quanto al vangelo di Marco, sarà forse un caso che sia stato il vangelo meno letto, meno commentato e meno meditato nella storia del cristianesimo fino al diciannovesimo secolo, quando la ricerca del Gesù storico gli ha assicurato un uso e una celebrità inattesi? Questo lettore spiazzato e depistato non era particolarmente predisposto a sedurre un’ampia cristianità. La sapienza della chiesa antica ha voluto che i vangeli ci fossero conservati tutti e quattro. Stupenda saggezza teologica.
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29 ott 2007
Ente Promotore:
Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale
Ciclo di Incontri:
I convegni della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale
Daniel Marguerat
N.B.: la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale mette a disposizione il seguente testo per le persone interessate ma si riserva di pubblicarlo su Teologia 2008/1 e qualunque uso deve rispettare le leggi vigenti. L'autore ha passato in rassegna i cardini essenziali delle tre ricerche sul Gesù storico. In seguito ha analizzato le implicanza teologiche della ricerca del Gesù storico. Quattro obiezioni sono state sollevate contro una tale ricerca storica. La prima: i vangeli non si interessano al Gesù della storia, ma al Cristo della fede. La seconda: la ricerca storica descrive un personaggio ormai scomparso, non è in grado di restituirci una persona viva. La terza: la storia non ha mai giustificato la verità della fede. La quarta: il fiorire di ipotesi storiche contraddittorie risulta fuorviante per i credenti, che non sanno a quale Gesù votarsi.
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Audio:
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29 ott 2007
Ciclo di Incontri:
I convegni della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale
Daniel Marguerat
L'autore ha passato in rassegna i cardini essenziali delle tre ricerche sul Gesù storico. In seguito ha analizzato le implicanza teologiche della ricerca del Gesù storico. Quattro obiezioni sono state sollevate contro una tale ricerca storica. La prima: i vangeli non si interessano al Gesù della storia, ma al Cristo della fede. La seconda: la ricerca storica descrive un personaggio ormai scomparso, non è in grado di restituirci una persona viva. La terza: la storia non ha mai giustificato la verità della fede. La quarta: il fiorire di ipotesi storiche contraddittorie risulta fuorviante per i credenti, che non sanno a quale Gesù votarsi.
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