PASSIO 2010: LE SETTE PROCESSIONI DELL’APOCALISSE
Teatro, Sacra Scrittura, arte e architettura narrano il mistero pasquale

«È tutta l’umanità. E io che c’entro!?». È la domanda provocante con cui si apre lo spettacolo teatrale messo in scena da Gianni Dal Bello e don Pier Davide Guenzi venerdì a Novara, in piazza della Repubblica, davanti alla grande riproduzione del Giudizio Universale. Da sette chiese della città, sette processioni sono appena giunte in piazza, recando croci con i nomi delle sette Chiese dell’Apocalisse, accompagnate dalla lettura delle parole che il Cristo indirizza loro nell’ultimo libro del Nuovo Testamento. E grazie a Dal Bello e Guenzi il dipinto di Michelangelo prende vita e, con la sua ricca raffigurazione simbolica, diviene strumento per riflettere sul bisogno di salvezza che accomuna tutti gli uomini, e che trova risposta solo in Cristo, nella sua morte e risurrezione. Perché nessuno può salvarsi con le sue sole forze dal male incombente, nessuno può ascendere al cielo se non è unito a Cristo e partecipe, con gli altri uomini, della sua obbedienza fedele al Padre. Entrati in Duomo, la lettura del Vangelo della Passione fa riecheggiare il grido «nelle tue mani affido il mio spirito», con cui lui stesso, il Cristo, si consegna al Padre. «Tutto è compiuto», mormora infine Gesù, prima di esalare l’ultimo respiro. E l’assemblea si scioglie nel silenzio seguendo l’invito a transitare nel Battistero, in memoria del battesimo, il sacramento in cui ogni cristiano si immerge nella passione e morte di Cristo, per risorgere con lui a nuova vita. Sacra Scrittura, arte pittorica, teatro e architettura divengono così il “luogo” in cui rivivere la Passione e morte di Cristo, nell’attesa dell’alleluia pasquale.