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LA SINDONE DI TORINO E IL MISTERO ANCORA DA SVELARE. A vent'anni di distanza dal responso del radiocarbonio |
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Documentazione evento:
CONVEGNO SULLA SINDONE A NOVARA
Prof. Barberis: «Non abbiamo dubbi che l’operazione di prelievo e di datazione al radiocarbonio sia stata condotta in modo superficiale»
A Novara ieri sera, venerdì 29 febbraio, si è svolto presso l’Auditorium della Banca Popolare un importante convegno dal titolo: «La Sindone di Torino e il segreto ancora da svelare. A vent’anni dal responso del radiocarbonio».
L’intervento del prof. Bruno Barberis, Direttore del Centro Internazionale di Sindonologia (organo ufficiale di consulenza scientifica del Custode della Sindone) ha puntato l’attenzione sui vari approcci interdisciplinari di matrice scientifica al telo della Sindone, osservando come i più grandi contributi di analisi, scaturiti in particolare dal reperimento dei dati da parte di un’équipe internazionale nel 1978 (STURP: Shroud of Turin Research Project), abbiano offerto risultati nell’insieme coerenti per la datazione antica della Sindone ma in evidente contrasto con il responso di datazione al radiocarbonio.
La datazione medievale annunciata dopo l’esame dei tre laboratori scelti (Oxford, Zurigo e Tucson negli U.S.A.), in un'età compresa nell'intervallo 1260-1390 d.C., è stata fortemente contestata da molteplici ricerche scientifiche presentate in convegni internazionali di Sindonologia.A questo proposito il prof. Barberis ha affermato: «Furono grosse le critiche all’intera vicenda dell’operazione sia di prelievo che di datazione al radiocarbonio e oggi a distanza di vent’anni non abbiamo dubbi nel ritenerla condotta in modo superficiale non di certo consono all’importante peculiarità dell’oggetto da esaminare». Tra i motivi a fondamento di tale affermazione, fu il rifiuto da parte dei tre laboratori di inserire la valutazione della datazione al radiocarbonio entro un modello interdisciplinare difeso dal progetto internazionale STURP la scelta del campione da un unico sito nel telo in luogo di più prelievi in punti diversi; i responsabili del prelievo fornirono versioni contrastanti sulla pesatura degli stessi prelievi e ancora oggi resta l’incertezza sul numero di partizioni prodotte di quel prelievo… accanto ad una catena notevole di dubbi e di incongruenze. Questi ed altri motivi seri vanno a gettare forti ombre di dubbio sulla scientificità del procedimento attuato nell’analisi del telo al radiocarbonio. L’intervento del prof. Gian Maria Zaccone, vicedirettore del Centro Internazionale di Sindonologia ha invece offerto spunti sulla metodologia di approccio allo studio e ai valori che emergono dal telo sindonico tenendo sullo sfondo l’importante discorso di Papa Giovanni Paolo II a Torino (24 maggio 1998). L’approccio metodologico del prof. Zaccone è stato completato dalla prospettiva di mons. Giuseppe Ghiberti, Presidente della Commissione diocesana per la Sindone che ha evidenziato in particolare gli aspetti di continuità con i racconti evangelici e oggetto di fede, prospettive difesa dalla tradizione e dalla devozione popolare. _____________________________________ Al seguito un’intervista al prof. Barberis a commento della posizione sostenuta nel convegno di Novara: 21 aprile 1988: da una zona marginale della Sindone vengono prelevati tre campioni di tessuto per essere sottoposti alla datazione con il metodo del radiocarbonio. 13 ottobre 1988: in un'affollata conferenza stampa, il Card. Anastasio Ballestrero, allora Arcivescovo di Torino e Custode Pontificio della Sacra Sindone, annuncia i risultati ottenuti dai tre laboratori incaricati dell'esame (Oxford, Zurigo e Tucson (U.S.A.)), risultati che assegnano al tessuto della Sindone un'età compresa nell'intervallo 1260-1390 d.C. I vent’anni che ormai ci separano da questi fatti sono stati caratterizzati da vivaci polemiche sull'argomento (non sempre dettate, purtroppo, da una sincera ricerca della verità), ma anche da un ampio e articolato dibattito tra gli studiosi sulle modalità di prelievo dei campioni e di conduzione dell'intera vicenda (tutt’altro che limpide e scientificamente corrette) e soprattutto sull'attendibilità dell'operazione di datazione con il metodo del radiocarbonio di un reperto dotato di caratteristiche così particolari come la Sindone. Prof. Bruno Barberis, si può affermare che i risultati della datazione al radiocarbonio per il telo sindonico siano oggi, a vent’anni di distanza, sicuri?«La ricerca riguardante la possibilità di pervenire ad una seria e corretta datazione del tessuto sindonico con il metodo del radiocarbonio sta attraversando, al momento attuale, una delicata fase di studio e di confronto. I risultati sia teorici che sperimentali che attualmente sono a disposizione della comunità scientifica devono ancora essere riesaminati criticamente, ulteriormente ricontrollati e soprattutto messi a confronto tra di loro e con nuovi dati sperimentali prima di poter giungere a conclusioni sufficientemente fondate. Inoltre i risultati ottenuti dalla datazione del tessuto sindonico con il metodo del radiocarbonio non possono non essere messi a confronto con quelli delle numerose ricerche interdisciplinari che sono state svolte in questo secolo ed in particolare negli anni successivi agli esami effettuati sulla Sindone da qualificate équipes di studiosi italiani e stranieri tra il 9 e il 13 ottobre 1978». Prof. Barberis, come si è quindi prodotta l’immagine della Sindone? Si tratta di un manufatto?«Le ricerche concordano pienamente nel definire la Sindone un oggetto “irriproducibile”, cioè dotato di caratteristiche fisico-chimiche uniche. Resta pertanto del tutto esclusa la possibilità che si tratti di un manufatto: pertanto l'immagine impressa sulla Sindone è certamente stata lasciata dal cadavere di un uomo che ha subìto una serie di torture, tra le quali la flagellazione, e che infine è stato crocifisso». La Sindone potrebbe quindi essere l’opera di un falsario medievale che abbia riprodotto le condizioni di un uomo crocifisso secondo il racconto dei Vangeli?«L'unica ipotesi in grado di far coesistere i risultati sopra richiamati con una datazione medioevale del tessuto (tenendo conto che in epoca medioevale la crocifissione era già caduta in disuso da diversi secoli) è quella di un'immagine creata da un «falsario» medioevale che, ispirandosi alla lettera ai vangeli, avrebbe torturato e crocifisso un suo contemporaneo con metodi e caratteristiche (come, ad esempio, l'uso dei polsi invece che delle palme delle mani come luogo in cui infiggere i chiodi) del tutto estranei alla cultura del suo tempo, allo scopo ben preciso di costruire un falso lenzuolo funebre di Gesù Cristo. Egli sarebbe pertanto riuscito a creare in modo perfetto e unico un'immagine che gli studiosi del XX secolo non sono ancora riusciti a riprodurre nonostante gli innumerevoli esperimenti effettuati, le conoscenze acquisite e i mezzi a disposizione e che inoltre presenta numerose caratteristiche che ne confermano l'autenticità (pollini, monete, ecc.) invisibili ad occhio nudo e che è stato possibile rilevare solo con i più moderni strumenti di indagine. La suddetta ipotesi appare pertanto perlomeno assai poco plausibile». |
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Documenti:
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29 feb 2008
Ente Promotore:
La Nuova Regaldi
Ciclo di Incontri:
Passio 2008
Ufficio Stampa Passio 2008
L’antico telo, icona dell’amore di Dio, parla all’uomo di ieri e di oggiI patimenti di Cristo, descritti nei quattro Vangeli, trovano impressionante riscontro nell’immagine sindonica, testimone silenzioso della Passione, che bussa discretamente alla porta del nostro cuore, come testimone dell’amore di Dio per ogni uomo e memoria della risurrezione, in cui la vita donata per gli altri, che vince la morte. Una testimonianza e una memoria da fare nostra, perché non il sacrificio di Cristo non sia vano per la nostra vita.
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29 feb 2008
Ente Promotore:
La Nuova Regaldi
Ciclo di Incontri:
Passio 2008
Bianca Ancona Klun
Un breve componimento poetico ispirato dalla contemplazione della Sindone.
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29 feb 2008
Ente Promotore:
La Nuova Regaldi
Ciclo di Incontri:
Passio 2008
Ufficio Stampa Passio 2008
Le molte ragioni per dubitare di un risultato scientifico a lungo sopravvalutatoIl fondamenti fisici del metodo del radiocarbonio mostrano la sua possibilità di errare nella datazione dei reperti, dimostrata chiaramente da alcuni esempi noti alla comunità scientifica. La sua applicazione alla Sindone risulta ulteriormente inficiata dalla natura del telo e dalle vicissitudini – come l’incendio del 1532 – a cui è sopravvissuta. Tutt’altro che indubitabile, l’esame al radiocarbonio non dice l’ultima parola su un telo che continua a essere oggetto di studi e di venerazione.
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29 feb 2008
Ente Promotore:
La Nuova Regaldi
Ciclo di Incontri:
Passio 2008
Ufficio Stampa Passio 2008
Intervista a monsignor Giuseppe Ghiberti, presidente Commissione diocesana per la SindoneUna rispondenza mirabile tra la narrazione dei Vangeli e il telo sindonico, che riesce a rendere concretamente visibile i segni delle torture inflitte a Cristo: così la Sindone interroga ogni uomo sull’amore di Dio e sulla crudeltà e il peccato umano. Un’efficacia che non dipende dalla sua “autenticità”, che la scienza continua a studiare, e che riveste un valore affettivo. Impossibile fare previsioni sulla prossima ostensione. Nell’attesa, riproduzioni come quelle del Duomo di Novara possono essere di notevole effetto.
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29 feb 2008
Ente Promotore:
La Nuova Regaldi
Intervista al celebre sindonologo Gian Maria ZacconeL’ipotesi, avanzata da alcuni, che la Sindone dimostri la resurrezione dell’uomo che vi è stato avvolto non ha fondamento scientifico, e l’ipotesi che sia stata realizzata da L eonardo Da Vinci è assurda perché testimonianze certe sulla Sindone di Torino sono antecedenti alla nascita di Leonardo.
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29 feb 2008
Ente Promotore:
La Nuova Regaldi
Ciclo di Incontri:
Passio 2008
Ufficio Stampa Passio 2008
Una tecnica non appropriata, applicata in modo cieco e acritico. Intervista al prof. Bruno BarberisUn’operazione condotta dalla Santa Sede, escludendo il Centro internazionale di Sindonologia, e accettando i diktat dei laboratori scientifici. Così l’esame più celebre condotto sull’antico telo si è svolto in modo scarsamente utile, escludendo procedimenti previ che avrebbero arricchito il quadro dei dati a disposizione. Tutto da rifare, quindi, ma soltanto quando il metodo al radiocarbonio si sarà evoluto e attestato come sufficiente affidabile.
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Audio:
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29 feb 2008
Ciclo di Incontri:
Passio 2008
Bruno Barberis ,
Mons. Giuseppe Ghiberti ,
Gian Maria Zaccone
A 20 anni esatti dal responso dell’esame al radiocarbonio che datò la Sindone al XIII – XIV secolo si continua a discutere sulla sua origine. Il prof. Zaccone indica come l’approccio giusto all’analisi del Sacro Lino debba essere caratterizzato da una positiva interazione tra diverse discipline e invita a considerare la Sindone come un’icona della Passione. Il prof. Barberis spiega nel dettaglio quali sono state le analisi che si sono susseguite negli anni sul telo. Mons. Ghiberti conclude ribadendo l’importanza della Sindone nella vita del credente
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Video:
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29 feb 2008
Ciclo di Incontri:
Passio 2008
Bruno Barberis
Mons. Giuseppe Ghiberti ,
Gian Maria Zaccone ,
A 20 anni esatti dal responso dell’esame al radiocarbonio che datò la Sindone al XIII – XIV secolo si continua a discutere sulla sua origine. Il prof. Zaccone indica come l’approccio giusto all’analisi del Sacro Lino debba essere caratterizzato da una positiva interazione tra diverse discipline e invita a considerare la Sindone come un’icona della Passione. Il prof. Barberis spiega nel dettaglio quali sono state le analisi che si sono susseguite negli anni sul telo. Mons.Ghiberti conclude ribadendo l’importanza della Sindone nella vita del credente
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