Documentazione evento:
SECONDO LUCA. LA “PASSIONE” CONQUISTA IL PUBBLICO
A Novara in prima esecuzione assoluta un nuovo “oratorio” della Passione
«Non sei solo sulla via del Calvario, non sei solo a portare la croce», canta il coro al ritmo di una habanera – la popolare danza cubana –, accompagnando Gesù che sale al martirio, carico delle sofferenze dell’umanità. È uno dei momenti più intensi del grande concerto che, venerdì 26 marzo, nel Duomo di Novara, ha presentato per la prima volta al pubblico la Passione secondo Luca, musicata da Alberto Sala, organista titolare della Cattedrale. «Una “prima” nella storia della musica italiana, perché mai prima d’ora l’intero testo della Passione, tratta dal Vangelo secondo Luca, è mai stato musicato per intero in lingua italiana – spiega don Silvio Barbaglia, responsabile di Passio, la manifestazione in cui si inserisce l’evento –. Ma più che di un “concerto”, si tratta di un “oratorio”, cioè un momento di preghiera in musica. Un genere musicale di antica tradizione cui Passio vuole dare un contributo innovativo presentando questa originale creazione artistica». E quando le luci si abbassano, lo spazio del Duomo, colmo di pubblico, diviene davvero luogo di preghiera e di ascolto attento della Parola. Un ascolto cui invitano tutti gli elementi dello spettacolo. Innanzitutto il libretto, realizzato dalla biblista e scrittrice Rosanna Virgili, che intervalla il Vangelo di Luca con brani poetici, a indagarne il significato. Così i personaggi di Luca “escono” dal testo, parlano in prima persona ed esprimono i loro sentimenti. E con loro compaiono, a commentare gli eventi, i discepoli, testimoni della Passione, e il coro dei fedeli, interprete della Chiesa di oggi e di ieri. Un testo suggestivo e intenso, cui Alberto Sala dà voce, affidandone il canto a sette solisti e a tre cori, accompagnati dall’orchestra – diretta dal maestro Paolo Monticelli –, sulle note di una musica appositamente composta, ad amplificare i significati e gli affetti del testo. Con un linguaggio, frutto di personale ricerca tra stili antichi e moderni, che ha presa immediata sul pubblico. Immagini di arte sacra, proiettate sul maxischermo insieme con le parole del testo a cura di Filippo Lattanzio e Riccardo Dellupi, completano il coinvolgimento dei sensi in un’esperienza di totale immersione nel mistero di Cristo, in sintonia spirituale e commozione con esso. «È il modo migliore per introdursi alla Settimana Santa – conclude il vescovo Corti – grazie a un’arte che sa farsi preghiera e canto dello Spirito».