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Ermeneutica ed esegesi biblica |
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Cicli di lettura della Bibbia
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Viene fornita di seguito tutta la documentazione presente nel sito relativa ai testi, ai files audio e ai video prodotti per le lezioni dei cicli di incontri del progetto "Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale" tenuti dal prof. don Silvio Barbaglia, docente di scienze bibliche.
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Sono stati trovati 73 documenti
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14 ott 2003
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
È illustrata la peculiarità del corso biblico ed evidenziata la complessità del problema dei testi del nuovo testamento: il passaggio dalla tradizione orale a quella scritta, la molteplicità dei testi scritti, la canonicità dei testi e la loro traduzione nelle lingue moderne.
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06 feb 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Mosè sceglie tre gli anziani settanta (o settantadue?) collaboratori, e tra mormorazioni di popolo e nella famiglia di Mosè, gli Israeliti si avviciniamo alla terra santa, in cui non possono entrare perché, per il timore dei giganti che la abitano, vacilla la loro fiducia in Dio.
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13 feb 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Un intermezzo nella narrazione, dedicato ai sacrifici, è occasione per riflettere sul senso dellofferta delle primizie a Dio e sulla sacralità del sabato. La ribellione dei Leviti che vogliono sottrarre a Mosè e ad Aronne le sue prerogative evidenzia la consacrazione sacerdotale di cui Aronne e i suoi figli sono destinatari e il ruolo di mediazione del sommo sacerdote, che assume su di sé i peccati del popolo nellespiazione dello Yom Kippur ed è usato nelle Lettera ai Romani come chiave di lettura della missione salvifica di Cristo.
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20 feb 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Continuano le mormorazioni nel deserto, e tra esse appaiono episodi emblematici: la roccia percossa da Mosè contrariamente al comando di Jhwh che ordinava di parlarle per farne scaturire acqua, i serpenti – simboli delle divinità dell’Egitto rimpianto – che danno morte e da cui ci si salva guardando al serpente di bronzo innalzato da Mosè, le benedizioni di Balaam che predice il futuro di Israele e della dinastia davidica.
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06 mar 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Si mette in evidenza il problema dei matrimoni misti con donne di Moab e Madian legati all’idea di idolatria. Il tema del "Dio violento" più volte evidenziato emerge con urgenza nella parte finale del libro, laddove troviamo anche un’analessi a forma di riassunto di tutte le tappe di attraversamento del deserto raccolta da Mosè. Il territorio della conquista è diviso tra le dodici tribù, mentre la parte garantita alla tribù di Levi è costituita dalle quarantadue città dei leviti e dalle sei le città di rifugio o d'asilo per gli omicidi involontari
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17 apr 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Si forniscono indicazioni bibliografiche e elementi relativi alla datazione, al luogo di scrittura e al lessico del Vangelo, per dedicarsi infine al problema relativo all’autore del testo, che non sarebbe da identificare con Giovanni figlio di Zebedeo, ma sarebbe un membro dell’aristocrazia sacerdotale di Gerusalemme, segretamente discepolo di Gesù e unitosi al gruppo dei discepoli in seguito alla sua morte e risurrezione.
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24 apr 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Si tracciano gli elementi fondamentali per un’esegesi del Vangelo che ne faccia emergere i significati più profondi senza perdere il senso primo. Il Vangelo diventa così istruttivo, intuito nella sua stessa modalità narrativa, della fede cristiana, che procede dai segni visibili per intuire l’invisibile. Si interpreta poi il Prologo del Vangelo situandolo nel contesto di una lettura del primo capitolo della Genesi effettuata secondo la tradizione ebraica. Emerge così chiara l’identità delle espressioni Logos (verbo), phos (luce) e zoè (vita) riferite alla persona di Cristo, che nella sua persona e nell’incarnazione inaugura una nuova alleanza di Dio con l’umanità che porta a compimento e risignifica la storia precedente e il futuro.
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08 mag 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Alla notizia della malattia di Lazzaro, Gesù mostra una distanza rispetto al normale modo di sentire e manifestare gli affetti e l’amicizia che elabora una riflessione sulla malattia e sulla morte tesa a risignificarle profondamente, alla luce della salvezza. Gesù si mette in sintonia con il pianto e il dolore umano, un pianto di Dio per la sofferenza dell’uomo, dell’amico che ha come sfondo la gioia del mattino di Pasqua, una gioia che non è sentimento fondato antropologicamente, ma è connotata teologicamente; il dolore umano purificato non è un vicolo cieco, privo di uscita, ma acquista un nuovo senso. La comunità giovannea, perseguitata, è così invitata a guardare oltre le difficoltà della vita per sperare nella vita fondata sulla fede in Cristo, che è resurrezione e vita, una vita “per sempre” che già ora è comunicata a chi crede. La resurrezione di Lazzaro inaugura i tempi messianici salutati dalla folla che accoglie Gesù in Gerusalemme al grido dell’Hosanna, e acuisce il desiderio dei capi di uccidere Gesù e con lui Lazzaro stesso.
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15 mag 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Si elabora una teoria del “discepolo che Gesù amava” nel Vangelo secondo Giovanni, questione molto complessa e discussa. Si passano in rassegna i passi che presentano la sua figura. Il discepolo che Gesù amava appare nel capitolo 13 del Vangelo di Giovanni, con tratti che appaiono la rielaborazione della figura di Lazzaro di Betania e che vanno definendo la figura esemplare del discepolo, in cui ogni membro della comunità giovannea è chiamato a identificarsi. Lui, passato grazie a Gesù dalla morte alla vita, è indissolubilmente legato a Gesù e partecipe del suo destino, ed è capace di leggere i segni della storia grazie all’intimo legame con il Signore. Lui, ai piedi della croce, viene indicato alla comunità – l’Israele della promessa – come il modello del discepolato, e a lui la comunità è presentata come madre. Lui riceve lo Spirito nella sua prima effusione, dall’acqua e dal sangue del Crocifisso, e viene alla fede pur senza aver visto il Risorto, ma avendone visto le bende a terra nel sepolcro. Lui, e con lui l’intera comunità, è chiamato a seguire il Signore finché egli venga e a testimoniare nel mondo la sua resurrezione che ha sperimentato rinnovata nel battesimo.
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22 mag 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Il discorso di Gesù dei capitoli 13 e 16, con la preghiera del capitolo 17, prepara la comprensione del racconto della passione, morte e risurrezione di Gesù. Ascolto, fede, obbedienza ai comandamenti e amore sono configurati come un tutt’uno – conformemente alla mentalità biblica – in cui la comunità dei discepoli diventa profondamente solidale con Gesù nella sua unione al Padre. Il camminare nella giustizia sulle orme del Giusto e la fedeltà incondizionata a Dio portano alla vera vita e alla pace, come esuberanza di vita data da Dio e non dal mondo.
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29 mag 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Il discepolo amato, Pietro e gli altri discepoli, Tommaso e Maria Maddalena: figure diverse che illustrano modalità diverse di venire alla fede, dono del Risorto. Il discepolo amato crede vedendo i segni nel sepolcro. Pietro e gli altri credono vedendo Gesù che appare loro la sera e dona loro lo Spirito. Tommaso riceve la fede e attinge lo Spirito alla sua stessa fonte, le piaghe del Signore. Maria Maddalena è figura di Israele, che si pone alla ricerca del Signore, come Eva che cerca il nuovo Adamo nel giardino del sepolcro, custodito dai cherubini, che rimanda al giardino di Eden e al Santo dei Santi. La storia di Israele e dell’umanità intera riparte dalle origini, in fedeltà piena al Signore, liberata dall’insidia del legame con gli idoli.
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06 nov 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Il Libro dei Giubilei è presentato nella sua genesi, probabilmente riconducibile alla comunità essena, e nella sua ossatura fondamentale, in cui il tempo cronologico assume significato teologico, volto a narrare la salvezza offerta da Dio attraverso un computo degli anni retto da una logica perfetta, basata sul Calendario dei sabati. Si leggono il primo e gli ultimi tre capitoli del libro per cogliere come la storia narrata da Genesi, Esodo, Levitio e Numeri sia ripensata e ridetta in questa teologia del tempo.
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13 nov 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
L’angelo della presenza racconta a Mosè gli avvenimenti operati da Dio nei primi sette giorni del mondo. Il racconto che, in Genesi, dice la liberazione dalla minaccia di morte è riletto due secoli dopo, nel libro dei Giubilei, in prospettiva creazionistica, facendo emergere un esplicito tessuto numerico che spiega il senso della narrazione, aiutando a prendere coscienza della pregnanza teologica degli spazi, dei tempi e dei numeri, detti o celati nella Sacra scrittura e consegnati ai lettori come chiave per una corretta interpretazione dei testi.
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20 nov 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Il “secondo racconto della creazione”, nella rilettura midrashica dal libro dei Giubilei, è scandito da tempi simbolici che vedono la “costruzione” di Eva dal fianco di Adamo e l’ingresso nel giardino di Eden, il luogo sacro in cui si entra dopo la purificazione rituale, per rendere servizio a Dio, come si fa nel tempio. Il serpente, simbolo degli idoli cananaici, in cui Israele è tentato di cercare l’origine della vita, seduce la donna, inducendola a mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male, rappresentato dal fico, simbolo dalla Torah, che l’uomo non può conquistare da sé, ma deve ricevere da Dio. L’uomo, l’israelita, consapevole del bene e del male, si copre le pudende, sacre alla trasmissione della vita, a differenza degli animali e dei pagani, che non conoscono la Torah.
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04 dic 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Genesi e il libro dei Giubilei presentano la storia di Caino, Abele e i patriarchi fino a Noè confermandosi a vicenda nel presentare la linea peccaminosa di Caino e la discendenza di Set, vicino a Dio. Caino si allontana da Dio, rifiutandogli le primizie della terra, non riconoscendo nel fratello – che uccide – il volto di Dio e fondando la sua sicurezza nella città che costruisce in alternativa all’affidamento a Dio. Set, il terzogenito che succede ad Abele, inaugura la discendenza fedele a Dio, che culmina, tramite Iared, in Enoch – destinatario dei segreti del cielo, rivelato dagli angeli della presenza – che viene attirato verso Dio, cioè nel giardino di Eden, il luogo santo, Gerusalemme, dove sorge il Tempio. Nasce infine Noè, che prosegue la generazione di Set dopo lo sterminio del Diluvio, che elimina dalla terra la generazione perversa di Caino, morto “lapidato” dalle pietre della sua casa-città.
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11 dic 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
I figli degli dei, ribelli a Dio, scendono sulla terra per portarvi il male, unendosi sessualmente alle figlie degli uomini. Un’unione sessuale diversa da quella tra uomo e donna, benedetta da Dio, per riprodurre nei figli l’immagine di Dio creatore. Da essa hanno origine i giganti, che diffondono male e morte sulla terra, prima di essere incatenati nello Sceol. Dio si pente del suo atto di creazione, a motivo del male radicale che si è impossessato degli esseri di carne, e il cosmo è sconvolto da un atto di de-creazione, in cui le acque sopra al cielo e quelle degli abissi si ricongiungono a ripristinare il caos iniziale. Una sorta di purificazione – scandita dalle date del calendario dei sabati –, che purifica il creato, come il battesimo salva l’uomo dal male radicale. Discese le acque, il sacrificio di Noè, sintesi degli atti sacrificali del tempio di Gerusalemme, effonde profumo gradito a Dio, che promette di non far mai più tornare il diluvio sulla terra e ripristina la creazione riaffermando la scansione temporale di giorno e notte e delle stagioni. Si esprime il precetto di non mangiare il sangue, simbolo di vita, e si introducono la festa delle Settimane e dello Jom Kippur. Ma gli uomini – si predice – mangeranno sangue, e dimenticheranno di celebrare le feste, che scandiscono la vita dell’uomo nel tempo di Dio, per seguire gli idoli cananei.
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18 dic 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Nel flusso delle generazioni, simbolo della vita che si trasmette dalle origini all’eternità, che organizzano la temporalità e la geografia della narrazione biblica, incontriamo i figli di Noè. Sem, il figlio benedetto, riceve in eredità Eden, identificato con Gerusalemme, e darà origine al popolo di Israele, che rappresenta il volto di Dio nella storia. Cam, il figlio maledetto per avere profanato la nudità del padre, dà origine ai popoli dell’Egitto e di Canaan e di Babele-Babilonia, una discendenza segnata dal male. Nimrod sarà re di Babele, la città i cui costruttori, allontanatisi da Dio, cercano di salire al cielo con una torre edificata dalle loro mani. Il progetto ha come esito la confusione delle lingue, che dice la crisi delle relazioni tra gli uomini generata dalla relazione degli uomini con il male. Canaan attratto dalla terra tra il Giordano e il mare – la Palestina – la sottrae ingiustamente a Sem, attirandosi così una maledizione.
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08 gen 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Deuteronomio, il titolo greco del libro, si riferisce al duplicato della legge, che in un passo del libro si dice il futuro re di Israele dovrà far eseguire e custodire nel suo palazzo; una custodia non “statica”, ma vitale, come è suggerito dal dinamismo intrinseco nella parola ebraica shana e nella scrittura stessa consonantica ebraica, che richiede che il testo sia letto ad alta voce e la parola diventi vita nel cuore di chi la legge. Il titolo ebraico “discorsi” pone l’accento sulla parola, pronunciata da Dio e riproposta da Mosè, in un atto di rielaborazione nella fedeltà. La “deuterosi”, lettura che rinnova la comprensione del testo con operazione di interpretazione creativa, è riconosciuta come una delle caratteristiche saliente del libro, come la struttura del testo, articolato in grandi discorsi, che predominano quantitativamente sui brevi frammenti di narrazione, che ne forniscono però l’insostituibile chiave di lettura.
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15 gen 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
In un sesto giorno della settimana, giorno che rimanda alla creazione dell’uomo e al rinnovamento della creazione nel grande perdono dello Yom Kippur, alle pendici del Monte Nebo, da cui si contempla la terra promessa da Dio, Mosè si rivolge al popolo, alla seconda generazione che metterà in pratica le parole ascoltate dai padri, riassumendo, nel suo primo discorso, la storia che li ha condotti fin lì. Mosè poi si rivolge al popolo facendo sintesi e memoria della Legge ricevuta. Il decalogo – la parola pronunciata da Dio e scritta dal suo dito – è ridetta con nuove parole, nella logica della deuterosi reinterpretante, affermando l’amore di un Dio, innamorato e geloso del suo popolo, che lo vuole salvare dalle tentazioni degli idoli, che conducono alla morte, l’odio della vita, punita nelle generazioni future, per invitarlo nella via della vita, che procura una benedizione eterna.
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29 gen 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Il nome di Dio, consegnato a Mosè sull’Oreb, esprime la sua identità e la relazione di alleanza tra lui e il suo popolo: l’uomo non può invocarlo al di fuori di questa alleanza, sarebbe ridurlo a sé stesso e strumentalizzarlo. Il rispetto del sabato richiama alla necessità che l’uomo dedichi a Dio il giorno che gli appartiene, astenendosi dalla sue attività, consapevole che la storia del mondo è affidata a Dio, che la sostiene, fedele alla sua alleanza, anche quando l’uomo non lavora; l’uomo lavorerà negli altri sei giorni con le sue braccia, prestate a Dio perché continui la sua opera di creazione del mondo. Onorare il padre e la madre è onorare la vita come dono ricevuto da Dio; per questo è premessa per il futuro della propria vita nel paese che Dio donerà al popolo. L’adulterio e il rubare le proprietà altrui sono il frutto del desiderare ciò che appartiene all’altro uomo, una spinta ad appropriarsi di tutto quasi a voler essere onnipotente, facendo di sé stessi il Dio della propria vita. Le dieci parole, rivolte al popolo tutto, interpellano innanzitutto la responsabilità della linea maschile, per la sua rilevanza nell’organizzazione sociale.
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19 feb 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Nel terzo discorso di Mosè, l’autore del Deuteronomio anticipa la storia di Israele. Prima ancora di entrare nella terra promessa, le imprecazioni contro il tradimento dell’alleanza con il Signore mostrano la rovina che ad essa seguirà nella storia del popolo. Israele sarà in grado di seguire la Legge di Dio solo quando questa verrà scritta nel cuore, l’organo del corpo che dice l’adesione radicale alla Legge, che dovrà essere circonciso, a indicare Dio come la fonte della vita, come per la circoncisione del membro maschile. Dio allora benedirà il popolo con lo shalom, e radunerà attorno a sé tutta l’umanità. La vita sta nel seguire Dio, la morte nell’allontanarsi da lui per seguire gli idoli, che rappresentano la religione ridotta alla ricerca della sicurezza della pagnotta quotidiana: una sfida micidiale per un popolo, portato – come tutti – all’attaccamento morboso alle sicurezze sempre cercate dall’uomo.
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15 apr 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Atti degli Apostoli, o meglio “azioni di apostoli”: questo è il titolo più indicato per il libro, che si pone in diretta continuità con il Vangelo secondo Luca. Si tratta infatti di cogliere la dinamica in divenire di azioni di apostoli, intesi in senso più ampio rispetto ai soli Dodici, che sono destinate a proseguire e a rinnovarsi in tutta la storia futura della Chiesa, grazie a nuove effusioni dello Spirito Santo, che perpetua l’azione di Dio nel mondo. Lo Spirito Santo ha in questo libro ruolo di grande protagonista, e, come nel terzo Vangelo, è il regista delle azioni degli uomini che rende presente nella storia il piano di Dio – che si esplica dall’antica alla nuova alleanza – e diviene in Gesù il principio che rinnova profondamente la creazione. Comunicato alla Chiesa, lo Spirito costituisce, come nel battesimo di Gesù, il motore che dà nuovo impulso alla storia, e guida l’azione della Chiesa precorrendo l’opera degli apostoli e continuando a discendere sugli uomini.
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22 apr 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Pentecoste è il giorno in cui Israele riceve da Dio, sul Sinai, il dono della Torah, la Parola di Dio. È giorno di sapore escatologico, perché rappresenta, nel microcosmo di un anno, la tensione del compimento del 49 (7 per 7) sul 50° giorno dopo la Pasqua, a similitudine dei 49 anni che tendono al compimento nell’anno giubilare, da cui la storia di Israele riparte. Ed è giorno che richiama, per antilogia Babele, Babilonia distruttrice di Gerusalemme e sua antitesi, in cui l’unica lingua allora parlata dall’uomo, la lingua di Dio, si divide, nel giorno “diabolico” in cui l’uomo cerca proditoriamente di sfidare Dio rubandogli il cielo. Nel giorno escatologico, predice Isaia, Tutti i popoli saliranno al monte del Signore, da cui uscirà la sua Parola, e in essa troveranno concordia e pace. Pentecoste si trova a confluenza di questi testi, come loro rilettura midrashica, e corrisponde al giorno escatologico, compimento della nuova Pasqua, giorno in cui la Parola di Dio si comunica a Israele, rappresentato dai 12 apostoli, come soffio nuovo di Dio che li rende nuove creature. In un contesto tipico di teofania, con rombo di vento gagliardo, sui 12 si posano lingue (richiamo alla Parola) come fuoco (richiamo alla manifestazione di Dio a Mosè nel roveto ardente), ricevono il nuovo soffio divino, e tornano a parlare nella lingua di Dio, che è compresa dagli altri uomini che, pur parlando i dialetti divisi degli uomini, sono aperti ad udire la Parola. Gli apostoli così pronti per portare l’annuncio a tutte le genti, inaugurando la missione della Chiesa, nuovo Israele.
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06 mag 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
L’episodio dell’uccisione di Stefano fa da spartiacque verso un nuovo versante di narrazione che si occupa di una persecuzione contro la Chiesa, una sorta di azione disciplinare interna, con vari livelli e intensità, per rimettere ordine nel giudaismo agitato dai fermenti cristiani. I cristiani di matrice giudeo-ellenistica, fuggiti da Gerusalemme, evangelizzano però altrove, come Filippo in Samaria, ma sotto il controllo dell’apostolato di matrice aramaica, rappresentato da Pietro e Giovanni. Filippo, alter Christus, agisce con l’eunuco etiope interpretando le scritture, come Cristo ha fatto con i discepoli di Emmaus, e viene sottratto alla sua vista dopo che questi è stato battezzato. La “telecamera” lascia Filippo a Cesarea, per concentrarsi sulla via che conduce a Damasco, città con significato eziologico ed escatologico nella storia di Israele, in cui la predicazione cristiana assume perciò contorni molto destabilizzanti per il giudaismo tradizionale che sono visti con grave preoccupazione dal Sinedrio di Gerusalemme.
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20 mag 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Saulo è inviato in missione dalla comunità di Antiochia, in un contesto di vocazione guidata dallo Spirito Santo. La missione inizia, simbolicamente, con l’incontro con il proconsole Paolo, un pagano conteso tra il mago Bar-Iesu, rappresentante di un falso profetismo giudaico, e il giudaismo cristiano di Saulo, autenticamente profetico, conforme alla parola di Dio, che ha inevitabilmente la meglio su un paganesimo, che si mostra aperto all’accoglienza del Vangelo, mentre Bar-Iesu, simbolo del giudaismo, finisce con il brancolare nelle tenebre della ciecità. Saulo è chiamato da ora in poi Paolo, come a suggerire il compiersi della sua vocazione ad essere apostolo dei pagani. La visita ad Atene vede Paolo alle prese con i massimi vertici della religione e della cultura greca, a cui si accosta con intelligenza e competenza, smontando il sistema, in cui si insinua come un virus a partire dall’ara al dio ignoto. Ma Dio non accetta sacrifici, non è opera delle mani dell’uomo, ma il suo volto si trova in quelli degli uomini, creati a sua immagine, e chiamati a unificarsi nell’unico Dio, che ha resuscitato dalla morte l’uomo nuovo. Parole chiare e senza sconti, che ottengono il triplice effetto tipico della predicazione di Paolo: la divisione della platea in oppositori, dubbiosi e coloro che accolgono, tra i quali vi è nientemeno che uno dei membri dell’Areopago. Non si tratta quindi di un fiasco, come la tradizione interpretativa vorrebbe, ma di un successo, raccolto nel luogo della sfida culturale più alta.
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Sono stati trovati 147 audio
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14 ott 2003
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Inizia il primo ciclo di incontri di Introduzione all'AT: indicazione degli strumenti che possono essere usati utilmente all'interno del Corso. Viene indicato anche un percorso relativo alla presentazione complessa della storia del testo. Quale testo? E' la domanda che guida la presentazione dell'incontro, la differenza tra la tradizione ebraica, quella della LXX e quella cristiana.
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11 nov 2003
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
In questo terzo incontro l'attenzione è focalizzata sulle forme di storiografia del discorso biblico. In particolare è presentata la teoria della storiografia deuteronomista e quella del cronista. Il raffronto delle diverse prospettive aiuta a comprendere quanto la storia narrata nell'AT porti con sé un'istanza ideologia o teologica.
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18 ott 2005
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
I sei incontri del ciclo "Prendi e leggi" dedicato all'introduzione al mondo dell'AT si concentra sulla letteratura apocrifa dell'AT. E' quindi necessario come primo passo presentare il concetto stesso di "apocrifo", lo sviluppo di tale letteratura, la classificazione e la funzione ricoperta nell'antichità. Alla ricerca di una "ratio" sotrica ed ermeneutica viene sviluppato un approccio funzionale ad orientarsi nel complesso mondo della letteratura nata dai racconti e dalle riflessioni teologiche contenute nei testi sacri e progressivamente canonizzati in seno al giudaismo.
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08 nov 2005
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Nel terzo incontro di approccio ai testi apocrifi dell'AT si passa dalle categorie generali e introduttorie ad analizzare alcuni testi specifici, in particoalre alcuni tratti catturati dal pentateuco enochico, ovvero dell'Enoc etiopico.
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22 nov 2005
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Nel quarto incontro di Introduzione e approccio alla letteratura apocrifa dell'AT viene introdotta la scoperta archeologica del sito e delle grotte presso Kirbeth Qumran, sulla sponda occidentale del Mar Morto. Si tratta di una delle scoperte più importanti del sec. XX per gli studi del giudaismo del secondo Tempio e del cristianesimo delle origini.
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13 dic 2005
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
L'ultimo incontro del ciclo si concentra sui risvolti che gli studi sui tesit di Qumran esercitano sugli studi del NT. Molti contributi sono stati offerti lungo questi cinquant'anni di pubblicazioni. Occorre però sfatare alcuni luoghi comuni sovente ammantati da "gialli" che porrebbero in profonda crisi le tesi tradizionali sulle origini crisitane.
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17 gen 2006
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Il primo incontro dei cicli di lettura "Prendi e leggi!" dedicato in questo corso al Libro del Levitico, vuole introdurre il lettore alla comprensione del contesto ideologico sacerdotale, contesto genetico della redazione di questo libro, ostico per la tradizione cristiana, ma di assoluta centralità nella tradizione ebraica. Scopo del corso è quello di apprezzare il tessuto testuale del Levitico a partire dalla comprensione ebraica dell'esperienza tesa tra "puro e impuro" e "sacro e profano".
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24 gen 2006
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Nel secondo incontro sul Libro del Levitico si entra a contatto con la dinamica dei sacrifici nel Tempio, luogo di fondamentale importanza per dedurre le categorie fondamentali della relazione tra uomo ebreo e il proprio Dio. L'esercizio dell'azione di culto è assolutamente centrale per ristabilire relazioni vitali, di salvezza.
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31 gen 2006
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
L'incontro presenta, attraverso la lettura e il commento di alcuni passi del Libro del Levitico, il complesso problema della dialettica tra "puro-impuro". Tale è una delle strutture di pensiero più misteriosa del giudaismo.
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06 feb 2006
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Mosè, in difficoltà nel governare da solo il popolo, sceglie tre gli anziani settanta (o settantadue?) collaboratori, e tra mormorazioni di popolo e nella famiglia di Mosè, gli Israeliti si avvicinano alla terra santa, in cui non possono entrare perché, per il timore dei giganti che la abitano, vacilla la loro fiducia in Dio.
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07 feb 2006
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Il quarto incontro di spiegazione del Libro del Levitico si sofferma sui testi che fondano l'ispituzione del Giorno delle espiazioni. Si tratta di uno dei punti cardine della sussistenza dell'isituzione di culto in Israele e la fondazione delle norme sociali.
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14 feb 2006
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
I capitoli in oggetto nell'analisi nel Libro del Levitico aprono la riflessione su un altro punto particolarmente importante nella teoria religiosa dell'Israele storico. Si tratta della dialettica tra "sacro-profano". Occorre così entrare in contatto con la teoria retrostante quei testi che pongono al centro dell'attenzione la visione sacerdotale che attraversa tutto il testo.
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02 mag 2006
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Nel primo incontro di lettura del Vangelo secondo Luca del ciclo "Prendi e leggi!" l'attenzione è puntata su alcuni aspetti introduttivi e in specie il prologo dello stesso Vangelo. In esso è contenuta una posizione retorica rispetto all'intero Vangelo. Docodificarne l'intenzione è la condizione positiva per comprendere la linea di fondo retorica del terzo Vangelo.
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09 mag 2006
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Il Vangelo secondo Luca si apre narrando gli episodi relativi all'infanzia di Gesù. L'esegesi del testo mette in luce le relazioni esistenti di intertestualità con l'AT. La riflessione giunge a chiarire diversi tratti dei testi che raccontando l'infanzia di Gesù puntano ad illuminare il lettore alla fede nel Cristo morto e risorto.
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06 giu 2006
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Nell'ultimo incontro di lettura e commento al Vangelo secondo Luca si analizzano i brani del capitolo 24 del Vangelo relativi ai racconti resurrezione. Il metodo di analisi è quello narrativo funzionale a far emergere una teologia narrativamente compresa.
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31 ott 2006
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Uno dei problemi più complessi nello studio dei testi gnostici consiste nell'individuare la genesi storica dei movimenti di pensiero documentati attraverso detta letteratura. Nel secondo incontro del ciclo di Introduzione al Nuovo Testamento di "Prendi e leggi!" si cerca di stabilire una linea di provenienza genetica dei movimenti interpretativi del dato cristiano contrastati dai Padri del II sec., in primis da Ireneo di Lione. Attraverso gli Esseni, il movimento di pensiero apocalittico, i Terapeutici si giunge ai movimenti gnostici.
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12 dic 2006
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Il sesto e ultimo incontro sui vangeli gnostici e, in specie, sul Vangelo di Giuda è stato dedicato ad una rivisitazione della figura di Giuda nella tradizione biblica, alla ricerca di tipologie atte ad illuminare l'elaborazione biblica del personaggio tanto discusso.
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16 gen 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Inizia la seconda serie del quarto ciclo di lettura della Bibbia, dedicata alla lettura del libro dei Numeri. Don Silvio ne esamina il titolo e ne presenta la collocazione all'interno del testo biblico, sorretta dall'ipotesi di lavoro che l'arco testuale compreso tra la Genesi e il Secondo libro dei Re costituisca un continuum unito da un'unica tensione narrativa. Si analizza poi il significato della scansione temporale del testo, la cui struttua narrativa è ritmata da annotazioni che rimandano a un significato sacro del tempo, che conferiscono all'intero libro l'atmosfera di una solenne liturgia.
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06 feb 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Mosè, ispirato da Dio, sceglie tra gli anziani settanta (o settantadue?) collaboratori, e tra mormorazioni di popolo e nella famiglia di Mosè, gli Israeliti si avvicinano alla terra santa, in cui non possono entrare perché, per il timore dei giganti che la abitano, vacilla la loro fiducia in Dio.
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13 feb 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Un intermezzo nella narrazione, dedicato ai sacrifici, è occasione per riflettere sul senso dell’offerta delle primizie a Dio e sulla sacralità del sabato. La ribellione dei Leviti che vogliono sottrarre a Mosè e ad Aronne le sue prerogative evidenzia la consacrazione sacerdotale di cui Aronne e i suoi figli sono destinatari e il ruolo di mediazione del sommo sacerdote, che assume su di sé i peccati del popolo nell’espiazione dello Yom Kippur ed è usato nelle Lettera ai Romani come chiave di lettura della missione salvifica di Cristo.
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20 feb 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Continuano le mormorazioni nel deserto, e tra esse appaiono episodi emblematici: la roccia percossa da Mosè contrariamente al comando di Jhwh che ordinava di parlarle per farne scaturire acqua, i serpenti – simboli delle divinità dell’Egitto rimpianto – che danno morte e da cui ci si salva guardando al serpente di bronzo innalzato da Mosè, le benedizioni di Balaam che predice il futuro di Israele e della dinastia davidica
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17 apr 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Si forniscono indicazioni bibliografiche e elementi relativi alla datazione, al luogo di scrittura e al lessico del Vangelo, per dedicarsi infine al problema relativo all’autore del testo, che non sarebbe da identificare con Giovanni figlio di Zebedeo, ma sarebbe un membro dell’aristocrazia sacerdotale di Gerusalemme, segretamente discepolo di Gesù e unitosi al gruppo dei discepoli in seguito alla sua morte e risurrezione.
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24 apr 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Si tracciano gli elementi fondamentali per un’esegesi del Vangelo che ne faccia emergere i significati più profondi senza perdere il senso primo. Il Vangelo diventa così istruttivo, intuito nella sua stessa modalità narrativa, della fede cristiana, che procede dai segni visibili per intuire l’invisibile. Si interpreta poi il Prologo del Vangelo situandolo nel contesto di una lettura del primo capitolo della Genesi effettuata secondo la tradizione ebraica. Emerge così chiara l’identità delle espressioni Logos (verbo), phos (luce) e zoè (vita) riferite alla persona di Cristo, che nella sua persona e nell’incarnazione inaugura una nuova alleanza di Dio con l’umanità che porta a compimento e risignifica la storia precedente e il futuro.
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08 mag 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Alla notizia della malattia di Lazzaro, Gesù mostra una distanza rispetto al normale modo di sentire e manifestare gli affetti e l’amicizia che elabora una riflessione sulla malattia e sulla morte tesa a risignificarle profondamente, alla luce della salvezza. Gesù si mette in sintonia con il pianto e il dolore umano, un pianto di Dio per la sofferenza dell’uomo, dell’amico che ha come sfondo la gioia del mattino di Pasqua, una gioia che non è sentimento fondato antropologicamente, ma è connotata teologicamente; il dolore umano purificato non è un vicolo cieco, privo di uscita, ma acquista un nuovo senso. La comunità giovannea, perseguitata, è così invitata a guardare oltre le difficoltà della vita per sperare nella vita fondata sulla fede in Cristo, che è resurrezione e vita, una vita “per sempre” che già ora è comunicata a chi crede. La resurrezione di Lazzaro inaugura i tempi messianici salutati dalla folla che accoglie Gesù in Gerusalemme al grido dell’Hosanna, e acuisce il desiderio dei capi di uccidere Gesù e con lui Lazzaro stesso.
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15 mag 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Si elabora una teoria del “discepolo che Gesù amava” nel Vangelo secondo Giovanni, questione molto complessa e discussa. Si passano in rassegna i passi che presentano la sua figura. Il discepolo che Gesù amava appare nel capitolo 13 del Vangelo di Giovanni, con tratti che appaiono la rielaborazione della figura di Lazzaro di Betania e che vanno definendo la figura esemplare del discepolo, in cui ogni membro della comunità giovannea è chiamato a identificarsi. Lui, passato grazie a Gesù dalla morte alla vita, è indissolubilmente legato a Gesù e partecipe del suo destino, ed è capace di leggere i segni della storia grazie all’intimo legame con il Signore. Lui, ai piedi della croce, viene indicato alla comunità – l’Israele della promessa – come il modello del discepolato, e a lui la comunità è presentata come madre. Lui riceve lo Spirito nella sua prima effusione, dall’acqua e dal sangue del Crocifisso, e viene alla fede pur senza aver visto il Risorto, ma avendone visto le bende a terra nel sepolcro. Lui, e con lui l’intera comunità, è chiamato a seguire il Signore finché egli venga e a testimoniare nel mondo la sua resurrezione che ha sperimentato rinnovata nel battesimo.
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22 mag 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Il discorso di Gesù dei capitoli 13 e 16, con la preghiera del capitolo 17, prepara la comprensione del racconto della passione, morte e risurrezione di Gesù. Ascolto, fede, obbedienza ai comandamenti e amore sono configurati come un tutt’uno – conformemente alla mentalità biblica – in cui la comunità dei discepoli diventa profondamente solidale con Gesù nella sua unione al Padre. Il camminare nella giustizia sulle orme del Giusto e la fedeltà incondizionata a Dio portano alla vera vita e alla pace, come esuberanza di vita data da Dio e non dal mondo.
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29 mag 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Il discepolo amato, Pietro e gli altri discepoli, Tommaso e Maria Maddalena: figure diverse che illustrano modalità diverse di venire alla fede, dono del Risorto. Il discepolo amato crede vedendo i segni nel sepolcro. Pietro e gli altri credono vedendo Gesù che appare loro la sera e dona loro lo Spirito. Tommaso riceve la fede e attinge lo Spirito alla sua stessa fonte, le piaghe del Signore. Maria Maddalena è figura di Israele, che si pone alla ricerca del Signore, come Eva che cerca il nuovo Adamo nel giardino del sepolcro, custodito dai cherubini, che rimanda al giardino di Eden e al Santo dei Santi. La storia di Israele e dell’umanità intera riparte dalle origini, in fedeltà piena al Signore, liberata dall’insidia del legame con gli idoli.
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06 nov 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Il Libro dei Giubilei è presentato nella sua genesi, probabilmente riconducibile alla comunità essena, e nella sua ossatura fondamentale, in cui il tempo cronologico assume significato teologico, volto a narrare la salvezza offerta da Dio attraverso un computo degli anni retto da una logica perfetta, basata sul Calendario dei sabati. Si leggono il primo e gli ultimi tre capitoli del libro per cogliere come la storia narrata da Genesi, Esodo, Levitio e Numeri sia ripensata e ridetta in questa teologia del tempo.
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13 nov 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
L’angelo della presenza racconta a Mosè gli avvenimenti operati da Dio nei primi sette giorni del mondo. Il racconto che, in Genesi, dice la liberazione dalla minaccia di morte è riletto due secoli dopo, nel libro dei Giubilei, in prospettiva creazionistica, facendo emergere un esplicito tessuto numerico che spiega il senso della narrazione, aiutando a prendere coscienza della pregnanza teologica degli spazi, dei tempi e dei numeri, detti o celati nella Sacra scrittura e consegnati ai lettori come chiave per una corretta interpretazione dei testi.
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20 nov 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Il “secondo racconto della creazione”, nella rilettura midrashica dal libro dei Giubilei, è scandito da tempi simbolici che vedono la “costruzione” di Eva dal fianco di Adamo e l’ingresso nel giardino di Eden, il luogo sacro in cui si entra dopo la purificazione rituale, per rendere servizio a Dio, come si fa nel tempio. Il serpente, simbolo degli idoli cananaici, in cui Israele è tentato di cercare l’origine della vita, seduce la donna, inducendola a mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male, rappresentato dal fico, simbolo dalla Torah, che l’uomo non può conquistare da sé, ma deve ricevere da Dio. L’uomo, l’israelita, consapevole del bene e del male, si copre le pudende, sacre alla trasmissione della vita, a differenza degli animali e dei pagani, che non conoscono la Torah.
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04 dic 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Genesi e il libro dei Giubilei presentano la storia di Caino, Abele e i patriarchi fino a Noè confermandosi a vicenda nel presentare la linea peccaminosa di Caino e la discendenza di Set, vicino a Dio. Caino si allontana da Dio, rifiutandogli le primizie della terra, non riconoscendo nel fratello – che uccide – il volto di Dio e fondando la sua sicurezza nella città che costruisce in alternativa all’affidamento a Dio. Set, il terzogenito che succede ad Abele, inaugura la discendenza fedele a Dio, che culmina, tramite Iared, in Enoch – destinatario dei segreti del cielo, rivelato dagli angeli della presenza – che viene attirato verso Dio, cioè nel giardino di Eden, il luogo santo, Gerusalemme, dove sorge il Tempio. Nasce infine Noè, che prosegue la generazione di Set dopo lo sterminio del Diluvio, che elimina dalla terra la generazione perversa di Caino, morto “lapidato” dalle pietre della sua casa-città.
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11 dic 2007
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
I figli degli dei, ribelli a Dio, scendono sulla terra per portarvi il male, unendosi sessualmente alle figlie degli uomini. Un’unione sessuale diversa da quella tra uomo e donna, benedetta da Dio, per riprodurre nei figli l’immagine di Dio creatore. Da essa hanno origine i giganti, che diffondono male e morte sulla terra, prima di essere incatenati nello Sceol. Dio si pente del suo atto di creazione, a motivo del male radicale che si è impossessato degli esseri di carne, e il cosmo è sconvolto da un atto di de-creazione, in cui le acque sopra al cielo e quelle degli abissi si ricongiungono a ripristinare il caos iniziale. Una sorta di purificazione – scandita dalle date del calendario dei sabati –, che purifica il creato, come il battesimo salva l’uomo dal male radicale. Discese le acque, il sacrificio di Noè, sintesi degli atti sacrificali del tempio di Gerusalemme, effonde profumo gradito a Dio, che promette di non far mai più tornare il diluvio sulla terra e ripristina la creazione riaffermando la scansione temporale di giorno e notte e delle stagioni. Si esprime il precetto di non mangiare il sangue, simbolo di vita, e si introducono la festa delle Settimane e dello Jom Kippur. Ma gli uomini – si predice – mangeranno sangue, e dimenticheranno di celebrare le feste, che scandiscono la vita dell’uomo nel tempo di Dio, per seguire gli idoli cananei.
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15 apr 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Atti degli Apostoli, o meglio “azioni di apostoli”: questo è il titolo più indicato per il libro, che si pone in diretta continuità con il Vangelo secondo Luca. Si tratta infatti di cogliere la dinamica in divenire di azioni di apostoli, intesi in senso più ampio rispetto ai soli Dodici, che sono destinate a proseguire e a rinnovarsi in tutta la storia futura della Chiesa, grazie a nuove effusioni dello Spirito Santo, che perpetua l’azione di Dio nel mondo. Lo Spirito Santo ha in questo libro ruolo di grande protagonista, e, come nel terzo Vangelo, è il regista delle azioni degli uomini che rende presente nella storia il piano di Dio – che si esplica dall’antica alla nuova alleanza – e diviene in Gesù il principio che rinnova profondamente la creazione. Comunicato alla Chiesa, lo Spirito costituisce, come nel battesimo di Gesù, il motore che dà nuovo impulso alla storia, e guida l’azione della Chiesa precorrendo l’opera degli apostoli e continuando a discendere sugli uomini.
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22 apr 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Pentecoste è il giorno in cui Israele riceve da Dio, sul Sinai, il dono della Torah, la Parola di Dio. È giorno di sapore escatologico, perché rappresenta, nel microcosmo di un anno, la tensione del compimento del 49 (7 per 7) sul 50° giorno dopo la Pasqua, a similitudine dei 49 anni che tendono al compimento nell’anno giubilare, da cui la storia di Israele riparte. Ed è giorno che richiama, per antilogia Babele, Babilonia distruttrice di Gerusalemme e sua antitesi, in cui l’unica lingua allora parlata dall’uomo, la lingua di Dio, si divide, nel giorno “diabolico” in cui l’uomo cerca proditoriamente di sfidare Dio rubandogli il cielo. Nel giorno escatologico, predice Isaia, Tutti i popoli saliranno al monte del Signore, da cui uscirà la sua Parola, e in essa troveranno concordia e pace. Pentecoste si trova a confluenza di questi testi, come loro rilettura midrashica, e corrisponde al giorno escatologico, compimento della nuova Pasqua, giorno in cui la Parola di Dio si comunica a Israele, rappresentato dai 12 apostoli, come soffio nuovo di Dio che li rende nuove creature. In un contesto tipico di teofania, con rombo di vento gagliardo, sui 12 si posano lingue (richiamo alla Parola) come fuoco (richiamo alla manifestazione di Dio a Mosè nel roveto ardente), ricevono il nuovo soffio divino, e tornano a parlare nella lingua di Dio, che è compresa dagli altri uomini che, pur parlando i dialetti divisi degli uomini, sono aperti ad udire la Parola. Gli apostoli così pronti per portare l’annuncio a tutte le genti, inaugurando la missione della Chiesa, nuovo Israele.
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29 apr 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Saltando la sezione del libro degli Atti degli Apostoli relativi agli sviluppi della comunità delle origini, dei sommari relativi alla vita della comunita, dei contrasti con il Sinedrio e gli altri gruppi giudaici, la lezione si concentra sulla sezione dei capp. 6-7: presentazione della comunità di Gerusalemme in un momento critico di dibattito interno. Distinzione tra la sensibilità che faceva capo alla lingua e alla cultura aramaica e quella che faceva capo allo spirito del proselitismo nelle aree della diaspora, chiamati "ellenisti". La storia di Stefano e del suo martirio va contestualizzata in tale profilo sociologico e teologico che viene illustrato nelle sue tensioni.
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06 mag 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
L’episodio dell’uccisione di Stefano fa da spartiacque verso un nuovo versante di narrazione che si occupa di una persecuzione contro la Chiesa, una sorta di azione disciplinare interna, con vari livelli e intensità, per rimettere ordine nel giudaismo agitato dai fermenti cristiani. I cristiani di matrice giudeo-ellenistica, fuggiti da Gerusalemme, evangelizzano però altrove, come Filippo in Samaria, ma sotto il controllo dell’apostolato di matrice aramaica, rappresentato da Pietro e Giovanni. Filippo, alter Christus, agisce con l’eunuco etiope interpretando le scritture, come Cristo ha fatto con i discepoli di Emmaus, e viene sottratto alla sua vista dopo che questi è stato battezzato. La “telecamera” lascia Filippo a Cesarea, per concentrarsi sulla via che conduce a Damasco, città con significato eziologico ed escatologico nella storia di Israele, in cui la predicazione cristiana assume perciò contorni molto destabilizzanti per il giudaismo tradizionale che sono visti con grave preoccupazione dal Sinedrio di Gerusalemme.
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13 mag 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
L'incontro analizza il racconto tre volte riportato dall'evangelista Luca relativo alla cosiddetta "conversione" di Saulo: At 9, 22 e 26. I tre racconti non corrispondono: il primo di At 9 è presentato dal narratore in terza persona, gli altri due sono messi in bocca a Paolo in prima persona, come rilettura della propria esperienza. Viene analizzata la categoria di "conversione" utilizzata per illustrare il passaggio avvenuto nella esperienza di Damasco. La prospettiva biblica sottolinea piuttosto una prospettiva vocazionale, non un passaggio di religione, non una conversione da una vita di peccato ma una chiamata a portare l'evangelo a tutte le genti.
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20 mag 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Nell'ultimo incontro si considera l'inizio della missione paolina di At 13 da Antiochia e At 17, in particolare l'episodio relativo alla presenza di san Paolo ad Atene per il discorso all'Areopago. At 13 offre le categorie di fondo per scoprire il senso del cambiamento del nome, da Saulo a Paolo. Il nome ebraico, come quello del primo re, Saul viene mutato in Paolo, nome latino della Gens Aemiliana, solo nella testimonianza degli Atti degli Apostoli mentre Paolo nella sue lettere non dà mai testimonianza della denominazione ebraica. L'incontro a Cirpo con il proconsole Sergio Paolo determina il cambiamento del nome a confronto con il paganesimo che accoglie la luce di Cristo. L'apisodio all'Areopago va letto non come sconfitta della predicazione paolina, bensì come esempio emblematico di inculturazione del messaggio. Con mutazioni di traduzione è possibile approdare ad un'interpretazione non consueta.
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