Documentazione evento:
Lo spettacolo prende spunto da riflessioni su temi di particolare importanza legati a Lourdes: la sofferenza, i messaggi dell’apparizione mariana, il concetto di miracolo. Voci della coscienza sembrano suggerire un approccio sia scettico, si dettato dalla fede. Il protagonista uno chansonnier incaricato di scrivere un recital su queste tematiche, si trova ora più vicino al disincanto, ora più aperto al messaggio di fede.
Si tratta di una posizione che trova analogie con la vicenda vera del premio Nobel Alexis Carrel, medico francese, che visse tra il 1873 e il 1944 e quando era giovane, e agnostico, fu testimone diretto di un miracolo a Lourdes, che si realizzò proprio sotto i suoi occhi e rivoluzionò la sua vita. Durante il suo viaggio verso Lourdes attirò l'attenzione degli altri medici che accompagnavano gli ammalati. Stavano intorno a lui, discutevano, gli raccontavano esperienze di cui erano già stati testimoni. «Le guarigioni di cui voi mi parlate», diceva Carrel, «sono quasi sempre frutto di complicati processi psichici, frutto quindi di autosuggestioni. Solo nel caso di guarigione di una vera malattia organica si potrebbe parlare di miracolo. Per esempio, una gamba tagliata che ricresce, un cancro che scompare, una lussazione congenita che improvvisamente guarisce». Accadde, però, che dopo aver assistito alla guarigione di una giovane malata, giudicata inguaribile, dopo aver finito il meticoloso controllo, Alexis Carrel cambiò. Che cosa sia accaduto nel suo cuore in quelle ore, non si sa. Al mattino Carrel era diverso. A Lourdes, quella notte, erano accaduti due miracoli: la guarigione di Maria Bailly e la conversione di un grande scienziato.
Lo spettacolo nasce come work in progress multimediale. Si arricchisce, infatti di toccanti testimonianze rese dagli stessi malati che hanno accolto l’invito di raccontare la propria sofferenza e le proprie speranze. Nel video che accompagna il recital compare anche il vescovo di Novara, monsignor Renato Corti che in particolare ha centrato il suo intervento proprio sul tema della sofferenza. Completano le testimonianze gli operatori delle associazioni di volontari che accompagnano i malati come l’Oftal.
Habillée de blanc, rappresentato a Lourdes nel luglio 2006, è solo il punto di partenza per un più ampio spettacolo – documento che nella stessa città di Bernadette si è arricchito di ulteriori contributi.
Da segnalare l’intervento musicale dal vivo della Veja Masca che si ispira alle dirette testimonianze di Bernadette sulle apparizioni con musiche accattivanti e trascinanti.