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Resti del tempio di Artemide |
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Porta di Ercole |
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Via dei Cureti |
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Tempio di Adriano |
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Terme di scolastica |
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Via Arcadiana |
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Grande teatro |
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Chiesa di Maria Theotokos |
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Case sul pendio |
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Statua di Artemide |
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Dalla Basilica, vista dell'Agorà pubblica e, sullo sfondo, del Buleuterium |
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Biblioteca di Celso |
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Efeso. Una città di origini antichissime, fondata intorno al XIII secolo avanti Cristo sulla costa occidentale della penisola anatolica.
Grazie alla felice collocazione geografica, all’interno di un golfo naturale, il suo porto – oggi in disuso – diventa sede di intensi traffici commerciali.
Ma Efeso è importante anche per la presenza di un tempio dedicato ad Artemide, noto in tutto il Mediterraneo. Un edificio di cui oggi rimane ben poco, ma che, per l’eccezionale bellezza e grandezza, è considerato una delle sette meraviglie del mondo antico. In esso viene venerata - da tempo immemorabile - Artemide, la dea della fertilità, simboleggiata dalle molte mammelle che adornano il petto materno della sua immagine scultorea.
Dopo le guerre tra Greci e Persiani per il controllo della regione, Efeso è conquistata da Alessandro Magno, e passa infine al dominio romano.
È il periodo di massimo splendore di Efeso, visibile negli imponenti resti archeologici, che ci lasciano immaginare come dovette trovarla san Paolo, quando vi giunse nell’anno 53.
Nella valle tra i monti Pion e Coresso sorge la parte amministrativa della città, sede del potere romano, mentre a est troviamo la città commerciale. In essa spicca la biblioteca, una delle meglio conservate al mondo. L’architettura raffinata e la grandezza dell’edificio testimoniano l’importanza che in Efeso si dà alla cultura.
Le pietre che oggi vediamo possono darci solo una pallida idea della vita intensa e frenetica che animava questa metropoli dei tempi antichi, scelta dall’imperatore Ottaviano come capitale della provincia di Asia.
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