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IL FUTURO GLOBALE DELL'ECONOMIA E DELLA FINANZA. Voci di speranza per nuove regole tra giustizia, libertà e fraternità. L'enciclica Caritas in veritate al vaglio delle teorie economiche |
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Documentazione evento:
IL PAPA: SÌ AL MERCATO, MA SOLO SE E’ “FRATERNO”
Stefano Zamagni spiega la Caritas in veritate agli studenti novaresi
Il mercato deve essere libero, ma per essere “fraterno”. E’ l’intuizione che Benedetto XVI indica nella Caritas in veritate – la sua ultima enciclica –, come la ricetta per “guarire” l’economia globale dai molti mali che l’affliggono. Una pia illusione, o una via realmente percorribile? Una domanda cui ha cercato di rispondere Stefano Zamagni, docente di Economia all’università di Bologna e consulente del Papa nelle scrittura dell’enciclica, invitato a Novara giovedì 18 marzo nell’Aula magna dell’università A. Avogadro a dialogare con gli studenti e con alunni delle scuole novaresi in un incontro dal titolo “Il futuro globale dell’economia e della finanza”. Con lui Eliana Baici, preside della Facoltà di economia, e Davide Maggi, docente di Economia aziendale nell’ateneo novarese, insieme con il biblista don Silvio Barbaglia, intervistati dal giornalista Paolo Usellini. Una visione, quella del Papa, che tende a superare i limiti del modello “neoclassico” che – ha ricordato in apertura Baici – ha avuto grandi meriti nell’orientare lo sviluppo dell’economia mondiale, ma vede l’uomo come un “individuo” e non come “persona”, propenso alla competizione più che alla relazione, riducendo lo sviluppo alla ricerca del massimo profitto. Un limite sempre più evidente, che si oppone all’autentico sviluppo dell’economia mondiale, oggi possibile solo con un’evoluzione culturale che – ha detto Maggi – presuppone la crescita di operatori economici sempre più competenti non solo a livello tecnico, ma anche sul piano dell’etica e della responsabilità e della ricchezza in umanità. Il magistero della Chiesa troverà allora in essi interlocutori sensibili. Un “terreno fertile” – ha detto Barbaglia –, ben diverso dai “terreni inariditi” della cultura attuale, incapace di comprendere anche concetti fondamentali, come quello di “carità” che, dal significato originario di amore gratuito di Dio per l’uomo, è scaduto a valenze puramente socio-assistenziali. Ed è appunto a un progresso culturale e spirituale quello auspicato dalla Caritas in veritate, che – ha spiegato Zamagni – mira a innalzare il senso critico dell’opinione pubblica, evidenziando alcuni paradossi nel sistema economico mondiale, che ha visto crescere la produzione di beni e ricchezze, ma una crescente carenza nella loro equa distribuzione e un peggioramento degli “indici di felicità”. Frutto, secondo Benedetto XVI, di una cultura che non ha saputo armonizzare la ricerca del profitto con la tutela dell’uguaglianza sociale, la produzione di ricchezza con la realizzazione dell’uomo tramite il lavoro, l’attività finanziaria con il controllo delle istituzioni democratiche. Una realtà “dissociata” che ha bisogno di essere guarita. Come? Introducendo in economia il principio di fraternità – che si deve a san Francesco –, secondo cui “l’altro è un fratello mentre produco e non dopo”. Riscoprendo la dimensione la libertà, non come terreno per la competizione senza regole, ma come opportunità per la cooperazione. E, infine, perseguendo il bene comune. Perché il bene di ciascuno dipende da quello degli altri, e si vive stando con gli altri. |
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Audio:
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Video:
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18 mar 2010
Ciclo di Incontri:
Passio 2010
Stefano Zamagni
Eliana Baici ,
Davide Maggi ,
don Silvio Barbaglia ,
«Non solo i tradizionali principi dell’etica sociale, quali la trasparenza, l’onestà e la responsabilità, ma anche il principio di gratuità e la logica del dono come espressione della fraternità possono e devono trovare posto entro la normale attività economica». Con queste parole Benedetto XVI nella sua enciclica Caritas in Veritate – pubblicata nel giugno 2009 – indica la via per uscire dalle distorsioni del sistema economico mondiale, orientato alla ricerca esclusiva del profitto, di cui la crisi economica iniziata nel 2008 è sintomo evidente.
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