27 mar 2010
Ente Promotore:
Comitato Venerdì Santo di Romagnano Sesia
Ciclo di Incontri:
Passio 2010
La Pasqua era, o doveva essere, una rinascita dell’intera comunità. Era un evento sociale. Ed è questa “voglia di comunità” che spinge allo sviluppo impetuoso del teatro sacro e dei rituali drammatici.
In questo contesto si affermò il cosiddetto teatro della pietà, un complesso di rappresentazioni iconiche, plastiche, paraliturgiche, devozionali e teatrali, che vanno dalla singola immagine dell’Amore (o imago pietatis, un Cristo morto che emerge dal sepolcro), fino alle grandiose Passioni e storie della salvezza dei Sacri Monti.
Spettacoli sacri, processioni, devozioni o rappresentazioni non si svolgono negli spazi, nei tempi, nei modi “universali” e simbolici della liturgia, ma nei luoghi, nei tempi, con le persone di una precisa realtà “locale”.
Il teatro della Passione è un teatro molto scandaloso, scomodo, urtante, perché mette in luce non il bene, ma il male, non la vita, ma la morte, non l’amore, ma il dolore, non l’ideale, ma il reale. Affronta la questione radicale di cos’è la vita e cos’è la morte.