Documentazione sull'evento:
Comunicato stampa e riflessioni a margine
Mercoledì 24 maggio si è svolto presso l'Auditorium "Mons. Aldo Del Monte" l'incontro culturale dal titolo: "Il Codice Da Vinci decodificato. La Verità interessa ancora a qualcuno?" in margine al dibattito suscitato dal romanzo di Dan Brown e dal conseguente film prodotto dalla Sony. L'esperto del Centro Studi sulle Nuove Religioni (CERNUR) il dott. Valter Maccantelli ha proposto una vera e propria "decodificazione" delle mistificazioni contenute nella trama del romanzo e, a sua volta, riproposte con tutta la forza nel film. Le questioni affrontate potranno essere analizzate nelle questioni poste e nelle relative risposte consultabili direttamente al sito del CESNUR alla pagina: http://www.cesnur.org/2005/mi_02_03.htm
Tra le diverse riflessioni della serata è stata sottolineata l'ignoranza diffusa sulle origini del cristianesimo a partire dalla tradizione evangelica. Tale mistificazione, non confinabile entro le tradizionali categorie della fiction, sta alimentando presso le giovani generazioni e nell'animo di tantissime persone la cultura del sospetto e del complotto.
E' anche stata sottolineata l'opportunità positiva di far leva sull'interesse suscitato al fine di proporre momenti di approfondimento come quello della serata in oggetto.
Ebbene, per questo motivo, si segnala che sono in programma due incontri importanti su questi temi (mercoledì 31 maggio e 7 giugno, ore 21 Auditorium "Mons. Aldo Del Monte" in Seminario a Novara), condotti dal giornalista Massimo Donaddio che intervisterà don Silvio Barbaglia, esperto di scienze bibliche (cfr. il volantino allegato).
Riflessioni a margine
I temi dei due incontri sono esattamente quelli centrali evocati dalle tesi del romanzo di Dan Brown. L'autentica disponibilità a conoscere e a ricercare la verità è messa alla prova dal rapporto tra l'incontro sul "Codice Da Vinci" e i due incontri in programma.
Infatti: supponiamo che il titolo dell'incontro in oggetto di mercoledì sera fosse stato: "Vangeli canonici e verità di Gesù Cristo" (realtà oggetto di sospetto nel romanzo di Dan Brown), quasi certamente l'ampio auditorium del Seminario (capienza 400 posti) sarebbe stato semivuoto; invece, con il titolo "Il Codice Da Vinci decodificato" si è quasi riempito (circa 320 persone).
Eppure, per rispetto all'intelligenza umana, le due tematiche, pur correlate tra loro, non possono essere collocate, neppure lontanamente, sullo stesso piano: il primo, i Vangeli, ha segnato la storia dell'umanità, la fede e il martirio di tante persone -ora oggetto di sospetto grazie al contributo di Dan Brown-, il secondo, ha dilettato milioni di persone nei sollazzi della lettura di finzione!
Le parole che compongono l'intero Codice Da Vinci sono circa 177.500; l'insieme delle parole dei quattro Vangeli è di 46.867. Il Codice Da Vinci è 3,7 volte più ampio di tutti i Vangeli canonici. L'intero Nuovo Testamento, di 27 libri, conta 137.535 parole, circa 40.000 parole in meno de "Il Codice Da Vinci". Questo ha tre anni di vita, l'altro due millenni... eppure si contano già, probabilmente, più persone che han letto tutto intero il "Codice Da Vinci" di quelle che han letto anche un solo Vangelo completamente, dall'inizio alla fine...: qualcosa di strano e di paradossale c'è in tutto questo!
Perciò, il fenomeno "Il Codice Da Vinci" non è solo occasione per parlare di questi temi (aspetto più volte sottolineato), ma spunto per una denuncia sulle motivazioni per cui oggi si riesca a trovare tempo, soldi o si investano energie psicofisiche per operare delle scelte. La sfida lanciata interpella le motivazioni per le quali si è disposti ad usare il tempo, fino a "scomodarsi" per uscire di casa e partecipare a qualcosa. I due incontri sono una risposta concreta ad una domanda continua: "ma queste cose perché la Chiesa non le insegna, perché non se ne parla, perché siamo così ignoranti?". Una prima occasione per colmare tale lacuna c'è già: stiamo a vedere!
Speriamo però di non rivedere confermato il teorema culturale oggi dilagante secondo il quale "più si centra l'oggetto e lo si vuol comprendere nella verità, più diminuisce esponenzialmente l'interesse (=i due incontri sulla verità dei Vangeli); di contro: più si banalizza, si alimenta il sospetto e si viaggia in superficie, più cresce l'interesse (=il romanzo, il film e l'incontro sul Codice Da Vinci)... chissà se ci sarà ancora qualcuno che si batterà per invertire la linea di tendeza ormai ben integrata con le nostre scelte e i nostri stili di comportamento? Di questo c'è bisogno e non solo per le giovani generazioni!
don Silvio Barbaglia