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Il libro degli Atti degli Apostoli |
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Sei incontri, qui documentati con testi, audio e video, tratti dal ciclo " Prendi e leggi. La Bibbia nel cuore della cultura occidentale" (aprile - maggio 2008) di approfondimento di alcuni testi del libro degli Atti degli Apostoli, testo fondamentale per gettare una luce sulla comunità cristiana primitiva e, in particolare, sulla figura dell'apostolo Paolo di Tarso. I capitoli affrontati vogliono anzitutto introdurre al significato del libro nella sua intenzione redazionale; al seguito rileggere il famoso episodio del giorno di Pentecoste di At 2; quindi passare a concentrare l'attenzione sulle tensioni insite nelle comunità originarie reidenti a Gerusalemme tese tra l'elemento culturale aramaico e quello greco, gli ellenisti con At 6-7; quindi l'illustrazione della missione del diacono Filippo in Samaria in At 8; giungedo a considerare, in At 9, il racconto della cosiddetta "conversione" di Saulo trattata nei termini di "vocazione" e "missione"; l'ultimo capitolo si volge a due testi relativi alla missione paolina, quello dell'inizio del primo viaggio missionario a Cipro, nell'incontro con Bar-Iesus/Elimas e il proconsole Sergio Paolo in At 13 e il discorso di Paolo all'Areopago ad Atene di At 17.
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Sono stati trovati 4 documenti
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15 apr 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Atti degli Apostoli, o meglio “azioni di apostoli”: questo è il titolo più indicato per il libro, che si pone in diretta continuità con il Vangelo secondo Luca. Si tratta infatti di cogliere la dinamica in divenire di azioni di apostoli, intesi in senso più ampio rispetto ai soli Dodici, che sono destinate a proseguire e a rinnovarsi in tutta la storia futura della Chiesa, grazie a nuove effusioni dello Spirito Santo, che perpetua l’azione di Dio nel mondo. Lo Spirito Santo ha in questo libro ruolo di grande protagonista, e, come nel terzo Vangelo, è il regista delle azioni degli uomini che rende presente nella storia il piano di Dio – che si esplica dall’antica alla nuova alleanza – e diviene in Gesù il principio che rinnova profondamente la creazione. Comunicato alla Chiesa, lo Spirito costituisce, come nel battesimo di Gesù, il motore che dà nuovo impulso alla storia, e guida l’azione della Chiesa precorrendo l’opera degli apostoli e continuando a discendere sugli uomini.
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22 apr 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Pentecoste è il giorno in cui Israele riceve da Dio, sul Sinai, il dono della Torah, la Parola di Dio. È giorno di sapore escatologico, perché rappresenta, nel microcosmo di un anno, la tensione del compimento del 49 (7 per 7) sul 50° giorno dopo la Pasqua, a similitudine dei 49 anni che tendono al compimento nell’anno giubilare, da cui la storia di Israele riparte. Ed è giorno che richiama, per antilogia Babele, Babilonia distruttrice di Gerusalemme e sua antitesi, in cui l’unica lingua allora parlata dall’uomo, la lingua di Dio, si divide, nel giorno “diabolico” in cui l’uomo cerca proditoriamente di sfidare Dio rubandogli il cielo. Nel giorno escatologico, predice Isaia, Tutti i popoli saliranno al monte del Signore, da cui uscirà la sua Parola, e in essa troveranno concordia e pace. Pentecoste si trova a confluenza di questi testi, come loro rilettura midrashica, e corrisponde al giorno escatologico, compimento della nuova Pasqua, giorno in cui la Parola di Dio si comunica a Israele, rappresentato dai 12 apostoli, come soffio nuovo di Dio che li rende nuove creature. In un contesto tipico di teofania, con rombo di vento gagliardo, sui 12 si posano lingue (richiamo alla Parola) come fuoco (richiamo alla manifestazione di Dio a Mosè nel roveto ardente), ricevono il nuovo soffio divino, e tornano a parlare nella lingua di Dio, che è compresa dagli altri uomini che, pur parlando i dialetti divisi degli uomini, sono aperti ad udire la Parola. Gli apostoli così pronti per portare l’annuncio a tutte le genti, inaugurando la missione della Chiesa, nuovo Israele.
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06 mag 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
L’episodio dell’uccisione di Stefano fa da spartiacque verso un nuovo versante di narrazione che si occupa di una persecuzione contro la Chiesa, una sorta di azione disciplinare interna, con vari livelli e intensità, per rimettere ordine nel giudaismo agitato dai fermenti cristiani. I cristiani di matrice giudeo-ellenistica, fuggiti da Gerusalemme, evangelizzano però altrove, come Filippo in Samaria, ma sotto il controllo dell’apostolato di matrice aramaica, rappresentato da Pietro e Giovanni. Filippo, alter Christus, agisce con l’eunuco etiope interpretando le scritture, come Cristo ha fatto con i discepoli di Emmaus, e viene sottratto alla sua vista dopo che questi è stato battezzato. La “telecamera” lascia Filippo a Cesarea, per concentrarsi sulla via che conduce a Damasco, città con significato eziologico ed escatologico nella storia di Israele, in cui la predicazione cristiana assume perciò contorni molto destabilizzanti per il giudaismo tradizionale che sono visti con grave preoccupazione dal Sinedrio di Gerusalemme.
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20 mag 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Saulo è inviato in missione dalla comunità di Antiochia, in un contesto di vocazione guidata dallo Spirito Santo. La missione inizia, simbolicamente, con l’incontro con il proconsole Paolo, un pagano conteso tra il mago Bar-Iesu, rappresentante di un falso profetismo giudaico, e il giudaismo cristiano di Saulo, autenticamente profetico, conforme alla parola di Dio, che ha inevitabilmente la meglio su un paganesimo, che si mostra aperto all’accoglienza del Vangelo, mentre Bar-Iesu, simbolo del giudaismo, finisce con il brancolare nelle tenebre della ciecità. Saulo è chiamato da ora in poi Paolo, come a suggerire il compiersi della sua vocazione ad essere apostolo dei pagani. La visita ad Atene vede Paolo alle prese con i massimi vertici della religione e della cultura greca, a cui si accosta con intelligenza e competenza, smontando il sistema, in cui si insinua come un virus a partire dall’ara al dio ignoto. Ma Dio non accetta sacrifici, non è opera delle mani dell’uomo, ma il suo volto si trova in quelli degli uomini, creati a sua immagine, e chiamati a unificarsi nell’unico Dio, che ha resuscitato dalla morte l’uomo nuovo. Parole chiare e senza sconti, che ottengono il triplice effetto tipico della predicazione di Paolo: la divisione della platea in oppositori, dubbiosi e coloro che accolgono, tra i quali vi è nientemeno che uno dei membri dell’Areopago. Non si tratta quindi di un fiasco, come la tradizione interpretativa vorrebbe, ma di un successo, raccolto nel luogo della sfida culturale più alta.
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15 apr 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Atti degli Apostoli, o meglio “azioni di apostoli”: questo è il titolo più indicato per il libro, che si pone in diretta continuità con il Vangelo secondo Luca. Si tratta infatti di cogliere la dinamica in divenire di azioni di apostoli, intesi in senso più ampio rispetto ai soli Dodici, che sono destinate a proseguire e a rinnovarsi in tutta la storia futura della Chiesa, grazie a nuove effusioni dello Spirito Santo, che perpetua l’azione di Dio nel mondo. Lo Spirito Santo ha in questo libro ruolo di grande protagonista, e, come nel terzo Vangelo, è il regista delle azioni degli uomini che rende presente nella storia il piano di Dio – che si esplica dall’antica alla nuova alleanza – e diviene in Gesù il principio che rinnova profondamente la creazione. Comunicato alla Chiesa, lo Spirito costituisce, come nel battesimo di Gesù, il motore che dà nuovo impulso alla storia, e guida l’azione della Chiesa precorrendo l’opera degli apostoli e continuando a discendere sugli uomini.
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22 apr 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Pentecoste è il giorno in cui Israele riceve da Dio, sul Sinai, il dono della Torah, la Parola di Dio. È giorno di sapore escatologico, perché rappresenta, nel microcosmo di un anno, la tensione del compimento del 49 (7 per 7) sul 50° giorno dopo la Pasqua, a similitudine dei 49 anni che tendono al compimento nell’anno giubilare, da cui la storia di Israele riparte. Ed è giorno che richiama, per antilogia Babele, Babilonia distruttrice di Gerusalemme e sua antitesi, in cui l’unica lingua allora parlata dall’uomo, la lingua di Dio, si divide, nel giorno “diabolico” in cui l’uomo cerca proditoriamente di sfidare Dio rubandogli il cielo. Nel giorno escatologico, predice Isaia, Tutti i popoli saliranno al monte del Signore, da cui uscirà la sua Parola, e in essa troveranno concordia e pace. Pentecoste si trova a confluenza di questi testi, come loro rilettura midrashica, e corrisponde al giorno escatologico, compimento della nuova Pasqua, giorno in cui la Parola di Dio si comunica a Israele, rappresentato dai 12 apostoli, come soffio nuovo di Dio che li rende nuove creature. In un contesto tipico di teofania, con rombo di vento gagliardo, sui 12 si posano lingue (richiamo alla Parola) come fuoco (richiamo alla manifestazione di Dio a Mosè nel roveto ardente), ricevono il nuovo soffio divino, e tornano a parlare nella lingua di Dio, che è compresa dagli altri uomini che, pur parlando i dialetti divisi degli uomini, sono aperti ad udire la Parola. Gli apostoli così pronti per portare l’annuncio a tutte le genti, inaugurando la missione della Chiesa, nuovo Israele.
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29 apr 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Saltando la sezione del libro degli Atti degli Apostoli relativi agli sviluppi della comunità delle origini, dei sommari relativi alla vita della comunita, dei contrasti con il Sinedrio e gli altri gruppi giudaici, la lezione si concentra sulla sezione dei capp. 6-7: presentazione della comunità di Gerusalemme in un momento critico di dibattito interno. Distinzione tra la sensibilità che faceva capo alla lingua e alla cultura aramaica e quella che faceva capo allo spirito del proselitismo nelle aree della diaspora, chiamati "ellenisti". La storia di Stefano e del suo martirio va contestualizzata in tale profilo sociologico e teologico che viene illustrato nelle sue tensioni.
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06 mag 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
L’episodio dell’uccisione di Stefano fa da spartiacque verso un nuovo versante di narrazione che si occupa di una persecuzione contro la Chiesa, una sorta di azione disciplinare interna, con vari livelli e intensità, per rimettere ordine nel giudaismo agitato dai fermenti cristiani. I cristiani di matrice giudeo-ellenistica, fuggiti da Gerusalemme, evangelizzano però altrove, come Filippo in Samaria, ma sotto il controllo dell’apostolato di matrice aramaica, rappresentato da Pietro e Giovanni. Filippo, alter Christus, agisce con l’eunuco etiope interpretando le scritture, come Cristo ha fatto con i discepoli di Emmaus, e viene sottratto alla sua vista dopo che questi è stato battezzato. La “telecamera” lascia Filippo a Cesarea, per concentrarsi sulla via che conduce a Damasco, città con significato eziologico ed escatologico nella storia di Israele, in cui la predicazione cristiana assume perciò contorni molto destabilizzanti per il giudaismo tradizionale che sono visti con grave preoccupazione dal Sinedrio di Gerusalemme.
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13 mag 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
L'incontro analizza il racconto tre volte riportato dall'evangelista Luca relativo alla cosiddetta "conversione" di Saulo: At 9, 22 e 26. I tre racconti non corrispondono: il primo di At 9 è presentato dal narratore in terza persona, gli altri due sono messi in bocca a Paolo in prima persona, come rilettura della propria esperienza. Viene analizzata la categoria di "conversione" utilizzata per illustrare il passaggio avvenuto nella esperienza di Damasco. La prospettiva biblica sottolinea piuttosto una prospettiva vocazionale, non un passaggio di religione, non una conversione da una vita di peccato ma una chiamata a portare l'evangelo a tutte le genti.
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20 mag 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Nell'ultimo incontro si considera l'inizio della missione paolina di At 13 da Antiochia e At 17, in particolare l'episodio relativo alla presenza di san Paolo ad Atene per il discorso all'Areopago. At 13 offre le categorie di fondo per scoprire il senso del cambiamento del nome, da Saulo a Paolo. Il nome ebraico, come quello del primo re, Saul viene mutato in Paolo, nome latino della Gens Aemiliana, solo nella testimonianza degli Atti degli Apostoli mentre Paolo nella sue lettere non dà mai testimonianza della denominazione ebraica. L'incontro a Cirpo con il proconsole Sergio Paolo determina il cambiamento del nome a confronto con il paganesimo che accoglie la luce di Cristo. L'apisodio all'Areopago va letto non come sconfitta della predicazione paolina, bensì come esempio emblematico di inculturazione del messaggio. Con mutazioni di traduzione è possibile approdare ad un'interpretazione non consueta.
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15 apr 2008
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Atti degli Apostoli, o meglio “azioni di apostoli”: questo è il titolo più indicato per il libro, che si pone in diretta continuità con il Vangelo secondo Luca. Si tratta infatti di cogliere la dinamica in divenire di azioni di apostoli, intesi in senso più ampio rispetto ai soli Dodici, che sono destinate a proseguire e a rinnovarsi in tutta la storia futura della Chiesa, grazie a nuove effusioni dello Spirito Santo, che perpetua l’azione di Dio nel mondo. Lo Spirito Santo ha in questo libro ruolo di grande protagonista, e, come nel terzo Vangelo, è il regista delle azioni degli uomini che rende presente nella storia il piano di Dio – che si esplica dall’antica alla nuova alleanza – e diviene in Gesù il principio che rinnova profondamente la creazione. Comunicato alla Chiesa, lo Spirito costituisce, come nel battesimo di Gesù, il motore che dà nuovo impulso alla storia, e guida l’azione della Chiesa precorrendo l’opera degli apostoli e continuando a discendere sugli uomini.
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22 apr 2008
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Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Pentecoste è il giorno in cui Israele riceve da Dio, sul Sinai, il dono della Torah, la Parola di Dio. È giorno di sapore escatologico, perché rappresenta, nel microcosmo di un anno, la tensione del compimento del 49 (7 per 7) sul 50° giorno dopo la Pasqua, a similitudine dei 49 anni che tendono al compimento nell’anno giubilare, da cui la storia di Israele riparte. Ed è giorno che richiama, per antilogia Babele, Babilonia distruttrice di Gerusalemme e sua antitesi, in cui l’unica lingua allora parlata dall’uomo, la lingua di Dio, si divide, nel giorno “diabolico” in cui l’uomo cerca proditoriamente di sfidare Dio rubandogli il cielo. Nel giorno escatologico, predice Isaia, Tutti i popoli saliranno al monte del Signore, da cui uscirà la sua Parola, e in essa troveranno concordia e pace. Pentecoste si trova a confluenza di questi testi, come loro rilettura midrashica, e corrisponde al giorno escatologico, compimento della nuova Pasqua, giorno in cui la Parola di Dio si comunica a Israele, rappresentato dai 12 apostoli, come soffio nuovo di Dio che li rende nuove creature. In un contesto tipico di teofania, con rombo di vento gagliardo, sui 12 si posano lingue (richiamo alla Parola) come fuoco (richiamo alla manifestazione di Dio a Mosè nel roveto ardente), ricevono il nuovo soffio divino, e tornano a parlare nella lingua di Dio, che è compresa dagli altri uomini che, pur parlando i dialetti divisi degli uomini, sono aperti ad udire la Parola. Gli apostoli così pronti per portare l’annuncio a tutte le genti, inaugurando la missione della Chiesa, nuovo Israele.
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29 apr 2008
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Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Saltando la sezione del libro degli Atti degli Apostoli relativi agli sviluppi della comunità delle origini, dei sommari relativi alla vita della comunita, dei contrasti con il Sinedrio e gli altri gruppi giudaici, la lezione si concentra sulla sezione dei capp. 6-7: presentazione della comunità di Gerusalemme in un momento critico di dibattito interno. Distinzione tra la sensibilità che faceva capo alla lingua e alla cultura aramaica e quella che faceva capo allo spirito del proselitismo nelle aree della diaspora, chiamati "ellenisti". La storia di Stefano e del suo martirio va contestualizzata in tale profilo sociologico e teologico che viene illustrato nelle sue tensioni.
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Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
L’episodio dell’uccisione di Stefano fa da spartiacque verso un nuovo versante di narrazione che si occupa di una persecuzione contro la Chiesa, una sorta di azione disciplinare interna, con vari livelli e intensità, per rimettere ordine nel giudaismo agitato dai fermenti cristiani. I cristiani di matrice giudeo-ellenistica, fuggiti da Gerusalemme, evangelizzano però altrove, come Filippo in Samaria, ma sotto il controllo dell’apostolato di matrice aramaica, rappresentato da Pietro e Giovanni. Filippo, alter Christus, agisce con l’eunuco etiope interpretando le scritture, come Cristo ha fatto con i discepoli di Emmaus, e viene sottratto alla sua vista dopo che questi è stato battezzato. La “telecamera” lascia Filippo a Cesarea, per concentrarsi sulla via che conduce a Damasco, città con significato eziologico ed escatologico nella storia di Israele, in cui la predicazione cristiana assume perciò contorni molto destabilizzanti per il giudaismo tradizionale che sono visti con grave preoccupazione dal Sinedrio di Gerusalemme.
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Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
L'incontro analizza il racconto tre volte riportato dall'evangelista Luca relativo alla cosiddetta "conversione" di Saulo: At 9, 22 e 26. I tre racconti non corrispondono: il primo di At 9 è presentato dal narratore in terza persona, gli altri due sono messi in bocca a Paolo in prima persona, come rilettura della propria esperienza. Viene analizzata la categoria di "conversione" utilizzata per illustrare il passaggio avvenuto nella esperienza di Damasco. La prospettiva biblica sottolinea piuttosto una prospettiva vocazionale, non un passaggio di religione, non una conversione da una vita di peccato ma una chiamata a portare l'evangelo a tutte le genti.
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Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
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Nell'ultimo incontro si considera l'inizio della missione paolina di At 13 da Antiochia e At 17, in particolare l'episodio relativo alla presenza di san Paolo ad Atene per il discorso all'Areopago. At 13 offre le categorie di fondo per scoprire il senso del cambiamento del nome, da Saulo a Paolo. Il nome ebraico, come quello del primo re, Saul viene mutato in Paolo, nome latino della Gens Aemiliana, solo nella testimonianza degli Atti degli Apostoli mentre Paolo nella sue lettere non dà mai testimonianza della denominazione ebraica. L'incontro a Cirpo con il proconsole Sergio Paolo determina il cambiamento del nome a confronto con il paganesimo che accoglie la luce di Cristo. L'apisodio all'Areopago va letto non come sconfitta della predicazione paolina, bensì come esempio emblematico di inculturazione del messaggio. Con mutazioni di traduzione è possibile approdare ad un'interpretazione non consueta.
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