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cultura e arte attorno al mistero pasquale 1° Marzo - 3 Maggio 2006
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Incontro pubblico

«LA PASSIONE DEI POPOLI». INTERVENTO DI PADRE MARCO MALAGOLA - CENA DI DIGIUNO

giovedì 23 marzo 2006

Ore 21,00

Trobaso

via Repubblica, 266
Salone parrocchiale

Relatore: Padre Marco Malagola
Presentazione evento:

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Documentazione sull'evento:

Niente intoduzioni o parole di saluto, numeri e immagini, numeri e immagini di ua mondo che non riesce nemmeno ad aver vergogna di se stesso.

852 MILIONI DI PERSONE AL MONDO SONO SOTTOALIMENTATE

5 MILIONI DI BAMBINI MUOIONO OGNI ANNO PER INSUFFICIENZA ALIMENTARE

QUESTO SIGNIFICA 13.700 BAMBINI OGNI GIORNO 571 BAMBINI OGNI ORA, 10  BAMBINI OGNI MINUTO 1 BAMBINO OGNI 6 SECONDI …

Inizia così la “Cena di digiuno” nella Chiesa parrocchiale di Trobaso, cifre e immagini che non lascano spazio per recriminazioni o lementele.

Cifre numeri che non vengono dette dai telegiornali proprio per non rovinare più di tanto la digestione della cena in famiglia, ma abbiamo bisogno ogni tanto di non digerire troppo nell’ora di cena, per imparare a riflettere al di la delle parole, per imparare a pregare al di la delle formule e condividere, al di la delle belle intenzioni o delle facile elemosine.

In tanti giovedi sera, oltre ad ogni previsione, in tanti da non starci intorno a quella tavola imbandita.. di pane e di acqua. Sarà per la presenza di padre Marco Malagola, un ritorno a Verbania, testimone della forza profetica di Giovanni XXIII nella sua Segreteria di Stato, missionario della pace in molte parti del mondo, in particolare in Terra Santa, decimata dai conflitti e affamata di giustizia e libertà, un Francescano che ha raccolto le voci degli ultimi, dei poveri, degli esclusi.

Non una conferenza, non una relazione, ma la condivisione di una vita, di una scelta, di una esperienza che riesce a colpire anche chi, per dirla con le parole di Tonino Bello, risuonate nella serata, “non ha il coraggio di cambiare e quindi non capisce la parola conversione”, perché cambiare è possibile, per tutti.

Una pacata quanto ferma relazione quella del francescano, capace di far intravvedere la globalità della sofferenza dei popoli, convinto che quei volti sono il volto del Cristo in Croce.

La quaresima è un’occasione d’oro per mettersi in gioco, e più delle parole sono le storie degli uomini, la passione dei popoli che chiede a chi crede nei valori umani, vero terrreno del Calvario dove “Cristo, come dice Pascal, rimane in Croce fino alla fine del mondo”.

Chiaro l’invito di Padre Malagola: “Il vero digiuno è sciogliere le catene dei poveri, il dramma del mondo è il non amore. Dovremmo pensare cristianamente anche con i piedi, per unire valori e pratica, non è più tempo di promesse, ma il tempo della trasformazione della realtà”.

C’è chiaramente un forte appello a recuperare il senso della storia per saper capire, vivere e condividere i segni dei tempi, visione storia che la Chiesa ha fatto sua dopo il Cancilio Vaticano II.

Prima di concludere Padre Malagola ritiene opportuno elevare a nome di tutti un grazie a coloro che hanno dato la vita per la cultura della pace, per la salvaguardia del creato, per il rispetto dei popoli, contro ogni oppressione; testimoni che hanno aggiunto nel Credo cristiano “credo nella dignità e nella persona umana”.

Testimoni come Dietrich Bonhoeffer pagando con la vita la sua convinzione dell'assoluta incompatibilità fra il dettato evangelico e il torbido e fosco paganesimo del regime hitleriano.

Dom helder Camara, vescovo rosso per alcuni, profeta dei poveri e degli emarginati per gli altri e soprattuto per gli occhi di ogni cristiano vero.

Don Pino Puglisi, martire per amore. non è stato ucciso dalla Mafia perché dal pulpito della sua chiesa annunciava princìpi astratti, ma perché ha voluto uscire dalla loro genericità per testimoniarli nella vita quotidiana, dove le relazioni e i problemi assumono la dimensione più vera.

Edith Stein fu la prima martire cattolica di origine ebraica ad essere canonizzata.

Oscar Romero, morto mentre celebrava l’eucarestia, ucciso per la sua difesa verso quella Chiesa Latino americana che stava dalla parte dei poveri. Diceva qualche giorno prima di morire “Persecuzione e martirio sono criteri che la Chiesa sta nel giusto”.

Alex Langer fragile come la speranza, era forte e fragile allo stesso tempo, figura splendida del pacifismo italiano, era colto, aveva un attivismo formidabile, una profondita' di analisi unica, eppure fragile anche per via della commistione di elementi che caratterizzavano la sua identita' poliedrica".

 

La condivisione di un pezzo di pane e di un bichiere d’acqua vuole essere simbolo della concretezza del che fare. Cioè quella di non rinunciare mai a seminare la speranza, un germoglio per sperare di crescere in umanità, in dignità.

La condivisione di un pezzo di pane e di un bicchiere d’acqua come sfida e non come sconfitta, come partecipazione ad una passione dei popoli che ci deve trovare presenti e non furbamente distratti.

Noi non siamo capaci di far parlare i simboli, quindi l’invito è quello di trasformare subito il segno in scelta, d'altronde Cristo sta da sempre dalla parte dei crocifissi, fino a farsi crocifisso.



 
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