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Nessun uomo è un isola. Il Credo: alle radici della fede della Chiesa
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Registrazioni audio-video e appunti scritti. Per recuperare un incontro perduto, o per tornare sui contenuti degli incontri, proseguendo la riflessione personale.
Da questa pagina è possibile scaricare tutta la documentazione del percorso di spiritualità e cultura "Nessun uomo è un'isola."
(Pagina in costruzione)
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Sono stati trovati 3 documenti
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Pagine:
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18 ott 2009
Ciclo di incontri:
Nessun uomo è un'isola
don Silvio Barbaglia,
Flavio Campagnoli
Credo in Dio… o in un idolo? La tentazione di costruirsi un Dio a proprio immagine e misura è sempre presente, dagli inizi della storia di Israele fino a oggi, sotto la spinta di una naturale e istintiva ricerca di noi stessi e del nostro tornaconto, da cui la Parola di Dio cerca di distoglierci. Il testo della Genesi ci mostra un Dio creatore, unico ma non “solo”, in costante relazione con il creato e in lotto contro gli attenti di morte che lo minacciano. Ogni riduzione a uno della realtà di Dio è una tentazione idolatrica nel segno di una semplificazione rassicurante.
La teologia trinitaria è un gioiello, elaborato dai primi concili, in difesa della fede rivelata da Cristo dalle tentazioni di riduzione e semplificazione sorte nei primi secoli dell’era cristiana. Essa vede la relazione tra un Padre, che ama gratuitamente e per primo, un Figlio che accetta l’amore del Padre e lo ricambia con creatività, e lo Spirito Santo che è amore che sa tirarsi indietro per consentire che Padre e Figlio siano amati. La loro azione ci spinge ad essere simili al Figlio, amando come lui il Padre.
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08 nov 2009
Ciclo di incontri:
Nessun uomo è un'isola
Padre Francesco Bargellini,
Don Pier Mario Ferrari
Gesù è presentato nel Credo con i titoli che di lui compaiono nella Scrittura: il nome Gesù – che significa Dio-salva –, il titolo di Cristo – che rimanda al re messianico, chiamato a esprimere nel popolo la signoria di Dio –, il titolo di Figlio di Dio – attribuitogli da Dio stesso nel battesimo e nella trasfigurazione, e il nome di Signore – che allude al nome proprio del Dio di Israele, rivelato a Mosè davanti al roveto ardente. I concili di Nicea e Costantinopoli cercano di tradurre la realtà del Dio della tradizione ebraico-cristiana nei concetti e nei termini della filosofia ellenistica, per difendere la fede dalle deformazioni eretiche. Uno sforzo straordinario di inculturazione, che anche oggi attende di essere svolto, per dire Cristo nella società contemporanea e in culture diverse dall’occidentale.
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13 dic 2009
Ciclo di incontri:
Nessun uomo è un'isola
don Silvio Barbaglia
L’incarnazione di Dio, affermata nel Credo, è una realtà radicalmente contraria al concetto naturale di Dio, e che molti vorrebbero essere stata presa a prestito da tradizioni culturali estranee alla matrice ebraica originaria del cristianesimo. L’incarnazione è invece fondata nell’evento stesso della creazione, secondo il racconto della Genesi. In esso Dio crea la realtà attraverso la parola, parola che appartiene alla realtà divina ed è contemporaneamente il fondamento della realtà creata. La parola di Dio è quindi “incarnata” fin da principio. Giovanni nel prologo del quarto Vangelo rimanda esplicitamente a questo testo di origine, per mostrare come il Cristo sia il logos creatore, che pone la propria dimora tra gli uomini.
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Pagine:
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