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 San Paolo: spiritualità e cultura
Un percorso di 8 incontri dedicato a San Paolo e alle sue Lettere alle comunità cristiane

E' qui presentata la documentazione degli incontri del ciclo "Giornate di spiritualità e cultura" de La Nuova Regaldi dell'anno 2008-2009 dedicate alla figura dell'apostolo Paolo e le sue comunità: "Dalla Lettera di San Paolo alla Diocesi di Novara..." . I cicli di incontri affrontano ciascuno in due relazioni, seguite da dibattito, i nodi centrali della predicazione paolina, puntando a raggiungere un profilo corretto di comprensione del difficile pensiero paolino e riproporlo nelle attuali categorie culturali ed ecclesiali.

Dopo la parte dedicata alla vocazione di Saulo del primo incontro, si entra nel merito dei contenuti teologici delle lettere scritte alle Sette chiese paoline:
la lettera ai Romani, le due ai Corinti, la lettera ai Galati, quella agli Efesini, ai Filippesi, ai Colossesi e le due ai Tessalonicesi.



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Sono stati trovati 3 documenti
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26 ott 2008
Ciclo di incontri: Dalla Lettera di san Paolo alla Diocesi di Novara...

DAMASCO - Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? (At 9,4) apri file pdf

don Silvio Barbaglia

A pochi anni dalla morte e risurrezione, la via di Cristo non si è ancora configurata come una nuova religione, ma uno dei giudaismi, insieme con quelli di lingua aramaica e greca attestati a Gerusalemme. Una setta giudaica che resiste alla morte del suo fondatore e – unica fra tutte –proclama il compimento dell’attesa messianica di Israele. Un annuncio che minaccia di sovvertire la fede ereditata dai padri, e va quindi combattuta, in particolare a Damasco, città che, nella letteratura giudaica coeva, ha assunto il valore simbolico di punto di origine e di compimento del cammino storico di Israele. Saulo si fa carico del compito di repressione, spinto dalla fedeltà a Dio. Ma nel cammino, incontra Cristo risorto. Lui, Saulo, l’”inviato”, è chiamato da Cristo a divenire suo inviato. In Cristo dopo tre giorni di tenebre torna alla luce della vita, ricevendo il dono dello Spirito. L’inconfessata paura di Dio e le resistenze e le difese che anche un Fariseo pone a Dio, facendosi scudo della sua stessa osservanza scrupolosa della Legge, si infrangono in Saulo di fronte all’amore di Cristo, che è morto per lui, lo abbraccia dalla croce, non lo abbandona e lo coinvolge. Come Isaia, Saulo risponde consapevolmente alla chiamata, annunciando Cristo ai Giudei. Ma presto scopre che la sua autentica missione è quella rivolta ai pagani; un compito difficile, che non ha scelto, ma a cui si sente chiamato, come Geremia. Nelle avversità patite per il Vangelo, che lo torturano come una spina nella carne, Cristo è il suo unico conforto e la sua forza.

16 nov 2008
Ciclo di incontri: Dalla Lettera di san Paolo alla Diocesi di Novara...

ROMA - Sono pronto a predicare il Vangelo anche a voi di Roma: io infatti non mi vergogno del Vangelo (Rm 1,15-16) apri file pdf

don Silvio Barbaglia

La Lettera ai Romani è stata sovente incompresa nella sua autentica portata, anche a motivo di traduzioni non appropriate del testo originale greco. Una sua lettura più accurata consente un’interpretazione di alcuni passi critici, che risultano più coerenti con l’argomentare complessivo di san Paolo e fanno emergere con maggiore evidenza la salvezza donata in Cristo come autentico compimento della Torah donata a Mosè. La potenza di Dio così si manifesta non nel Vangelo – il lieto annunzio dell’apostolo (Rm 1,16) –, ma in colui che crede, per la sua salvezza; e la salvezza è data non per la fede “in” Gesù Cristo, ma per la fede “di” Gesù Cristo, il primo dei salvati, che siamo chiamati a imitare per credere nel Padre, grazie all’azione dello Spirito che Dio ci ha donato. Fede e opere delle fede sono inseparabili nella persona di Cristo e nella tradizione ebraica, e appaiono inseparabili anche nel pensiero di san Paolo. La separazione tra fede e opere, storica, storico tema di contesa teologica tra Cattolici e Protestanti, non sembra fondata sul testo della Lettera ai Romani, ma frutto di una sua interpretazione erronea.
10 mag 2009
Ciclo di incontri: Dalla Lettera di san Paolo alla Diocesi di Novara...

TESSALONICA - Esaminate ogni cosa e trattenete ciò che è buono (1Ts 5,21) apri file pdf

don Silvio Barbaglia

Cosa ne sarà di questa vita, dopo la morte? Ai cristiani i Tessalonica Paolo annuncia che diverremo simili a Cristo, quando egli tornerà. La speranza della vita oltre la morte, nata nei tempi della persecuzione maccabaica e accolta dalla spiritualità farisaica – in cui Paolo si è formato – giunge in Cristo al compimento, e la risurrezione sarà vissuta da ogni uomo, al suo ritorno. E Cristo tornerà quando il Vangelo sarà stato predicato a tutte le genti, e la Chiesa vivrà in piena fedeltà a Dio. Allora anche Israele si convertirà, e il male si separerà nettamente dal bene, emergendo in tutta la sua perversità, non più come zizzania mescolata al grano buono, ma con il volto riconoscibile dell’anti-Cristo, del male radicale. Allora Cristo verrà, per giudicare i seguaci del male e chiamare i santi – sia morti che viventi – a vita nuova. Cristo verrà presto, perché Paolo spera che presto il Vangelo giungerà agli estremi confini della terra. Ma prigioniero a Roma, e vicino alla morte, Paolo intuirà che il compito di annuncio, che lascia ai suoi migliori collaboratori, sarà ancora molto lungo.

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26 ott 2008
Ciclo di incontri: Dalla Lettera di san Paolo alla Diocesi di Novara...

DAMASCO - Prima domenica di spiritualità e cultura(01) ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Per giungere al cuore della vicenda che ha trasformato la vita di Saulo di Tarso è necessario entrare in contatto con il contesto storico, sociale, religioso e amministrativo della società giudaica ai tempi di Gesù. Questo ha permesso di collocare la figura di Saulo entro una prospettiva di stretto e fervente osservante della Torah. Saulo si dirige verso Damasco, città che riassume su di sé una serie di significati legati alle attese messianiche e lì avviene l'incontro che gli ribalta la vita.


26 ott 2008
Ciclo di incontri: Dalla Lettera di san Paolo alla Diocesi di Novara...

DAMASCO - Prima domenica di spiritualità e cultura(02) ascolta audio

don Silvio Barbaglia

La ripresa del tema ha richiesto di entrare sempre più nel vivo dell'esperienza che ha toccato la figura di Saulo nel volere perseguitare i seguaci di Gesù a Damasco. Che cosa è avvenuto in lui, cosa ha compreso da quell'incontro, che cosa è cambiato da quel momento? Anche 2Cor 12 aiuta a comprendere qualcosa di particolarmente intimo della spiritualità e della mistica di san Paolo: la spina nella carne intesa non tanto come debolezza umana, quanto come prova nelle persecuzioni a causa di Cristo.


16 nov 2008
Ciclo di incontri: Dalla Lettera di san Paolo alla Diocesi di Novara...

ROMA - Sono pronto a predicare il Vangelo anche a voi di Roma: io infatti non mi vergogno del Vangelo (Rm 1,15-16) ascolta audio

don Silvio Barbaglia

La Lettera ai Romani è stata sovente incompresa nella sua autentica portata, anche a motivo di traduzioni non appropriate del testo originale greco. Una sua lettura più accurata consente un’interpretazione di alcuni passi critici, che risultano più coerenti con l’argomentare complessivo di san Paolo e fanno emergere con maggiore evidenza la salvezza donata in Cristo come autentico compimento della Torah donata a Mosè. La potenza di Dio così si manifesta non nel Vangelo – il lieto annunzio dell’apostolo (Rm 1,16) –, ma in colui che crede, per la sua salvezza; e la salvezza è data non per la fede “in” Gesù Cristo, ma per la fede “di” Gesù Cristo, il primo dei salvati, che siamo chiamati a imitare per credere nel Padre, grazie all’azione dello Spirito che Dio ci ha donato. Fede e opere delle fede sono inseparabili nella persona di Cristo e nella tradizione ebraica, e appaiono inseparabili anche nel pensiero di san Paolo. La separazione tra fede e opere, storica, storico tema di contesa teologica tra Cattolici e Protestanti, non sembra fondata sul testo della Lettera ai Romani, ma frutto di una sua interpretazione erronea.
14 dic 2008
Ciclo di incontri: Dalla Lettera di san Paolo alla Diocesi di Novara...

CORINTO - Terza domenica di spitualità e cultura (02) ascolta audio

don Silvio Barbaglia

Don Silvio Barbaglia nel presentare i contenuti delle lettere di san Paolo apostolo ai Corinti si sofferma anzitutto sul contesto storico, sociale, economico e culturale rappresentato dalla metropoli di Corinto. I dati a nostra disposizione permettono di preparare bene il terreno per la comprensione dei molteplici problemi affrontati dall'apostolo Paolo.
Questa prima parte della presentazione offre dunque i dati relativi al contesto per approdare ad introdurre il problema delle divisioni nella Chiesa di Corinto (1Cor 1ss.).


14 dic 2008
Ciclo di incontri: Dalla Lettera di san Paolo alla Diocesi di Novara...

CORINTO - Terza domenica di spitualità e cultura (03) ascolta audio

don Silvio Barbaglia

La seconda parte della relazione sulla comunità di Corinto ha preso in considerazione -secondo una lectio cursiva del testo- i vari problemi presentati lungo la lettera: dalle divisioni nella comunità, alla teoria relativa alle relazioni sessuali tra casi di incesto e prostituzione, per far emergere una visione antropologica fondata sulla "persona" piuttosto che sulla coppia, alla luce di Cristo; da qui la riflessione sul matrimonio e verginità. Anche le problematiche relative ai tribunali e alle carni immolate agli idoli, per giungere al giudizio sulla partecipazione alla Cena del Signore. Tutta la riflessione preparare anche la comprensione dei carismi, ministeri e operazioni nella comunità di Corinto. E una luce nuova emerge sul testo più noto della prima lettera, l'nno all'Amore.


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26 ott 2008
Ciclo di incontri: Dalla Lettera di san Paolo alla Diocesi di Novara...

DAMASCO - Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? (At 9,4) guarda il video

don Silvio Barbaglia

A pochi anni dalla morte e risurrezione, la via di Cristo non si è ancora configurata come una nuova religione, ma uno dei giudaismi, insieme con quelli di lingua aramaica e greca attestati a Gerusalemme. Una setta giudaica che resiste alla morte del suo fondatore e – unica fra tutte –proclama il compimento dell’attesa messianica di Israele. Un annuncio che minaccia di sovvertire la fede ereditata dai padri, e va quindi combattuta, in particolare a Damasco, città che, nella letteratura giudaica coeva, ha assunto il valore simbolico di punto di origine e di compimento del cammino storico di Israele. Saulo si fa carico del compito di repressione, spinto dalla fedeltà a Dio. Ma nel cammino, incontra Cristo risorto. Lui, Saulo, l’”inviato”, è chiamato da Cristo a divenire suo inviato. In Cristo dopo tre giorni di tenebre torna alla luce della vita, ricevendo il dono dello Spirito. L’inconfessata paura di Dio e le resistenze e le difese che anche un Fariseo pone a Dio, facendosi scudo della sua stessa osservanza scrupolosa della Legge, si infrangono in Saulo di fronte all’amore di Cristo, che è morto per lui, lo abbraccia dalla croce, non lo abbandona e lo coinvolge. Come Isaia, Saulo risponde consapevolmente alla chiamata, annunciando Cristo ai Giudei. Ma presto scopre che la sua autentica missione è quella rivolta ai pagani; un compito difficile, che non ha scelto, ma a cui si sente chiamato, come Geremia. Nelle avversità patite per il Vangelo, che lo torturano come una spina nella carne, Cristo è il suo unico conforto e la sua forza.


16 nov 2008
Ciclo di incontri: Dalla Lettera di san Paolo alla Diocesi di Novara...

ROMA - Sono pronto a predicare il Vangelo anche a voi di Roma: io infatti non mi vergogno del Vangelo (Rm 1,15-16) guarda il video

don Silvio Barbaglia

La Lettera ai Romani è stata sovente incompresa nella sua autentica portata, anche a motivo di traduzioni non appropriate del testo originale greco. Una sua lettura più accurata consente un’interpretazione di alcuni passi critici, che risultano più coerenti con l’argomentare complessivo di san Paolo e fanno emergere con maggiore evidenza la salvezza donata in Cristo come autentico compimento della Torah donata a Mosè. La potenza di Dio così si manifesta non nel Vangelo – il lieto annunzio dell’apostolo (Rm 1,16) –, ma in colui che crede, per la sua salvezza; e la salvezza è data non per la fede “in” Gesù Cristo, ma per la fede “di” Gesù Cristo, il primo dei salvati, che siamo chiamati a imitare per credere nel Padre, grazie all’azione dello Spirito che Dio ci ha donato. Fede e opere delle fede sono inseparabili nella persona di Cristo e nella tradizione ebraica, e appaiono inseparabili anche nel pensiero di san Paolo. La separazione tra fede e opere, storica, storico tema di contesa teologica tra Cattolici e Protestanti, non sembra fondata sul testo della Lettera ai Romani, ma frutto di una sua interpretazione erronea.
15 feb 2009
Ciclo di incontri: Dalla Lettera di san Paolo alla Diocesi di Novara...

EFESO - Voi non siete più stranieri né ospiti, ma concittadini dei santi e familiari di Dio guarda il video

don Silvio Barbaglia

Efeso, capitale della Provincia romana d’Asia, crocevia di culture e luogo di pellegrinaggio pagano con il grande tempio di Artemide, è la meta della quinta domenica del percorso di spiritualità e cultura dedicato a san Paolo, organizzato da La Nuova Regaldi.
Don Silvio Barbaglia, dalla parrocchia di San Marco di Borgomanero, ha idealmente aperto una finestra su uno dei luoghi strategici per la predicazione di Paolo di Tarso e la diffusione del nascente cristianesimo. Uno sguardo possibile grazie alla testimonianza degli Atti degli Apostoli, resa più vivida dalle immagini che scorrono su uno schermo: le vestigia dell’antica Efeso, anticipazione dell’ottava puntata del documentario Saul2000 Ripartire da Damasco.


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