Tutti i soggetti che prendono parte attiva al progetto Passio sono chiamati a porre sé stessi e le proprie capacità per "mettere in mostra" il mistero, subordinando ad esso la volontà di "mettere in mostra" sé stessi.
Un criterio pedagogico essenziale allo spirito del progetto Passio, condizione necessaria all'esplicarsi delle finalità di promozione culturale e sociale che ne motivano l'organizzazione, è che tutti i soggetti che partecipano attivamente alla sua realizzazione condividano la prospettiva di fondo seconda la quale il mistero del dolore e della sofferenza umana e divina in Gesù Cristo deve essere "messo in mostra", piuttosto che essere l'occasione per "mettere in mostra" sé stessi e le proprie capacità.
Attori, esecutori, artisti, interpreti e relatori sono perciò chiamati ad accogliere questa prospettiva, non sempre facile da accettare per chi è abituato a "calcare la scena" facendone un motivo di autoaffermazione e "glorificazione", mettendo il meglio delle loro capacità, della loro bravura e soprattuto della loro passione per mettere in luce ed esprimere il "caso serio" di Gesù di Nazaret, capace ancor oggi di parlare non solo ai credenti, ma anche ai non credenti e agli appartenenti ad altre religioni.