Un progetto di lettura e di interpretazione dell'intero testo dell'Apocalisse di san Giovanni. Un'operazione complessa e stimolante insieme, ambientata in un luogo suggestivo, il Battistero paleocristiano e romanico della Cattedrale di Novara che nel suo interno, a struttura ottagonale, simbolo di Cristo risorto, conserva affreschi che raffigurano cicli dell'Apocalisse.
La voce dell'attrice e interprete Lucilla Giagnoni offre all'ascolto di orecchie attente parole complesse e misteriose, appartenute alle comunità cristiane delle origini, sottoposte a prove e a persecuzioni. Queste sono parole di speranza, espresse in simboli, immagini e nozioni molto lontane dalla sensibilità dell'uomo contemporaneo.
Per questo, la lettura necessita di un ausilio nell'interpretazione e nella comprensione. Don Silvio Barbaglia, biblista, alternandosi con l'ascolto della lettura, offre alcune chiavi di comprensione affinché il testo misterioso dell'Apocalisse possa aprirsi e donarsi come acqua zampillante di speranza, acqua che scaturisce da una fontana che, nell'immagine, è sigillata. Un libro sigillato ma aperto come acqua che sgorga da una fonte. Acqua viva che nel racconto in simboli sgorga incessante e cristallina dalla Città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio: "Mi mostrò poi un fiume d'acqua viva limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello" (Ap 22,1).
Ogni appuntamento mette a tema tre capitoli dell'intero libro dell'Apocalisse.
Sette appuntamenti come sette sono le Chiese (Efeso; Smirne; Pergamo; Tiàtira; Sardi; Filadelfia; Laodicea), le stelle, i candelabri, i sigilli, le trombe, ecc... e, alla domenica sera, perché l'Apocalisse è rivelata al veggente Giovanni nel "giorno del Signore": "Io, Giovanni, vostro fratello e compagno nella tribolazione, nel regno e nella perseveranza in Gesù, mi trovavo nell’isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù. Fui preso dallo Spirito nel giorno del Signore..." (Ap 1,9-10). E le comunità cristiane delle origini si ritrovavano, con molta probabilità, la sera del primo giorno dopo il sabato, cioè la domenica, per condividere "la cena" nella memoria del Signore risorto.
Ecco che, in questo quadro spazio-temporale, viene offerto un ascolto guidato di uno dei libri più complessi di tutta la Sacra Scrittura; momenti ripresi e registrati con telecamere per permettere anche ad altri di potere venire a contatto con i contenuti e l'esperienza vissuta, in quel luogo e in quel tempo.