Descrizione evento:
GENESI di Lucilla Giagnoni: monologo teatrale tratto da "La Passione secondo G.H." di Clarice Lispector.
Clarice Lispector (1920-1977) È stata definita la maggiore scrittrice brasiliana di questo secolo. Nata in Ucraina nel 1925 da una coppia di emigranti russi in viaggio verso Odessa, trascorre l'infanzia a Recife e si laurea in legge a Rio de Janeiro. Sposa un diplomatico col quale vive prima in Italia, poi in Svizzera e negli Stati Uniti. Nel 1958 torna definitivamente a Rio dove muore nell'autunno del 1977. Otterrà grande fama, soprattutto postuma.
Da "Chi è Clarice Lispector?" di Guadalupe Ángeles(
www.sagarana.net/rivista/numero8/saggio1.html)
L'aneddoto di La passione secondo G.H. è semplice ma allo stesso tempo abissale nel suo contenuto: una donna, attraverso una riflessione che occupa quasi tutte le pagine del libro, si trova di fronte a un insetto, uno scarafaggio; taglia il suo corpo a metà mentre chiude una porta di un armadio, vede uscire la sostanza bianchiccia dal suo corpo e sa che essa è l'essenza della vita, della vita animale che fino ad allora rifiutava di ammettere che esistesse; ora deve provarla...E se ho menzionato solo questo aspetto del romanzo è perché l'inquietudine fisica (questo piegarsi involontario) che produce il fatto, riproduce esattamente l'esperienza di leggere Clarice Lispector. E qua riporto dal romanzo questo momento culminante:
Santa Maria, Madre di Dio, offro la mia vita in cambio che non sia vero quel momento di ieri. Lo scarafaggio con la materia bianca mi guardava. Non so se mi vedeva. Non so cosa vede uno scarafaggio. Ma lui ed io ci guardavamo e non so nemmeno cosa una donna vede. Tuttavia se i suoi occhi non mi vedevano la sua esistenza "mi esisteva" - nel mondo primario nel quale ero entrata, gli esseri esistono negli altri come un modo di vedersi. E in questo mondo che io stavo conoscendo, ci sono molti modi che significano vedere: uno guarda l'altro senza vedere, uno posa per l'altro, uno mangia l'altro, uno sta solo in un deserto e l'altro è anche lui lì: anche tutto questo significa vedere. Lo scarafaggio non mi guardava con gli occhi bensì con il corpo... ciò che io vedevo era la vita che mi guardava. Come chiamare altrimenti quella orribile e cruda materia prima e plasma secco che era lì, mentre io indietreggiavo fino dentro me stessa in una nausea secca, e cadevo per secoli e secoli dentro il fango - era fango e non era nemmeno fango già secco ma uno umido e ancora vivo, era un fango dove si muovevano con lentezza insopportabile le radici della mia identità.Devo riportare qua una frase che Clarice Lispector dichiarò in un'intervista su questo libro: "Il libro è scappato al mio controllo quando io, per esempio, ho capito che la donna, G.H., avrebbe dovuto mangiare le interiora dello scarafaggio. Rabbrividii di paura".