Attorno al dolore, alla sofferenza e alla morte sono nate tra le più belle espressioni di ogni tipo di arte, in quanto tali realtà rappresentano un nucleo generatore fecondo, capace di comunicare con l'intimità più profonda di ciascuno.
Il dolore, la sofferenza e la morte si impongono necessariamente all'esperienza di ogni uomo, coinvolgendolo in profondità, come dimensioni a cui non si può sottrarre né nella teoria né nella pratica. Sono perciò perciò una "questione seria" della vita umana, che ha posto sempre interrogativi e sollecitato cammini di ricerca, affrontati dalla riflessione umanistica e trasfigurati dalla rappresentazione artistica.
Filosofia, teologia, psicologia, musica, architettura, arti figurative e teatro hanno così prodotto una rete di senso tesa ad esplorare il mistero dell'uomo che si confronta con la sua fragilità esistenziale. Vertice di tale opera di elaborazione razionale e simbolica è raggiunto nel confronto con la vicenda terrena di Gesù, che svela la realtà di un Dio in perenne ricerca dell'uomo che, per amore, giunge ad assumere la condizione umana, accettandone e sperimentandone la fragilità fino alla morte in croce, preludio alla Resurrezione, nel mistero di un Dio che non lascia inascoltato il grido dell'uomo sofferente ma si affianca a lui per condividerne le pene e liberarlo dai lacci della morte.
La riflessione e l'arte cristiana offrono perciò un messaggio che dà senso alle dimensioni della sofferenza, del dolore e della morte, aprendole alla speranza, ponendosi come occasioni di confronto per la sensibilità contemporanea dell'uomo - credente, non credente o appartente a un'altra religione - che si pone in ricerca del significato della propria vita e del futuro della famiglia umana e di nuove consapevolezze che fecondino di senso e di speranza la cultura della nostra società.