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cultura e arte attorno al mistero pasquale 1° Marzo - 3 Maggio 2006
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Incontro pubblico

PIER PAOLO PASOLINI E LA PASSIONE DI CRISTO NEL FILM IL VANGELO SECONDO MATTEO

lunedì 13 marzo 2006

Ore 21,00
Presentazione evento:

STRUTTURA DELLA SERATA

  • Ore 21,00 Saluti di Riccardo Dellupi, Presidente de La Nuova Regaldi
  • Ore 21:05 Introduzione alla serata di Roberto Cicala, editore
  • Ore 21:15 Proiezione del filmato: "Pier Paolo Pasolini in Terra Santa (27 giugno - 11 luglio 1963)
  • Ore 21:30 Ricordi e testimonianze di Marco Marchini, Presidente della Pro Civitate Christiana di Assisi sul periodo culturale e sull'intuizione originaria alla base de "Il Vangelo secondo Matteo"
  • Ore 22:00 "Testo e pellicola: il Vangelo scritto e il Vangelo proiettato". Di don Silvio Barbaglia, biblista
  • Ore 22:30 Testimonianza di Margherita Caruso, interprete di "Maria di Nazaret" per il Vangelo dell'infanzia di Matteo
  • Ore 23:00 Conclusioni

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Testo della «Lettera di Pier Paolo Pasolini al Dott. Lucio S. Caruso della Pro Civitate Christiana di Assisi» contenente l’idea-guida per la realizzazione della sceneggiatura

«Caro Caruso,
vorrei spiegarle meglio per scritto, quello che le ho confusamente confidato a voce.
La prima volta che sono venuto da voi a Assisi, mi sono trovato accanto al capezzale il Vangelo: vostro delizioso-diabolico calcolo! E infatti tutto è andato come doveva andare: l’ho riletto –dopo circa vent’anni (era il quaranta, il quarantuno, quando, ragazzo, l’ho letto per la prima volta: e ne è nato “L’Usignolo della Chiesa Cattolica”, -poi l’ho letto soltanto saltuariamente, un passo in qua, un passo là, come succede…).
Da voi, quel giorno, l’ho letto tutto di seguito, come un romanzo. E, nell’esaltazione della lettura –lei lo sa, è la più esaltante che si possa fare!- mi è venuta, tra l’altro, l’idea di farne un film. Un’idea che da principio mi è sembrata utopistica e sterile, “esaltata”, appunto. E invece no. Col passare dei giorni e poi delle settimane, questa idea si è fatta sempre più prepotente e esclusiva: ha cacciato nell’ombra tutte le altre idee di lavoro che avevo nella testa, le ha debilitate, devitalizzate. Ed è rimasta solo lei, viva e rigogliosa in mezzo a me.
Solo dopo due o tre mesi, quando ormai l’avevo elaborata –e mi era diventata del tutto familiare- l’ho confidata al mio produttore: ed egli ha accettato di fare questo film così difficile e rischioso, per me – e per lui.
Ora, ho bisogno dell’aiuto vostro: di Don Giovanni, Suo, dei suoi colleghi. Un appoggio tecnico, filologico, ma anche un appoggio ideale. Le chiederei insomma (e, attraverso lei, con cui ho maggiore confidenza, alla “Pro Civitate Christiana”) di aiutarmi nel lavoro di preparazione del film, prima, e poi di assistermi durante la regia.
La mia idea è questa: seguire punto per punto il “Vangelo secondo San Matteo”, senza farne una sceneggiatura o una riduzione. Tradurlo fedelmente in immagini, seguendone senza una omissione o un’aggiunta il racconto. Anche i dialoghi dovrebbero essere rigorosamente quelli di San Matteo, senza nemmeno una frase di spiegazione o raccordo: perché nessuna immagine o nessuna parola inserita potrà mai essere all’altezza poetica del testo.
È questa altezza poetica che così ansiosamente mi ispira. Ed è un’opera di poesia che io voglio fare. Non un’opera religiosa nel senso corrente del termine, né un’opera in qualche modo ideologica.
In parole molto semplici e povere: io non credo che Cristo sia figlio di Dio, perché non sono credente –almeno nella coscienza. Ma credo che Cristo sia divino: credo cioè che in lui l’umanità sia così alta, rigorosa, ideale da andare al di là dei comuni termini dell’umanità.
Per questo dico “poesia”: strumento irrazionale per esprimere questo mio sentimento irrazionale per Cristo. Vorrei che il mio film potesse essere proiettato nel giorno di Pasqua in tutti i cinema parrocchiali d’Italia e del mondo. Ecco perché ho bisogno della vostra assistenza e del vostro appoggio. Vorrei che le mie esigenze espressive, la mia ispirazione poetica, non contraddicessero mai la vostra sensibilità di credenti. Perché altrimenti non raggiungerei il mio scopo di riproporre a tutti una vita che è modello –sia pure irraggiungibile- per tutti.
Spero tanto che abbiate fiducia in me.
Le stringo la mano, affettuosamente, suo Pier Paolo Pasolini».

G. GAMBETTI (a cura di), Il Vangelo secondo Matteo. Un film di Pier Paolo Pasolini (Milano 1964) 16-17.

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Due pareri, «pro e contro», sulla sceneggiatura del film


[Pro] -> Padre Arcangelo Favaro S. J. Del Centro Culturale San Fedele di Milano al produttore Alfredo Bini

Carissimo dr. Bini,
ho letto la sceneggiatura del «Vangelo secondo S. Matteo» che Pier Paolo Pasolini intende affidare allo Schermo. L’ho trovata aderente e rispettosa del Testo Sacro.
Se è geniale l’interpretazione dell’Artista devo dire anche che è coraggiosa l’iniziativa del Produttore. Sono certo che nel passaggio dal Testo allo Schermo la poetica di Pasolini saprà darci un’opera d’arte veramente degna del tema affrontato e m’auguro che la accoglienza del pubblico dia anche a Lei la meritata soddisfazione.
Da parte mia sono felice della modesta collaborazione che è stata accolta dall’Autore con larga fiducia.
Anche per Pier Paolo Pasolini formulo i più cordiali auguri di pieno coronamento del suo geniale lavoro.
Coi più cordiali saluti. P. Arcangelo Favaro S.J.
Milano, 4-1-1964

[Contro] -> Il professore Romano Guardini, saggista e scrittore , era di nazionalità tedesca e viveva a Monaco di Baviera. È ritenuto uno dei maggiori teologi cattolici, consulente per il Concilio Ecumenico Vaticano II. Fondamentale il suo libro “Il Signore”.

Gentilissimo Dottore,
ho ricevuto il copione che mi ha spedito. Per quanto riguarda questo progetto, mi rincresce di non poter dare un giudizio positivo. Devo parlare chiaramente? Il trattamento che le cose sacre ricevono oggi dalla pubblicità non è certo tale da essere gradito a Dio. Io ritengo impossibile illustrare con un film la vita di Gesù.
Non oso ad esempio immaginare in che modo nella realizzazione del film la persona di Cristo potrà essere fedelmente resa dal suo sfortunato interprete. Un po’ di “senso del mistero” mi sembra necessario.
Perciò credo che sarebbe meglio non realizzare il progetto.
Con i più cordiali saluti Romano Guardini
Monaco, 18-9-1963


Post evento
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Documentazione sull'evento:

L'incontro realizzato presso l'Auditorium della BPN lunedì 13 marzo alle 21 ha avuto una connotazione profondamente culturale. Le parole si sono alternate alle immagini e tanto le une, quanto le altre avevano il sapore della verità.

Il tema affrontato, la figura di Pier Paolo Pasolini in rapporto al suo film "Il Vangelo secondo Matteo", si è da sempre prestato a interpretazioni disparate. Dello scrittore e regista è stato detto tutto ed il suo contrario... Ma ieri sera, noi abbiamo potuto ascoltare i racconti di testimoni diretti della vita di Pasolini, di persone che gli sono state accanto per lavoro ed amicizia e che, ancora a distanza di tanti anni, lo rievocano con affetto profondo e rispetto. Il rispetto che spontaneamente sorge quando ci si trova di fronte ad un uomo che, come l'ha definito il conduttore Roberto Cicala, editore, è stato innanzitutto un testimone di coraggio e di coerenza ed un intellettuale d'eccezione di cui oggi più che mai si sente la mancanza. Ma è stato anche e prima di tutto un uomo mite, buono, affabile e ricco d'umanità. Così lo ha descritto Marco Marchini dell'associazione di Assisi Pro Civitate Christiana, presso la quale, essendovi ospitato, Pasolini ebbe l'intuizione di girare un film sul Vangelo. Un uomo intelligente, in ricerca ed in cammino, tale è stato Pasolini secondo le parole di don Silvio Barbaglia.

Tale uomo, professatosi ateo, è stato in grado di un'intuizione esegetica fondamentale: ridire in immagini un solo Vangelo, scegliere un unico testimone, Matteo, e fidarsene ciecamente. Perchè Matteo? Perchè nel suo scritto Pasolini aveva ravvisato la figura di un Gesù forte e giusto, vicino ai più poveri. Una figura, ha ricordato Marchini, vicinissima all'indole e all'ideologia dell'artista.

In questa trasposizione del Vangelo, fedelissima al testo nei dialoghi, nei lunghi quanto espressivi silenzi, negli sguardi e nei volti degli attori, scelti dalla strada, Pasolini vuole però inserire un suo contributo personale: la presenza di Maria sotto la croce del Cristo morente. Introduce la maternità, la femminilità e le dà il volto della propria madre, Susanna. Le immagini, che abbiamo potuto ammirare ieri sera, acquistano in tal modo un'intensità ed un 'evocatività fortissima.

Pasolini ha dimostrato un'ansia di verità ed un'umiltà profonde nelle scelte contenutistiche e tecniche operate. Allo stesso tempo, si è rivelata la straordinarietà di quest'uomo... E proprio così, starordinario, lo definisce Margherita Caruso, la giovane e splendida Maria del film. Rievoca quell'esperienza con commozione, ricorda con nostalgia l'uomo e l'artista Pasolini che sapeva cogliere l'anima delle persone con le immagini. Si dichiara fortunata di aver conosciuto questa figura eccezionale e di essersi subito fidata di lui. Nelle immagini i suoi sguardi eloquenti, il suo volto silenzioso, rivelano la tristezza insita nell'animo, ma portata con regalità...proprio ciò che Pasolini cercava.

Molto altro è stato detto, abbiamo potuto ammirare anche un filmato d'eccezione che ritraeva Pasolini nel suo viaggio in Terrasanta alla ricerca e scoperta dei luoghi di Gesù... E' impossibile riportare la ricchezza e l'intensità di una serata come quella vissuta, appieno. Chi c'è stato confermerà, per gli altri, il consiglio è di assistere almeno alla proiezione di questo straordinario film, riconosciuto come il migliore su Gesù, realizzato da un laico in ricerca sincera.

Audio allegati:
- Pasolini audio.wma
Articoli Stampa presenti per questo evento:
- Titolo articolo: Una catechesi attraverso il cinema
  Testata: STAMPA DIOCESANA - L'AZIONE
  Documento: Clicca qui



 
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