Descrizione evento:
NEL SEGNO DELLA FRATERNITÀ, IL FUTURO GLOBALE DELL’ECONOMIA E DELLA FINANZA
L’economista Stefano Zamagni a Novara spiega l’economia “vista” da Benedetto XVI
Leggi dal sito Internet del Vaticano l'Enciclica di Papa Benedetto XVI: Caritas in veritate
Alle 10.30, giovedì 18 marzo, presso l’Aula Magna dell’Università A. Avogadro (Novara, via Perrone)
«Non solo i tradizionali principi dell’etica sociale, quali la trasparenza, l’onestà e la responsabilità, ma anche il principio di gratuità e la logica del dono come espressione della fraternità possono e devono trovare posto entro la normale attività economica». Con queste parole Benedetto XVI nella sua enciclica Caritas in Veritate – pubblicata nel giugno 2009 – indica la via per uscire dalle distorsioni del sistema economico mondiale, orientato alla ricerca esclusiva del profitto, di cui la crisi economica iniziata nel 2008 è sintomo evidente. Ma è possibile coniugare la ricerca del profitto – ingrediente fondamentale dell’economia – con la logica del dono? E come può il mercato diventare portatore di valori di gratuità e strumento di fraternità? Sono alcuni interrogativi a cui intende dare risposta l’incontro dal titolo “Il futuro globale dell’economia e della finanza. Voci di speranza per nuove regole tra giustizia, libertà e fraternità. L’enciclica Caritas in Veritate al vaglio delle teorie economiche”, proposto al pubblico, nell’ambito di Passio 2010, giovedì 18 marzo alle 10.30, nell’Aula Magna dell’Università A. Avogadro (Novara, via Perrone) con la presenza straordinaria di Stefano Zamagni, docente di Economia all’università di Bologna – e consulente di Benedetto XVI per la stesura del testo della Caritas in Veritate –, insieme con Eliana Baici e Davide Maggi, docenti di Economia presso l’Università A. Avogadro, e il biblista don Silvio Barbaglia, intervistati dal giornalista Paolo Usellini. Un’occasione per riflettere sul futuro dell’economia e della finanza, alla luce del fenomeno della globalizzazione, con le sue conseguenze sul ruolo politico degli stati nazionali, sul potere delle multinazionali e sulla caduta progressiva della rete di tutele del lavoro dipendente, in nome di logiche concorrenziali sempre più spietate. E per acquisire strumenti critici e criteri di scelta, con cui rendere possibili nuove prospettive di sviluppo.