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cultura e arte attorno al mistero pasquale 1° Marzo - 3 Maggio 2006
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PERCORSO VEDERE

Il percorso Vedere valorizza lo strumento di indagine offerto dal senso della vista, che scorge nella realtà e nell'arte elementi simbolici che guidano il cammino di ricerca di senso e di speranza.



Visita monumenti

VISITA GUIDATA AL BATTISTERO, AL DUOMO E AI MUSEI DELLA CANONICA DI NOVARA NELLA MEMORIA E NELLA STRUTTURA DEL CATECUMENATO DELLA CHIESA ANTICA

sabato 01 aprile 2006

Ore 15,30-17,30

Novara


Battistero, Duomo e Musei della Canonica

Gruppo guide del complesso del Duomo

Pagine da visitare:
www.comune.novara.it/citta/cittaitalia_duomo.htm
Presentazione evento:
La Cattedrale di Novara ed il complesso degli edifici monumentali ad essa collegati , in particolare il Battistero e la Canonica costituiscono un nucleo di particolare interesse all'interno dell'impianto urbanistico della città, sia per le testimonianze di carattere storico che racchiudono sia per i pregi artistici che esprimono.

Battistero

Il Battistero del Duomo di Novara rappresenta un insigne monumento paleocristiano di grande valore archeologico. Non si hanno notizie precise circa la data di costruzione, ma si è ormai certi che la parte inferiore risale al V secolo.

I restauri del Battistero iniziarono nel 1959 e si conclusero nel 1967, consentendo di ammirare tale monumento in tutta la sua bellezza.
La pianta presenta la tipica tipologia battisteriale paleocristiana, con l’aula ottagonale ad absidi alternatamente rettangolari e curvilinee. La facciata ha tre ingressi. All’interno, protetti da cristallo, sono conservati i residui della primitiva piscina ottagonale battesimale, il pozzo cilindrico, profondo circa 9 metri e ora secco, da cui si ricavava l’acqua per il sacramento e il canaletto di scarico.
Tra i reperti antichi, portati alla luce durante i restauri, si può ammirare il monumento funebre romano dedicato dalla liberta Dossa alla matrona Umbrena Polla, databile al II secolo. Si trova in una nicchia laterale, ed era usato come deposito dell’acqua battesimale.
La pavimentazione dell’interno, di cui sono rimasti resti marginali, era a formelle quadrate, esagonali o triangolari di marmi bianchi e grigio-scuri. L’originale decorazione delle pareti interne del Battistero era tutta in mosaico a soggetto floreale. Molte tesserine sono state reperite sparse tra il calcestruzzo del pavimento.
Famoso è il ciclo pittorico dell’Apocalisse giovanneo. Tale complesso è dominato da otto quadri rappresentanti i sette squilli di tromba annuncianti catastrofici flagelli che si abbattono sull’umanità atterrita. Tra tali riquadri si può ricordare quello che raffigura l’episodio delle acque tramutate in assenzio. Nell’Apocalisse si legge che "molti tra gli uomini morirono per quelle acque". La drammaticità di tale profezia è veristicamente raffigurata negli uomini sfiniti che, in atteggiamento di estrema speranza, tentano di scampare alla morte provocata dalle amare acque del fiume.
Nel ciclo pittorico, grandiosa è anche la rappresentazione di uno degli angeli, alto circa due metri, che maestosamente suona lo squillo di tromba, ad ali spiegate e a passo ritmico.
Uno degli otto riquadri, posto sulla parete del tiburio, fu ricoperto, nel XV secolo da un altro grandioso affresco di ignota mano lombarda, raffigurante il Giudizio universale. In esso alcune figure di ecclesiastici e laici dell’epoca, poste tra i beati del Paradiso, meriterebbero di essere studiate per ricavare notizie della storia locale dell’epoca. Tale ciclo pittorico è opera di un insigne maestro non individuato, forse vissuto nella seconda metà del decimo secolo. Potrebbe essere lombardo per le spiccate influenze bizantine presenti nella sua opera e per la cultura squisitamente raffinata e delicata.
La potenza pittorica dell’intero ciclo rende appieno la maestosa e incantata staticità della visione apocalittica, sia la terrificante tragedia dei flagelli divini contro l’umanità, sia la liricità della sofferenza dell’anonimo artista, vivicata nell’angelo, nei diversi personaggi e nei most


Cattedrale di Santa Maria Assunta (Duomo)

IL Duomo di Novara è stato edificato sul sito in cui sorgeva l’antico duomo romanico risalente al XII secolo, che per l’occasione venne abbattuto. Dell’antico duomo sono rimasti il campanile, il chiostro della canonica e l’oratorio di San Siro.
Il Duomo è stato progettato ed edificato dall’Antonelli nel periodo 1855-1869 secondo uno stile neoclassico e tenendo conto delle esigenze urbanistiche. Infatti Antonelli realizzò il porticato volto verso la piazza e sistemò armonicamente il quadriportico, inserendo la chiesa nel tessuto urbano circostante.
L’ingresso centrale del Duomo si trova all’interno del Pronao antistante il quadriportico, ed è formato da colonne corinzie aventi il fusto solcato da scanalature verticali e terminanti con capitello corinzio.
L’interno della chiesa è suddiviso in tre navate da imponenti colonne, in stucco marezzato e sempre con capitello corinzio. La navata centrale è coperta da una volta a botte appoggiata su un cornicione decorato da ovali con busti di importanti personaggi religiosi. Le navate minori hanno invece copertura a calotta in ogni campata.
Sul fondo spicca l’arco trionfale adorno di vittorie alate, mentre al centro si può osservare una finestra circolare di vetro istoriano, raffigurante l’Assunta, databile al 1969.
Gli elementi decorativi interni risalgono a periodi diversi.
Sul pavimento del presbiterio e dell'abside si può ancora vedere il mosaico medioevale (XII secolo)
La navata centrale è arricchita dalla presenza di una serie di sei arazzi, provenienti dal Belgio ( opera di Jan de Buck) e donati alla cattedrale a cavallo fra il XVI e XII secolo. Sono qui raffigurati episodi della vita di Salomone; tali episodi sono racchiusi all'interno di cornici con allegorie delle virtù e con composizioni di frutti, fiori e foglie.
Il Duomo conserva importanti opere di Gaudenzio Ferrari, di G.B. Giovenone e di Bernardino Lanino.
Di rilievo lo Sposalizio di Santa Caterina di Gaudenzio Ferrari.
Fra i dipinti di Bernardino Lanino abbiamo gli affreschi della cappella di San Giuseppe, danneggiati durante un incendio e ora collocati nella sacrestia inferiore, che offrono una notevole rappresentazione di episodi della vita di Maria; in queste opere, lo stile del Lanino è caratterizzato da un delicato decorativismo e da una rilassatezza nella composizione che già lo avvicina all'ambiente di corte lombardo. Del Lanino è anche la pala raffigurante Cristo Crocifisso e i Santi; un confronto con le opere del Ferrari, presenti nello stesso duomo, permetterà di osservare l'influenza che quest'ultimo ebbe sull'allievo.
Pregevole è anche la Croce lignea che si può ammirare sulla parete meridionale, all'inizio della navata destra; per le sue forme espressive, l'opera appare chiaramente riconducibile alla produzione goticheggiante tipica del Piemonte orientale nella seconda metà del XV secolo.
L'organo maggiore è il capolavoro dell'organaro novarese Alessandro Mentasti (1902).
Tra le innumerevoli bellezze artistiche interne al Duomo, risalta l’altare costruito dall’Antonelli. Costituito da un alto basamento, presenta la mensa e bassorilievi in bronzo, tra cui i putti di Thorwaldsen, scultore danese e massimo esponente del neoclassicismo romano. Nella parte mediana è collocato un tempietto formato da otto colonne corinzie in marmo verde di Varallo. Nella zona superiore si nota la statua allegorica della Religione, con ai lati Mosè e San Pietro. Questo modello di altare sarà punto di riferimento per molti altari delle chiese novaresi.
Attigua alla sacrestia si trova la Cappella di San Siro, edificata nella seconda metà del XII sec. come oratorio privato del vescovo. Sulle tre pareti dell’aula sono raffigurate scene della vita di S. Siro e sulla volta il Cristo in Maestà, entrambi del XII sec.; sulla parete ad est si trova una Crocifissione dei primi del XIV sec.
Il Duomo custodisce inoltre la Biblioteca Capitolare, una delle più ricche del Piemonte, ed il prezioso Tesoro, che comprende il cosiddetto dittico dei Vescovi di Novara (sec. XIII).
A fianco del Duomo sorgono il Palazzo Vescovile e il chiostro della Canonica.


La Canonica e il Museo Lapidario

Alle spalle del duomo e del palazzo Vescovile si trova il chiostro della canonica che è una vasta area porticata, circondata da bassi edifici.
L'esistenza di una canonica è già menzionata in un documento del IX secolo, è tuttavia dal XII secolo che in questo luogo si riuniscono i canonici della città.
Pare infatti che in questo periodo vi fosse un chiostro sullo stesso luogo dove sorge quello attuale, risalente all'ultimo quarto del XV secolo.
Il quadriportico in epoca medioevale è stato anche sede di tribunale: sotto un olmo esistente nello spiazzo, erano affrontate cause giudiziarie.
I portici, ad arco acuto, ospitano oggi il Museo Lapidario, che raccoglie reperti provenienti dal territorio novarese e che, alla fine del XIX secolo, si è arricchito dei resti provenienti dalla collezione presente presso la basilica di San Gaudenzio. Si tratta per lo più di reperti di età romana e tardo-romana.
Di particolare importanza il cosiddetto Rilievo della Nave, della fine del III secolo d.C., bassorilievo in marmo raffigurante una nave governata da marinai ed un pescatore impegnato a reggere una lenza con un pesce, che ricorda i primordi della Chiesa novarese.


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