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cultura e arte attorno al mistero pasquale 1° Marzo - 3 Maggio 2006
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PERCORSO APPROFONDIRE

Il percorso Approfondire ha come scopo la preparazione del Progetto Passio, annunciandone (vedi la sezione Presentazione) il significato, il metodo di lavoro e la centrale tematica del dolore umano illuminato dal mistero della passione, morte e risurrezione di Cristo, espresso dal titolo "Una fragilità salvata" con cui compare nel programma del percorso itinerante nazionale in preparazione al Convegno ecclesiale nazionale di Verona 2006. Gli appuntamenti, di carattere pubblico, sono rivolti in particolare a tutti coloro intendono partecipare al progetto Passio divenendo parte attiva dell'organizzazione.



Incontro pubblico

«QUANDO SONO DEBOLE, È ALLORA CHE SONO FORTE! (SAN PAOLO, 2COR 12,10). I MILLE VOLTI DELLA FRAGILITÀ UMANA»

mercoledì 18 gennaio 2006

Ore 20,45
Presentazione evento:

Incontro pubblico, in occasione della festa di San Gaudenzio (22 gennaio), patrono della Diocesi di Novara, in preparazione del progetto "Passio. Cultura e arte attorno al mistero pasquale – edizione 2006" e del Convegno ecclesiale nazionale di Verona (6-20 ottobre 2006).

Il testo della «Traccia di riflessione in preparazione del Convegno ecclesiale di Verona 16-20 ottobre 2006» così descrive il terzo ambito tematico sulla "fragilità umana":

Un terzo ambito è costituito dalle forme e dalle condizioni di esistenza in cui emerge la fragilità umana. La società tecnologica non la elimina; talvolta la mette ancor più alla prova, soprattutto tende a emarginarla o al più a risolverla come un problema cui applicare una tecnica appropriata. In tal modo viene nascosta la profondità di significato della debolezza e della vulnerabilità umane e se ne ignora sia il peso di sofferenza sia il valore e la dignità. La speranza cristiana mostra in modo particolare la sua verità proprio nei casi della fragilità: non ha bisogno di nasconderla, ma la sa accogliere con discrezione e tenerezza, restituendola, arricchita di senso, al cammino della vita.
Solo una cultura che sa dar conto di tutti gli aspetti dell’esistenza è una cultura davvero a misura d’uomo. Insegnando e praticando l’accoglienza del nascituro e del bambino, la cura del malato, il soccorso al povero, l’ospitalità dell’abbandonato, dell’emarginato, dell’immigrato, la visita al carcerato, l’assistenza all’incurabile, la protezione dell’anziano, la Chiesa è davvero “maestra d’umanità”.
Ma l’accoglienza della fragilità non riguarda solo le situazioni estreme. Occorre far crescere uno stile di vita verso il proprio essere creatura e nei rapporti con ogni creatura: la propria esistenza è fragile e in ogni relazione umana si viene in contatto con altra fragilità, così come ogni ambiente umano o naturale è frutto di un fragile equilibrio.


Post evento
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Documentazione sull'evento:

Dalla pagina del sito internet del Corriere di Novara:

21 gennaio 2006
L’incontro ha aperto il progetto “Passio”: "Fragilità umana e indifferenza"

Novara - Il professor Eugenio Borgna ha parlato mercoledì sera a Novara, nell’Auditorium “Mons. Aldo Del Monte” del Seminario, sulla “fragilità umana” ad una grande assemblea diocesana che, al termine dell’intervento, ha tributato al noto psichiatra un lungo e caloroso applauso. L’iniziativa era inserita nel progetto di avvicinamento al convegno ecclesiale di Verona di fine ottobre. L’introduzione è stata tenuta, dopo il saluto del Rettore del Seminario, don Piero Cerutti, da Riccardo Dellupi, presidente della associazione culturale “Nuova Regaldi” che cura il Progetto “Passio” in diocesi di Novara: moderatore della serata don Silvio Barbaglia. Vittorio Sozzi, responsabile nazionale del progetto culturale della Cei ha inquadrato la serata come un momento di riflessione su uno dei temi sui quali si imposterà la prossima assise nazionale: vita affettiva, lavoro e festa, fragilità, tradizione, cittadinanza. «Le questioni – ha aggiunto – hanno come sfondo la persona, essendo essa la questione fondamentale per l’oggi e per il futuro».
Il professor Borgna, con tono pacato e coinvolgente, con il richiamo a Sant’Agostino e a San Paolo, soprattutto nei passi dove, tra l’altro, parla di angoscia, di prove, di debolezza, ha messo in evidenza che la fragilità ha mille volti. A volte si manifesta chiaramente, a volte si esprime con segni, aspetti, indizi. Anche se si cerca di fuggire, la premessa della comprensione della fragilità sta nel fatto che essa sia uno degli elementi portanti della vita (...).
Giuliano Temporelli


 
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