Documentazione evento:
APOCALISSE: E’ L’ORA DELL’ANTICRISTO
Quando tra il bene e il male è guerra, senza esclusione di colpi
“E un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e una corona di dodici stelle sul capo, era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto”. E’ l’immagine, piena di speranza, che inaugura il capitolo 12 dell’Apocalisse di Giovanni, letto e commentato dall’attrice Lucilla Giagnoni e dal biblista don Silvio Barbaglia domenica 14 marzo al Battistero di Novara, nel quarto incontro dedicato all’ultimo libro del Nuovo Testamento. Il nascituro rappresenta il Cristo, e la donna è la madre, Maria. Ma è anche metafora del popolo di Israele, chiamato a generare il Messia nel “travaglio” della sua storia, tormentata da sofferenze e persecuzioni. E un altro segno compare nel cielo: un drago rosso, con sette teste e dieci corna, pronto a divorare il bambino. E’ immagine del Male, dell’Antagonista che si oppone al disegno di Dio e alla salvezza degli uomini. Come il serpente che tentò Eva nell’Eden per separarla da Dio, e come il Satan che accusò Giobbe di fronte a Dio per mettere alla prova la sua fedeltà e la proverbiale “pazienza”. Ed è guerra nel cielo. Una guerra che oppone gli angeli fedeli a Dio, guidati da Michele contro il diavolo e i suoi angeli, che vengono sconfitti e cacciati dal cielo. Ma il male non si rassegna all’impotenza, e dopo il drago sconfitto, ecco apparire una bestia, che ne eredita la potenza e il trono. Colpita a morte, ritorna prodigiosamente in vita e prosegue nel compito di perseguitare gli uomini e allontanarli da Dio.. Con l’aiuto di una seconda bestia, che parla di essa e ad essa conduce gli uomini, perché l’adorino. Come in una sorta di “anti-trinità”, simmetrica, sul fronte del male, a quella della teologia cristiana. Dove il drago sta a Dio Padre, come la prima bestia sta al Figlio e l’altra allo Spirito Santo. Perché il Male cerca di sconfiggere il Bene copiandone le strategie. Per creare un ordine umano e sociale contrario al piano di Dio, in cui nessuno possa “comperare o vendere” se non è stato segnato in fronte o sulla mano destra con il suo marchio, o con il suo numero: 666. E’ il famoso numero dell’anti-Cristo, che Barbaglia spiega essere costruito a partire dai numeri 6 e 8, a parodia della creazione dell’uomo, della morte di Gesù e della sua risurrezione - avvenute nel sesto e nell’ottavo giorno della settimana del calendario ebraico. Prevarrà l’Anti-Cristo? Per scoprirlo, appuntamento al Battistero di Novara, domenica 21 marzo alle 21.15.