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cultura e arte attorno al mistero pasquale 1° Marzo - 3 Maggio 2006
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PERCORSO RIFLETTERE

Il percorso Riflettere convoca cittadini ed esperti a confrontarsi intorno a tematiche di cruciale importanza nell'attuale contesto sociale e culturale, affinché possano nascere nuove consapevolezze intorno all'intrinseca dimensione di fragilità dell'uomo, riletta alla luce del mistero di Cristo morto e risorto, e possano sorgere rinnovate motivazioni a un impegno personale e sociale a favore dell'uomo.



Convegno

IV CONVEGNO ECCLESIALE NAZIONALE: TESTIMONI DI GESÙ RISORTO, SPERANZA DEL MONDO

mercoledì 18 ottobre 2006

9,00-19,00

Verona

Via dell'Industria
Fiera di Verona

S.Em.za Mons. Vincenzo Paglia; S. Em. Gennadios ZERVOS; Prof. Gianni LONG; Prof. Andrea RICCARDI; Prof.ssa Margaret S. ARCHER; Dott. Michel CAMDESSUS; Prof. Ján FIGEL

Pagine da visitare:

Vai al sito ufficiale del Convegno di Verona: www.convegnoverona.it
Forum di discussione sulla situazione della Chiesa in Italia realizzato in preparazione del Convegno Ecclesiale Nazionale di Verona: www.dialogosonline.it
Siti istituzionali: www.chiesacattolica.it / www.vatican.va / www.progettoculturale.it

Presentazione evento:

Vai a:
LUNEDI' 16 OTTOBRE: Primo giorno

MARTEDI' 17 OTTOBRE: Secondo giorno
GIOVEDI' 19 OTTOBRE: Quarto giorno - Mattina
GIOVEDI' 19 OTTOBRE: Quarto giorno - Pomeriggio

VENERDI' 20 OTTOBRE: Quinto giorno

TERZO GIORNO DEL CONVEGNO ECCLESIALE NAZIONALE: TESTIMONI DI GESU' RISORTO, SPERANZA DEL MONDO

18 ottobre, mercoledì

Mattino (in Fiera, aule delle commissioni)

ore 9.30-10.30 PREGHIERA ECUMENICA - Presiede S.Em.za Mons. Vincenzo Paglia, Vescovo di Terni-Narni-Amelia, Presidente della Commissione Episcopale per l'ecumenismo e il dialogo (testo). Con riflessioni spirituali di esponenti di Chiese ortodosse e Comunità ecclesiali protestanti:
S. Em. Gennadios ZERVOS, Metropolita dell'Archidiocesi Greco Ortosodda d'Italia (testo)
Prof. Gianni LONG, Presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (testo)

ore 10.40-13.20 LAVORI NEI GRUPPI DI STUDIO

Pomeriggio (in Fiera, aule delle commissioni)

ore 15.30-18.30 LAVORI NEI GRUPPI DI STUDIO

Serata: (in Fiera, aula dell’assemblea)

ore 20.30-22.00 A CONFRONTO con esponenti della cultura europea:
- Prof. Andrea RICCARDI (professore ordinario di Storia contemporanea, Università di Roma Tre; diocesi di Roma)
- Prof.ssa Margaret S. ARCHER (professore ordinario di Sociologia, Università di Warwick, Coventry; membro della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali; Gran Bretagna)
- Dott. Michel CAMDESSUS (presidente delle Semaines sociales de France; già presidente del Fondo Monetario Internazionale; Francia)
- Prof. Ján FIGEL (commissario dell’Unione Europea per l’istruzione, la formazione, la cultura e il multilinguismo; Slovacchia)


Post evento
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Documentazione sull'evento:

I GRUPPI DI STUDIO

In 30 sale distinte si sono articolati i lavori dei 30 gruppi di studio già avviati nel secondo pomeriggio di martedì 17 ottobre e continuati lungo tutta la giornata di mercoledì 18 ottobre. I gruppi di studio sono stati il vero cuore del Convegno: si sono articolati oltre 2000 interventi complessivi entro un processo di comprensione delle sfide poste in essere dai cinque ambiti.
Ogni gruppo era corredato di moderatore, segretario e coordinatore di segreteria. Al termine di ogni sessione il moderatore in accordo con il segretario stilava una sintesi della sessione che veniva riproposta all'inizio dei lavori della seconda sessione. Al termine delle tre sessioni, la sera di mercoledì 18 ottobre i moderatori con i segretari hanno elaborato una sintesi dei lavori delle tre sessioni in cartelle contenenti 8000 battute spazi incllusi.
Attraverso tali sintesi, referenti dei cinque ambiti hanno analizzato il lavoro dei 6 gruppi del proprio ambito componendo una relazione da presentarsi la mattina di venerdì 20 ottobre a conclusione del Convegno Ecclesiale Nazionale.
Come esemplificazione riportiamo di seguito il contenuto di sintesi in 8000 battute spazi inclusi del gruppo n° 15 dell'ambito della "fragilità umana" coordinato dal moderatore don Silvio Barbaglia e dal segretario Nicolò Terminio.

Ambito della fragilità umana
Gruppo 15

Parte prima: condividere
L’organizzazione degli interventi del primo confronto si è strutturata entro quattro prospettive:
La prima, di matrice biblico-teologica ha evidenziato che ogni persona rimane una “risorsa” anche chi è socialmente più “condannabile”, in quanto icona dell’immagine di Dio. Dall’atteggiamento di Gesù con persone fragili e dall’avere egli stesso assunto la fragilità umana emerge chiaramente una prospettiva solidale di Dio con l’esperienza di fragilità umana.
La seconda prospettiva attorno alla quale si è articolato il numero maggiore di interventi è quella pedagogico-pastorale, funzionale a mettere in luce anzitutto alcuni atteggiamenti di fondo come il valore dell’attesa, dell’autostima, del sapersi accettare e dell’accettare le sfide della fragilità, della perseveranza, dello “sporcarsi le mani” nella coscienza di essere “fragili in mezzo a fragili”; nasce la domanda: soggetti o destinatari di aiuto in stato di fragilità? Accanto agli atteggiamenti di fondo sono state riportate preoccupazioni tipiche delle varie “pastorali” con le quali viene declinata la sfida della fragilità: le preoccupazioni di chi lavora in una pastorale della sanità, di chi è nella pastorale famigliare, oppure dei sacerdoti in difficoltà, di chi si preoccupa della pastorale giovanile.
La terza prospettiva ha voluto rimarcare l’urgenza di una relazione stretta e complementare con i soggetti presenti sul territorio chiamati al servizio dell’uomo nella società e nell’impegno politico e amministrativo. In altre parole, la necessità di una pastorale d’insieme con realtà collegate agli enti locali, all’associazionismo per una collaborazione diretta con il civile per raggiungere obiettivi comuni e far fronte alle sfide delle nuove fragilità.
Infine, la quarta dimensione ha ricoperto un valore trasversale. Si è trattato della sottolineatura di elementi di metodo sia nella prassi delle strutture della pastorale sovente inceppata al proprio interno, sia nella capacità di costruire un progetto che richieda l’ingresso di atteggiamenti spirituali, competenze pedagogiche, capacità di analisi culturali e abilità alla progettazione. Viene individuata così anche una forma di “fragilità delle nostre strutture pastorali” con un dispendio di energie umane e organizzative. Emerge così la necessità di un lavoro di rete richiesto da più parti ma ancora troppo lontano dalla sensibilità media in ambito ecclesiale.

Parte seconda: riflettere
Nella seconda parte dell’itinerario funzionale ad approfondire alcune linee portanti sono stati sottolineati alcuni atteggiamenti di fondo della fragilità: anzitutto l’urgenza di accrescere la capacità di ascolto. Troppo spesso si fa esperienza di rifiuto, di indisponibilità all’accoglienza; tutto ciò appare come contro-testimonianza e l’ambito della fragilità invita ad andare nella direzione di una possibile valorizzazione dell’esperienza dell’ascolto profondo. In secondo luogo, la dimensione della condivisione è apparsa una risorsa essenziale per rendere credibile un’azione di Chiesa che sappia stare in compagnia con la sofferenza e il dolore. La terza caratteristica è data dalla forza della riconciliazione e del perdono, risorsa fondamentale per celebrare la Pasqua del risorto, offerta di salvezza in questa nostra storia. La fragilità si trasforma in risorsa salvifica quando, toccata dalla forza del perdono, pone la persona faccia a faccia con il proprio limite creaturale, originario. L’umiltà con la sobrietà dei mezzi appare così un ulteriore atteggiamento basilare per costruire una comunicazione significativa per una prassi di aiuto che parta dalla coscienza della propria fragilità al fine di offrire un aiuto in una prospettiva di gratuità. Quest’ultima è anch’essa cifra assolutamente primaria nell’illuminare il quadro sempre più ricco della fragilità che, così connotata, riveste la forma di una fragilità redenta, capace di annunciarsi nella gioia, quella di un’umanità salvata, redenta, risorta. Da questa costellazione potrà emergere quale sintesi di una riflessione sulla fragilità nella Chiesa una speranza per l’uomo, quella donata da Cristo stesso.
Accanto a tali atteggiamenti per una prassi spirituale e pastorale della fragilità, il gruppo ha più volte ribadito due elementi nodali: quello della centralità della comunità cristiana quale soggetto di azione e la corrispettiva centralità dei poveri quali soggetti preferenziali per la prassi pastorale. Ma la scelta di esprimere le “povertà” antiche e nuove entro la categoria di “fragilità” fa riflettere in quanto obbliga ad ampliare il campo di comprensione di una realtà che troppo spesso è stata intesa e ristretta all’ambito socio-assistenziale o della “carità”, quale aiuto materiale della Chiesa. C’è chi, provocatoriamente, ha detto che bisognerebbe “chiudere le Caritas” divenute troppo spesso una forma di delega ufficiale da parte della Chiesa dell’esercizio della dimensione assolutamente universale della carità per ogni cristiano e per tutta la Chiesa. Questo andrebbe a contraddire la vocazione autentica della Caritas come era voluta da papa Paolo VI.

Parte terza: proporre
In risposta parziale alle domande guida per i gruppi, l’attenzione è caduta su alcune indicazioni pratiche entro un approccio pastorale integrato.
a. Anzitutto la proposta di rimettere autenticamente al centro della vita comunitaria ecclesiale la celebrazione eucaristica nel giorno del Signore, come “mistagogia”, come punto di attesa, di compimento e di slancio profetico del tempo della settimana in un recupero della festa e della pedagogia dell’anno liturgico. La “comunità eucaristica”, soggetto testimoniale richiamato dal documento per il decennio pastorale “Comunicare il vangelo in un mondo che cambia” assume, nella proposta, un ruolo centrale nel dare vita concreta ad un’idea di comunità che nell’esperienza vissuta si raccoglie e celebra il mistero centrale della speranza. Senza dover inventare cose nuove tale struttura, se ripensata, può facilitare l’azione di discernimento delle fragilità che abitano la comunità sul territorio. La preghiera, il confronto sulla Parola di Dio e la celebrazione divengono luoghi essenziali dell’esercizio del discernimento tipico della comunità ecclesiale rispetto ai problemi della storia nel territorio in cui cresce la Chiesa. Alcune esperienze concrete in questa direzione sono state richiamate per favorire una progettazione in linea con la pedagogia già indicata dalla struttura dell’anno liturgico.
b. Da qui l’urgenza della missionarietà nel concreto territorio della comunità cristiana in una testimonianza a contatto con i bisogni concreti di un’umanità sofferente. La proposta quindi di un’azione segnata dalla collaborazione e dalla cooperazione della comunità ecclesiale con i vari soggetti che sul territorio già operano a sostegno di situazioni di difficoltà. Il lavoro di rete tra i vari soggetti della comunità ecclesiale e la cooperazione con altre realtà della società civile, delle istituzioni e degli enti locali vanno pensati entro la prospettiva della sussidiarietà. Esempi raccolti da esperienze in atto documentano la positività di tale azione già intrapresa da più parti.
c. La necessità della formazione è stata espressa nei termini del recupero delle istanze messe in atto dal Progetto culturale della CEI. Anzitutto educare alla fragilità nei diversi cammini che già si attuano nella catechesi, dall’iniziazione cristiana alla preparazione al matrimonio. Quindi l’educazione alla sobrietà come stile della comunità ecclesiale. L’educazione al perdono a partire da esperienze e da celebrazioni comunitarie della penitenza quale risorsa profonda di speranza e infine, l’esercizio del discernimento, come luogo più alto della formazione della comunità cristiana. In questo contesto va collocato un richiamo all’educazione al volontariato nella sua forma autenticamente evangelica e socialmente utile e quale luogo di proposta per le nuove generazioni. In concreto, la proposta dell’anno di volontariato sociale con alcuni mesi: offrire occasioni per sperimentare la forza generatrice della fragilità quale luogo fecondo per una via di pastorale giovanile.

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AREA STANDS

Il Convegno sarà occasione di incontro e presentazione delle iniziative di molte realtà delle Chiesa Italiana. Qui al fianco è possibile consultare una galleria di foto che ritraggono molti degli stands presenti in fiera a Verona. Di seguito viene offerto l'elenco.

A.G.E.S.C. ASSOCIAZIONE GENITORI SCUOLE CATTOLICHE
ACEC ASSOCIAZIONE CATTOLICA ESERCENTI CINEMA
ACLI
AGESCI - ASSOCIAZIONE GUIDE E SCOUTS CATTOLICI ITALIANI
AIFO - ASSOCIAZIONE ITALIANA AMICI DI RAOUL FOLLEREAU
ANSPI ASS. NAZIONALE SAN PAOLO ITALIA - ORATORI E CIRCOLI
ASSOCIAZIONE COMUNITA' DIACONATO IN ITALIA
ASSOCIAZIONE CATTOLICA INTERNAZIONALE AL SERVIZIO DELLA GIOVANE ACISJF PROTEZIONE DELLA GIOVANE - FEDERAZIONE NAZIONALE
ASSOCIAZIONE CORALLO
ASSOCIAZIONE CRISTIANA ARTIGIANI ITALIANI
ASSOCIAZIONE ITALIANA GUIDE E SCOUTS D'EUROPA CATTOLICI
ASSOCIAZIONE ITALIANA MAESTRI CATTOLICI
ASSOCIAZIONE RELIGIOSA ISTITUTI SOCIO-SANITARI
ASSOCIAZIONE RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO SANTO
ASSOCIAZIONE SANT'ANSELMO
ASSOCIAZIONE SCIENZA E VITA
AVVENIRE - SAT 2000 - INBLU
AZIONE CATTOLICA ITALIANA
CEI - BENI CULTURALI
CEI - CAMMINO VERSO VERONA - PENTAGONO
CEI - FONDAZIONE GIUSTIZIA E SOLIDARIETA'
CEI - PROGETTO CULTURALE
CEI - PROGETTO POLICORO
CEI - SERVIZIO NAZIONALE IRC
CEI - SERVIZIO NAZIONALE PASTORALE GIOVANILE
CEI - SERVIZIO PROMOZIONE SOSTEGNO ECONOMICO
CEI - SICEI
CEI - UFFICIO CATECHISTICO NAZIONALE
CEI - UFFICIO NAZIONALE PASTORALE DELLA FAMIGLIA
CENTRO SPORTIVO ITALIANO - RESIDENZA NAZIONALE
CIF- CENTRO ITALIANO FEMMINILE
COLDIRETTI
COMUNITA' DI SANT'EGIDIO
COMUNITA' PAPA GIOVANNI XXIII
CONSULTA NAZIONALE ANTIUSURA O.N.L.U.S.
COPERCOM COORDINAMENTO PER LA COMUNICAZIONE
CURSILLOS DI CRISTIANITA' IN ITALIA
F.I.S.M. - FEDERAZIONE ITALIANA SCUOLE MATERNE
FIGLI IN CIELO - SCUOLA DI FEDE E PREGHIERA
FISC
FONDAZIONE DI RELIGIONE "MISSIO"
FONDAZIONE DON GNOCCHI
FONDAZIONE MIGRANTES
FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI
FORUM ORATORI ITALIANI
FRATERNITA' DI COMUNIONE E LIBERAZIONE
ISTAT
ISTITUZIONE TERESIANA
L'OSSERVATORE ROMANO
M.A.S.C.I. - MOVIMENTO ADULTI SCOUT CATTOLICI ITALIANI
MEIC - MOVIMENTO ECCLESIALE DI IMPEGNO CULTURALE
MOVIMENTO APOSTOLICO CIECHI
MOVIMENTO CRISTIANO LAVORATORI
MOVIMENTO DEI FOCOLARI
MOVIMENTO PER LA VITA
MOVIMENTO RINASCITA CRISTIANA
NOI ASSOCIAZIONE
NOMADELFIA
OFS - ORDINE FRANCESCANO SECOLARE
PAX CHRISTI ITALIA
POSTULAZIONE CAUSA DI BEATIFICAZIONE E CANONIZZAZIONE S. D. GIOVANNI PAOLO II
SAN PAOLO
SIR - SERVIZIO INFORMAZIONE RELIGIOSA
SOCIETA' BIBLICA IN ITALIA ALLEANZA BIBLICA UNIVERSALE
SOCIETA' DI SAN VINCENZO DE PAOLI - CONSIGLIO NAZIONALE ITALIANO
UFFICIO NAZIONALE COOPERAZIONE MISS. TRA LE CHIESE
UNITALSI - UNIONE NAZIONALE ITALIANA TRASPORTO AMMALATI A LOURDES E SANTUARI INTERNAZIONALI
UNIVERSITA' CATTOLICA DEL SACRO CUORE



 
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