«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli». Così inizia, al capitolo 5 del racconto di Matteo, il cosiddetto Vangelo delle “Beatitudini”. Un testo che tutti - o quasi tutti - conoscono, e di comprensione apparentemente molto semplice. Ma la sua interpretazione è in realtà tutt’altro che scontata. Cosa vuol dire infatti essere poveri “in spirito”? Chi sono i puri “di cuore”? E “beati” significa “felici”, come molti affermano? Ma come è possibile esserlo mentre si è anche “afflitti” e “perseguitati”? Domande e paradossi che spingono a riprendere in mano il Vangelo secondo Matteo, decifrandone gli echi biblici, per ri-comprendere le Beatitudini, a partire dalla vita stessa di Gesù.