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cultura e arte attorno al mistero pasquale 1° Marzo - 3 Maggio 2006
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PERCORSO ASCOLTARE

Il percorso Ascoltare si affida al senso dell'udito che, attraverso la mediazione della creazione musicale, giunge ad attingere al fascino del mistero sempre nuovo della vita e dell'uomo, riletto alla luce del messaggio cristiano.



Concerto

«SE QUESTO È UN UOMO». RIFLESSIONI IN MUSICA PER LA SOFFERENZA DI CHI HA PERSO LA LIBERTÀ.

sabato 11 marzo 2006

Ore 21,00
Presentazione evento:
libertà di vivere, di essere sani, di poter esprimere il proprio pensiero e professare la propria fede.
libertà di muoversi, di amare, di essere diversi e di poter sbagliare.
quante libertà sono state e sono negate...
quante catene, concrete e metaforiche, hanno impedito ed impediscono e troppi esseri umani di vivere un'esistenza libera e dignitosa?
la deportazione, il carcere, il manicomino, lo sfruttamento, la povertà, la censura...
quanta sofferenza dietro ad ogni perdita di libertà...
quanti interrogativi di fronte alla sofferenza!
come dare un senso alla sofferenza?
Come lenire la sofferenza?
Come saper essere vicini a chi soffre?
come essere capaci di sorridere nelkla sofferenza?
Come riuscire a rendere estimonianza della sofferenza e denunciare l'ingiustizia?
La musica esprime ed intyerpreta il dolore...
le parole ci invitano a riflettere su ciò che è stato e su ciò che potrà essere...
la musica lenisce il dolore, ci aiuta a trovare la forza per superare le prove...

VOI CHE VIVETE SICURI NELLE VOSTRE TIEPIDE CASE...
CONSIDERATE SE QUESTO E' UN  UOMO.

Post evento
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Documentazione sull'evento:

“Concerto” c’era scritto sul libretto preparato per la serata, “riflessione in musica” sul manifesto PASSIO, percorsi di cultura e arte attorno al mistero pasquale. In realtà non è così facile dare una definizione alla serata straordinaria per intensità, per riflessione e per musica vissuta sabato sera nella Chiesa di San Leonardo a Pallanza, una serata appositamente composta dagli interpreti ha lasciato i moltissimi presenti entusiasti.

La profondità dei testi raccolti e curati da M. Cristina Pasquali, interpretati da Graziano Giacometti, sottolineati, quasi visualizzati dalle Musiche di Giavanni Galfetti all'organo e Carlo Bava alla ciaramella.
Le parole risuonate nella Chiesa pallanzese hanno avuto la forza di mostrare alcune "facce" della sofferenza. Se questo è un uomo si chiede Levi nella celebre pagina che non perde mai di attualità e poi la carellata di persone senza nome, ma di una realtà e di una familiarità agghiacciante. Parole forti che gridano “vergogna” perché nessuno, davanti ad una tragedia creata dall’uomo possa nascondersi dietro ad un pilatesco “…ma io non lo sapevo”. Le voci di guerre, mai passate, mai finite, sempre in atto che non hanno più il sapore epico di conquiste o difese patriottiche, ma la voce di un bambino, soldato quasi migliore per i non rimpianti che non può ancora avere e forse non avrà mai. Parole di madri, molti simili a quelle della Madre, stessa sofferenza, stesso dolore, stesso animo in lacrime.

Le parole hanno preso forma grazie al suono tutto particolare della ciaramella, un suono con la capacità di rendere presenti grida, sofferenze, lotte, fatiche di quelle facce, di quelle parole. La musica ha scavato nel profondo delle emozioni. non si è voluto dare risposte consolatorie, ma alla fine, luci accese, musica goiosa, si è aperta una porta alla speranza che la condivisione e l'amore riesce ancora a seminare.
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Splendido ed emozionante concerto ieri sera, sabato 11 marzo, nella suggestiva cornice di S. Leonardo a Verbania-Pallanza gremita di pubblico. La serata, in calendario per il progetto “Passio 2006” con l’esplicativo titolo “Se questo è un uomo”, ha visto protagonista il duo “Laetimusici”, Carlo Bava alla ciaramella e Giovanni Galfetti all’organo, e la voce narrante di Graziano Giacometti. La musica ha accompagnato i testi letterari in un drammatico viaggio lungo la tortuosa strada della sofferenza umana, dalla Seconda guerra mondiale vista attraverso gli occhi di Primo Levi fino ai conflitti odierni descritti da Giuliana Sgrena e alla passione di Alda Merini, andando a toccare le corde della sensibilità del pubblico sul tema delle varie forme di perdita della libertà. Carcere, condanna a morte, catene che immobilizzano braccia e gambe ma anche metaforiche, che spengono il fuoco della passione vitale e intorpidiscono le menti. Dalla colonna sonora di “Mission” alla dolcissima melodia d’amore per Gerusalemme di Naomi Shemer, dalle musiche tradizionali ai classici di Bach, il pentagramma musicale si è trasformato in una scala verso il cielo, ove ogni gradino e ogni nota avvicinavano maggiormente la platea all’amore eterno. Un silenzio commosso ha accolto la preghiera “I soffioni”, scritta dai detenuti della Casa circondariale di Verbania, che si conclude con un invito alla speranza e alla fede: “Dio, soffia forte su di noi e disperdici nei tuoi prati, non più come semi che fanno paura, ma come semi del tuo Amore nel mondo”. Un seme che ieri sera è germogliato nel cuore di tutti i presenti.

Valeria Pera



 
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