Documentazione sull'evento:
Infine uscimmo a riveder le stelle…
Citare Dante Alighieri, spesso senza sapere che si tratta di lui, è frequente, perché Dante Alighieri è il poeta per eccellenza, non solo per l’Italia, che gli ha dato i natali, ma anche per lettori, studiosi, poeti di tutto il mondo e d’ogni tempo. Non stupisce quindi che anche quest’anno la lettura di canti danteschi abbia riscosso un grande successo. Le letture, distribuite quest’anno tra Borgosesia e Varallo (l’ultima sarà il 6 maggio a Borgosesia), sono state organizzate dal Liceo Scientifico “G. Ferrari” di Borgosesia, dalla Società Valsesiana di Cultura e, per Varallo, dal Progetto Passio. Aldilà degli organizzatori, che pure vanno ringraziati, è importante sottolineare che la Divina Commedia fa ancora “audience”: questo fatto è una speranza per chi crede nella poesia e nella bellezza; per chi crede che si viva anche per riflettere e sentire, non solo per correre e produrre; per chi crede che non solo i reality possano avere un pubblico; per chi crede, infine, che la maggior parte della gente sia sensibile al bello dell’arte, della poesia, della musica.
Dopo la lettura o l’ascolto di un canto di Dante noi tutti si esce “a riveder le stelle”, per un attimo, prima di tornare nella realtà spesso poco poetica. Ma dipende da noi che la poesia da parentesi occasionale divenga qualcosa che ci accompagni ogni giorno aldilà delle mille difficoltà del vivere; giacché anche Dante per riveder le stelle ha dovuto faticare e la sua vita è stata quella d’un esule.
Dopo l’Inferno, quest’anno abbiamo letto canti dal Purgatorio, speriamo per l’anno prossimo di ascendere al Paradiso che è la suprema rarefazione e spiritualizzazione della poesia, della parola, addirittura del sentire, paragonabile alle testimonianze dei mistici.
Le letture hanno avuto anche il grande pregio di coinvolgere, grazie al Liceo Scientifico, un certo numero di studenti: alcuni come semplici spettatori; altri, allievi del laboratorio teatrale, come lettori, con loro ha esordito di Massimo Orgiazzi; altri, infine, in quanto membri del coro “Alicanto”, nato nel Liceo Scientifico.
È il momento dei ringraziamenti: per chi ha partecipato ascoltando le parole del poeta; per coloro che hanno commentato i canti, Gianmario Angelillo, Davide Basano, Maria Rosa Panté e coloro che li hanno letti, Alberto Regis Milano, Costanza Daffara, Graziano Giacometti, Alessandro Tomiello. Tutti, in un modo o nell’altro, hanno volentieri superato il naturale timore e rispetto che la parola poetica di Dante incute per offrirla all’ascolto; un ascolto attento e carico di tensione positiva, di silenziosa partecipazione. Ringraziamo anche i musicisti (Carlo Senatore, guida del coro Alicanto; Francesca Guala, violinista e Valentina Giupponi, chitarrista) che hanno offerto un accompagnamento musicale degno della poesia e dell’arte di Gaudenzio Ferrari che ci osservava dalla celebre parete della chiesa di S. Maria delle Grazie.
L’auspicio è che, attraverso il genio potente di Dante, un sempre maggior numero di persone torni a quella parola poetica che rischia di essere soffocata dal bla bla quotidiano, da un linguaggio sempre più povero, sempre più utilitaristico… E si sa, la meraviglia della letteratura e dell’arte è che non produce niente, se non un sentimento di beatitudine, che resta, e ci aiuta a vivere da uomini e donne, non da “bruti” senza “virtute e canoscenza”.
Maria Rosa Panté