LA NUOVA REGALDI - Passio 2010 - Associazione Culturale Diocesana Novara

Descrizione evento:

Nella mia città nessuno è straniero - Volti, sogni e racconti di donne migranti schiavizzate

“Nella mia città nessuno è straniero” è un ciclo di incontri pubblici organizzati dal gruppo AIFO di Borgomanero e dalle associazioni “Terra di Tutti” e “Dignità e Lavoro” per proseguire un discorso iniziato nell’ottobre 2009, a Borgomanero, con la “Festa dei Popoli”.
La costruzione di un mondo più giusto, in cui ci sia meno spazio per le disuguaglianze sociali e una maggior sensibilità per i diritti di tutti, per uno stile di vita più sobrio e per comprensione e dialogo, non può passare soltanto per iniziative missionarie volte unicamente alla raccolta di fondi. E’ indispensabile un cambiamento di mentalità che porti a modificare gli stili di vita, per rendere il futuro sostenibile. A tal fine, bisogna portare alla conoscenza della cittadinanza di realtà, situazioni, impegno di associazioni e individui, problematiche che spesso sono ignorate dai mezzi di informazione.
“Volti, sogni e racconti di donne migranti schiavizzate” è il primo di questi incontri, e vuole portare alla luce un fenomeno drammatico: quello della prostituzione coatta, che coinvolge migliaia di donne rese letteralmente schiave e brutalizzate per alimentare un mercato redditizio. Non si tratta di una riflessione sulla morale sessuale o sul senso del pudore, ma della conoscenza di un vero e proprio dramma che vede persone private della propria libertà e dignità.
Ne parliamo con due novaresi che conoscono questo mondo. Il dott. Andrea Lebbra, con l’associazione “Liberazione e Speranza”, si impegna da dieci anni nel recupero delle donne di strada, vittime di meccanismi criminali spietati, per restituirle a una vita degna in cui sia possibile pensare a un futuro migliore. Il dott. Ciro Caramore, Sostituto Procuratore, fronteggia tutti i fenomeni di criminalità legati alla tratta degli esseri umani, nella Procura della Repubblica di Novara. Andrea Lebbra e Ciro Caramore collaborano quotidianamente, perché i due ambiti di repressione degli sfruttatori e di liberazione delle donne sono complementari.
Scopriremo che il Novarese non è per niente immune da queste vicende terribili. E verrà, ancora una volta, lanciato un appello affinché chi si accosta a queste donne come cliente, abbia la consapevolezza di non avere a che fare con chi ha scelto liberamente questa vita, ma con donne che hanno subito crudelmente le imposizioni di chi non esita a considerare la persona umana come una merce qualunque, da trasportare dove il mercato lo richiede e da vendere per realizzarne un profitto.