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cultura e arte attorno al mistero pasquale 1° Marzo - 3 Maggio 2006
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PERCORSO CELEBRARE

Il percorso Celebrare valorizza nell'atto liturgico, che rende presente "qui e ora" il sacrificio pasquale di Cristo, la ricerca dell'uomo che risponde all'anelito a ricongiugersi con il suo Creatore e Salvatore, che a lui interamente si è donato, e al quale l'uomo desidera interamente donarsi, in un abbraccio che esprime la tenerezza sponsale dell'amore reciproco tra Dio e la creatura umana. Celebrazioni eucaristiche, processioni liturgiche e adorazioni eucaristiche uniscono, nel mistero dell'Incarnazione di Cristo, la dimensione sprituale della ricerca di Dio con quella culturale della lettura della storia alla luce della fede e l'impegno a divenire in essa collaboratori del Bene e testimoni di speranza.

Veglia di preghiera

SETTE PROCESSIONI DEL VENERDÌ SANTO VERSO IL DUOMO

venerdì 14 aprile 2006

Ore 20,00

Novara


Centro città: Sette chiese e Duomo di Novara

Parrocchie Unite di Novara Centro

Pagine da visitare:
E' possibile visitare la documentazione dell'edizione del Venerdì santo di Passio 2004
Presentazione evento:

Per associazioni, gruppi, movimenti e istituti scolastici è possibile scaricare l'apposito modulo di adesione per partecipare alle Sette processioni del Venerdì santo (14 aprile): http://www.passionovara.it/doc/Scheda%20iscrizione%20associazioni.doc e inviandolo compilato via e-mail all'indirizzo: info@passionovara.it

Link alla presentazione del progetto

LE SETTE CHIESE E LE SETTE PROCESSIONI DEL VENERDI' SANTO A NOVARA


(1) S. Maria al Monserrato:
il mondo dell’accoglienza (particolarmente degli immigrati) e del disagio sociale nelle sue varie forme con le relative associazioni competenti.
Percorso: Corso Cavour, Angolo delle Ore, Corso Italia, Via Prina, Piazza della Repubblica, Duomo.

(2) Santuario di Maria Ausiliatrice presso i Salesiani: il mondo dei giovani e le associazioni competenti che lavorano con il mondo giovanile. Percorso: Baluardo Lamarmora, Corso Felice Cavallotti, Angolo delle Ore, Corso Mazzini, via Fratelli Rosselli, Piazza della Repubblica, Duomo.

(3) Sant’Eufemia: il mondo dei ragazzi e dei minori e le associazioni competenti. Percorso: Via Magnani Ricotti, Via Amico Canobio, Piazza Matteotti, Via Fratelli Rosselli, Piazza della Repubblica, Duomo.

(4) Madonna del Carmine: il mondo del volontariato e dell’associazionismo cattolico e laico. Percorso: Via del Carmine, Via San Gaudenzio, Via Prina, Piazza della Repubblica, Duomo.

(5) San Pietro al Rosario: il mondo degli anziani e le associazioni competenti. Percorso: Piazza Gramsci, Vicolo della Canonica, Piazza della Repubblica, Duomo.

(6) San Michele all’Ospedale: il mondo della malattia, dei malati, del personale medico e infermieristico con associazioni competenti. Percorso: Viale Bellini Tornielli, Via Puccini, Piazza della Repubblica, Duomo.

(7) San Giovanni Decollato: il mondo dei disabili con le associazioni competenti. Percorso: Via Puccini, Piazza della Repubblica, Duomo.


Post evento
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Documentazione sull'evento:

"Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Tu sei lontano dalla mia salvezza". Le parole del Salmo 21, pregato da Gesù appeso alla croce, risuonano nella notte in sette chiese del centro di Novara, simbolicamente allusive alle sette chiese cui il Cristo, nel libro dell'Apocalisse, si rivolge all'intera sua Chiesa. Parole che interpellano le persone ivi radunate, appartenenti a realtà di volontariato vicine all'uomo nella variegata realtà della società contemporanea, facendosi prossime alle necessità dei giovani che si aprono alla vita, dei malati e dei disabili, degli immigrati e di tutti coloro nel loro bisogno di cure, costituiscono la presenza tangibile dell'umanità sofferente di Cristo crocifisso. "... era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori...", suggerisce la lettura del Carme del Servo sofferente di Isaia (Isaia 52,13-53,12).

Sette processioni, nel buio della notte, illuminato dalle flebile luce delle torce, si avvicinano silenziose alla piazza del Duomo, ciascuna preceduta da una croce, gravida dei dolori del Cristo e del dolore di ogni uomo esposto alla sofferenza e alla morte, terminando il loro cammino ai piedi della pararete affrescata, dipinta da Gaudenzio Ferrari nella chiesa della Madonna delle Grazie di Varallo, e riprodotta a Novara in grandezza naturale. Quivi la vicenda del Cristo è riassunta in ventuno riquadri, tra i quali si impone la grande scena della crocifissione. La tecnica prospettica di Gaudenzio, la vivacità dei colori e l'intensità della narrazione pittorica conferiscono alla raffigurazione la capacità di coinvolgere lo spettatore rendendolo compartecipe dell'evento. "Come la cerva anela ai corsi d'acqua, così la mia anima anela a te, o Dio" (Salmo 41-42) cantano due voci muliebri, con melodie che si intrecciano con il dolce mormorare di flauti, richiamandoci le parole di Gesù: "Chi ha sete venga a me e beva" (Vangelo di Giovanni 7,37).

Le immagini del dipinto di Gaudenzio Ferrari divengono il commento visivo delle parole del Vangelo di Luca (Luca 22,7-20), che narrano la cena pasquale in cui Gesù offre sé stesso nel sacramento del pane e del vino, corpo e sangue, il cui sacrificio sancisce la nuova alleanza tra Dio e l'uomo. Il Vangelo di Giovanni (13-1-20) descrivono il mistero di misericordia del Maestro che si china a lavare i piedi dei discepoli, prima della solitaria preghiera sul monte degli ulivi (Luca 22,39-46), preludio all'arresto, al processo e alla condanna.

La cattedrale ci attende nell'oscurità, illuminata dalla luce delle nostre torce e dal corpo dell'antico Cristo ligneo che sovrasta l'altare, illuminato da fasci di luce, mentre il coro intona i canti della passione, nella contemplazione del dolce volto del Signore, inchiodato alla croce a causa dei peccati del mondo, dei nostri peccati. "Popolo mio, che male ti ho fatto?" intona il solista, esprimendo la sofferenza di Dio rifiutato dal suo popolo, idolatra e infedele.

Le pesanti porte della cattedrale si spalcano infine sul quadriportico illuminato a giorno, mostrando l'ingresso del battistero, in cui entriamo in silenzio, come in pellegrinaggio, immergendoci simbolicamente nel luogo che è simbolo della morte in Cristo e della resurrezione in Lui, che celebreremo nella notte del sabato con la veglia pasquale.

Riccardo Dellupi



 
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