La devozione popolare enumera
molteplici reliquie conservate in chiese e monasteri.
Frammenti o corpi interi di santi e di beati, accanto ad oggetti ad essi appartenuti, sono esposti alla venerazione dei fedeli. Poter toccare e pregare davanti alle reliquie è
un atto di fede antico che si mantiene inalterato ancora oggi e che coinvolge moltissime persone, senza distinzione di censo o di cultura.
Accanto alle innumerevoli reliquie dei santi eccellono quelle della
passione di Cristo, reliquie che rimandano ai
racconti evangelici e che conservano un grande fascino anche per chi non crede. Ricordiamo il
Titulus Crucis, ovvero l’iscrizione posta sopra la croce di Cristo, ritrovato nella basilica di santa Croce in Gerusalemme, che in ebraico, greco e latino recita: Gesù il Nazareno, re dei Giudei.
Il velo della Veronica di Manoppello, immagine del volto di Gesù impressa in trasparenza sul velo servito ad asciugarne il volto di Cristo, secondo la tradizione. E, infine, la
Sindone di Torino, carica di mistero e soggetta a studi e ricerche.
Ripercorrere le vicende delle reliquie della passione tra fede e storia è l'obiettivo di questo incontro, grazie al contributo di:
- Padre Simone Fioraso (Abate di Santa Croce in Gerusalemme) «La presenza e il significato delle reliquie della Passione di Cristo a Santa Croce in Gerusalemme»
- Prof. Guido Gentile (già titolare della Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d’Aosta e ricercatore sulla storia dei Sacri Monti), «Spiritualità del “Santo Seplocro” e della “Gerusalemme riedificata”»
- Prof. Gian Maria Zaccone (Direttore scientifico del Museo della Sindone), «Devozione, reliquie e immagini di Cristo»
Modera l’incontro
Chiara Cerutti, dottoressa in archeologia cristiana.